di Jason Evert
Il problema dell’utilizzo della pornografia è che evira gli uomini,
degrada le donne, distrugge i matrimoni e offende il Signore. Forse starai
pensando: “Non stai un po’ esagerando? Insomma, che c’è di male nel guardare
qualche sito?”. Dai un’occhiata agli effetti della pornografia e capirai perché
i veri uomini non la guardano.
Per cominciare, dato che paralizza la sua capacità di amare, lo priva
della sua capacità di essere un uomo. L’essenza della virilità consiste nella
prontezza a negare se stessi per il bene dell’amata. È per questo che San Paolo
ricorda ai mariti nella sua Lettera agli Efesini che il loro amore deve essere
come quello di Cristo, che ha accettato di essere crocifisso per la sua amata,
la Chiesa (Efesini, 5:21-33).
La pornografia ostacola questa chiamata. Invece di negare se stesso per
il bene della donna, l’uomo, attraverso la pornografia, nega alla donna la sua
dignità per soddisfare la propria lussuria. In sostanza, la pornografia è un
rifiuto della nostra chiamata ad amare come ama Dio. Non c’è da meravigliarsi che
coloro che la usano non sono mai soddisfatti. Solo l’amore dà soddisfazione. Un
terapeuta matrimoniale ha osservato che «le persone che guardano pornografia si
sentono morte dentro e stanno cercando di evitare di rendersi consapevoli di
quel dolore. C’è un senso di liberazione che è temporaneo: ecco perché la
pornografia è così ripetitiva. Devi rifarlo ancora e ancora.»[1]
Le sue opinioni sono ben comprese da coloro che si sentono intrappolati
dal fascino della lussuria. Una persona dipendente dalla pornografia e in via
di recupero ha ammesso che vedere la pornografia «porta una delusione intensa,
precisamente perché non è quello che sto cercando. È più o meno come una
persona affamata che sta fuori la finestra di un ristorante, pensando che verrà
servita»[2]
In un certo senso, il fatto che la pornografia permette agli uomini di
appagare la loro lussuria senza doversi preoccupare di gravidanze o malattie, è
parte del problema. Incoraggia gli uomini a vivere in un mondo in cui la sessualità
offre solo piacere senza significato o conseguenze, un mondo in cui «nessuna
donna rimane incinta, nessuno si prende una malattia, nessuno mostra sensi di
colpa, paure, rimorsi, imbarazzo o sfiducia. Nessuno soffre per l’attività
sessuale di altri e gli uomini, come minimo, sono sempre spensierati e senza freni…
La priorità di proteggere amorevolmente il proprio compagno è di poca preoccupazione
nella pornografia perché non sembra possibile alcun danno»[3].
Vivere in un mondo di fantasia permette ad un ragazzo di scappare dalla
realtà e fuggire dalle esigenze dell’amore autentico. Quindi in realtà non lo
libera. Lo rende schiavo. In parole povere, la pornografia è la rinuncia
dell’amore. Come ha detto lo scrittore Christopher West, «[la pornografia] cerca
di favorire precisamente quelle distorsioni dei nostri desideri sessuali contro
cui dobbiamo lottare per scoprire l’amore vero»[4].
Per la persona che si abbandona alla pornografia, lo scopo del sesso
diventa il soddisfacimento dei “bisogni” erotici, e non una comunicazione di
vita e di amore. La pornografia insegna all’uomo a valutare una dona sono in
base a quello che lei gli dà invece che in base alla persona che è. Dato che è
così concentrato su quello che sta prendendo, non impara a dare.
Alcuni ragazzi si liberano di questi argomenti dicendo, “i ragazzi sono
ragazzi”, oppure “sto solo apprezzando la bellezza della femminilità”, oppure
“mi piacciono gli articoli delle riviste”. A volte si rendono conto di quanto sono
non convincenti questi argomenti e diventano risentiti, dicendo ”vuoi reprimere
la sessualità e privare le donne della loro libertà. Non ti fa bene avere un
così basso apprezzamento per le donne!”. Questo atteggiamento difensivo è evidente
nel modo in cui gli strip club si presentano come “club per gentiluomini” per
“intrattenimento per adulti”. Perché mai un uomo sente il bisogno di giustificare
il suo comportamento? Un uomo non ha bisogno di annunciare che è un gentiluomo,
né gli adulti hanno bisogno di ricordare agli altri che sono maturi. Le azioni
parlano da sole.
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[1] Estela Welldon, citata in Edward Marriot “Men
and Porn”, The Guardian (8 Novembre
2003).
[2] John Paul Day, citato in Edward Marriot “Men
and Porn”, The Guardian (8 Novembre
2003).
[3] Richard Wetzel, M.D. Sexual Wisdom (Ann Arbor, Michigan: Proctor Publications, L.L. C.,
1998), 72.
[4] Christopher West, Good News About Sex and Marriage (Ann Arbor, Michigan: Servant
Publications 2000), 84.
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