sabato 4 maggio 2013


La castità richiede grandi cuori


Un ammirevole esempio di come la castità è possibile con l’aiuto di Dio e con una grande determinazione a lottare contro gli attacchi che ad essa si oppongono.   

I francesi si stabilirono a Rio de Janeiro nel 1555;  fecero amicizia con gli indiani “tamoi” e cominciarono a disturbare i coloni portoghesi. Ci fu un tempo in cui la vita era diventata impossibile per i portoghesi che subivano agguatifatti prigionieri e uccisi nel mezzo di orge sanguinose.
Il P. Nobrega decise di andare con loro per cercare la pace. Era una sfida molto rischiosa, e quasi temeraria. Lui scelse come compagno il fratello José Anchieta, perché si fidava assolutamente di lui, ed era esperto nella lingua dei Tupi. Anchietatuttavianon era ancora nemmeno diacono. Arrivarono in Iperuí e cominciarono i grandi pericoliIl tempo passava e non raggiungevano la pace, invece il pericolo cresceva. Alla fine era necessario che P. Nobrega tornasse a San Vicente e aspettassi lì i capi indiani che andavano per commerciare. Nel frattempoAnchieta  rimasse come ostaggio a Iperuí, costantemente minacciato.
Una delle cose che era un mistero per quelli selvatici, è stata la castità del grande missionario. Quindi, ancor più che la fame, il freddo e le minacce di morte, José fu sempre tentato contro questa virtù. Gli indiani continuamente inviavano donne per tentare la sua castità. José Anchieta era da solo, aveva 29 anni,  in mezzo la giungla, senza la consolazione di essere prete, privato del suo direttore spirituale, senza il Santissimo Sacramento e neanche un confessore.

In un attimo di sofferenze morali promise di scrivere la vita della Santissima Vergine in versi latini, affinché la Vergine prottegesse la sua virtù e lo liberasse dal peccato. In quel momento sentì che la Vergine lo aveva ascoltato ed era sicuro che non sarebbe morto senza aver completato il suo Poema.
Così si capisce la confidenza che fece essendo vecchio a Padre Pedro Leitão:
- “Quando mi dicevano gli indiani che mi avrebbero ucciso quel giorno e quell'ora, gli ho detto che non potevano uccidermi”.
- Vostra Reverenza su quale base aveva quella sicurezza?
- In una promessa della Madre di Dio, che non avrei lasciato questo mondo senza aver scritto prima la sua vita in versi.

Immediatamente cominciò ad adempiere il suo votoCamminava sulla spiaggia senza inchiostro e carta, componeva i versi di memoria. A volte, quando i versi erano più difficili, si chinava a scrivere col dito nella sabbiaQuesto ha dato origine alla leggenda della poesia scritta sulla sabbiaQuando il Beato Anchieta è stato rilasciato e in grado di tornare avendo raggiunto la pace, scrisse quasi in una sola volta, nel 1564, il Poema della Vergine (De Beata Virgine Dei Matre Maria), con quasi 5800 versi latini, che sono una delle glorie di quella lingua. Erano stati fatti in 55 giornidi memoria.

José de Anchieta raggiunse ciò che voleva: conservare la sua castitàe lasciò tutto questo scritto in delicati versi nella vita meravigliosa di MariaSoltanto si lamentava di non morire martireLui diceva che non se lo meritava.

***



Se ami la virtù (in particolare la virtù della purezza) devi essere disposto a fare grandi cose per combattere per essa.
Di quella bella poesia soltanto trascriviamo il  "Exordium" :

Santa Madre di Gesùparlo o taccio?  Devo stare zitto o cantare le sue glorie?
La mia menterisvegliata da stimoli di un amore pietoso, mi spinge a cantare alla signora questi versi semplici.
Ma mi fa paura pubblicare le sue grandezze con  lingua impuracosì spesso macchiata da goffe colpe.
Avrà il coraggio questa lingua profana a dire lodi su quella che  ha avuto  nel suo seno l'Onnipotente?
Fuggi,  mente stordita, a meno che il vostro amoreVergine perfetta, costringa la paura a lasciare mio cuore tremante.
Hai provatoPerché avere paura? Devono congelarsi le mie viscere? Perché  la mia lingua deve taceresenza fiatoper parlare di te?
Tu mi spingi a cantaretucon la tua presenzainspiri le mie parole e dai nuove   forze al mio braccio.
Tu mi incoraggi con affetto materno e sollevi il mio spirito cadutocolmandomi di grazie celestiali.
Chi mi darebbedolce Madre,di  rinchiudere nel mio petto il tuo volto di Vergine per amarTi ardentemente?
Sii Tu con il tuo figlio voluto la mia unica gioia, sii Tu del mio cuore l’unico desiderio, l'unico amore!


P. Miguel Angel Fuentes, I.V.E.
Traduzione: Francesco e Fiorella Sarubbo

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