martedì 2 febbraio 2016

La successione apostolica è garanzia di verità


Perché dovrebbe importarci di quello che hanno detto i Padri della Chiesa?
A molti cattolici la domanda potrà sembrare strana e la risposta ovvia. Ma per alcuni cattolici, e sospetto anche per molti protestanti, questa è una bella domanda.
Vedete, fin dall’alba dell’epoca moderna il mondo occidentale ha avuto l’erronea convinzione che semplicemente perché viviamo in tempi più recenti delle popolazioni più antiche, siamo naturalmente più illuminati di quanto lo fossero quelle popolazioni. Dunque, nell’ultimo secolo, i progressi nel campo della medicina e della tecnologia ci hanno convinto che dobbiamo essere più intelligenti di chiunque altro abbia vissuto perfino poche centinaia di anni fa, figuriamoci quasi 2000 anni fa.
Ma è davvero così? Gli evidenti miglioramenti che si sono avuti in certi aspetti della nostra vita implicano necessariamente che anche la filosofia e la teologia stiano migliorando, col passare del tempo?
La nostra fede cattolica – e in realtà ogni altra fede che sia stata trasmessa da una generazione a un’altra – è basata sull’ipotesi per cui la verità, di fatto, non evolve, cioè non diventa “più vera” nel tempo. Piuttosto la verità ha una fonte. Per noi quella fonte è la Rivelazione di Dio stesso in Gesù Cristo. Questo è l’evento storico che noi chiamiamo Incarnazione. “E il Verbo si fece carne” (Giovanni, 1:14), che significa che la Parola divina, il Figlio del Padre e la Seconda Persona della Trinità, ha acquisito una natura umana per venire incontro all’umanità e riconciliarci con il nostro Creatore.
E dato che questo è accaduto nella storia umana, ciò significa che ci sono state persone reali che hanno conosciuto Gesù di persona. Alcune di queste  furono chiamate discepoli, e molti di quei discepoli (insieme a qualcun altro) diventarono le persone che noi chiamiamo apostoli. La parola apostolo indica qualcuno che è stato mandato e gli apostoli furono mandati da Gesù a portare il suo messaggio di riconciliazione nel mondo. Dunque, invece che pensare di essere naturalmente più svegli delle persone che hanno vissuto al tempo di Gesù e degli apostoli, in realtà dovremmo ritenere importante ascoltare le persone che vissero in tempi molto vicini alla Fonte della Verità.
Ma gli apostoli non poterono vivere per sempre e, quando venne il tempo, passarono il testimone a coloro che scelsero e a cui diedero l’incarico di essere loro successori. Questi successori degli apostoli furono i primi Vescovi della Chiesa. Quei Vescovi erano i custodi degli insegnamenti di Gesù e degli apostoli. Il loro lavoro fu quello di  trasmettere quegli insegnamenti fedelmente e noi crediamo che, con l’aiuto dello Spirito Santo, ci riuscirono (vedi Giovanni, 14:26).
Tale questione è una parte del mio libro, Handed Down. Gli insegnamenti della fede cattolica di oggi sono degni di fiducia perché furono fedelmente trasmessi attraverso le generazioni, in una catena ininterrotta che segue tutto il percorso fino agli apostoli e a Gesù. Questa catena di autorità di insegnamento la chiamiamo “successione apostolica”.
Dunque chi sono i Padri della Chiesa? Sono i primi Vescovi – i successori degli apostoli – insieme con altri teologi e catechisti che trasmisero la fede. Anche se la parola Trinità non appare nella Scrittura, direi che ogni persona che non crede che Dio sia una Trinità di persone, non possa definirsi cristiano (figuriamoci cattolico). Di sicuro, il concetto della Trinità è abbastanza fondato sulla Scrittura (ad esempio, vedi Matteo, 28:19), ma furono i padri della Chiesa che dovettero interpretare e chiarire la Scrittura riguardo la Trinità – e ci vollero 300 anni prima che furono in grado almeno di cominciare a scrivere il Credo di Nicea.
La Verità non evolve. In effetti, se non stiamo attenti, la sua trasmissione tenderà a “devolvere” nel tempo, come il gioco del telefono. Ma possiamo confidare nel fatto che la nostra fede non abbia perso nulla del tempo passato, grazie alla successone apostolica e grazie alla promessa di Gesù riportata in Matteo 16:18: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno su di essa”.
Quella promessa significa che lo Spirito Santo guiderà e proteggerà la Chiesa in maniera tale che non potrà mai diventare qualcosa di diverso da quello che Gesù voleva che diventasse. Contrariamente a ciò che pensavano i riformatori protestanti, la Chiesa non potrà mai uscire fuori dai binari in maniera tale da cessare di essere la Chiesa. Se così fosse, allora le porte degli inferi avrebbero la meglio su di essa. Ma questo non potrà mai accadere, perché è ciò che ha promesso Gesù.
Dunque per poter restare uniti alla nostra fede, dobbiamo anche restare uniti a coloro che ci hanno preceduto nella fede. Nel mondo del computer, si parla spesso di essere connessi ad un cloud, ad una “nuvola”. Ma c’è una nuvola molto più importante, ciò che l’autore della lettera agli Ebrei chiama “la nuvola dei testimoni” (Ebrei, 12:1-2). È la comunione dei santi che ci hanno preceduti e che ora fanno il tifo per noi e intercedono per noi durante la nostra corsa della fede.
Allora come cattolici potremmo trovarci di fronte alla domanda: perché dovrebbe importarci di quanto è stato detto dai Padri della Chiesa? Ci deve importare perché la nostra Fede è storica. Non è un mito; ha le sue origini nell’intervento di Dio nella storia del popolo ebraico e specialmente nella rivelazione di Dio nella persona di Gesù Cristo. E la gente che ha vissuto in quei tempi potrebbe semplicemente aver capito qualcosa del messaggio e della vita di Gesù che noi corriamo il rischio di perdere, se guardiamo solo alla Bibbia e solo con i nostri occhi del ventunesimo secolo.
La buona notizia è che abbiamo tanto materiale che ci è stato lasciato dai Padri della Chiesa, e una grande parte di questo materiale è accessibile online. Per dare un’occhiata ad una lista di scritti dei padri della Chiesa, con link ai documenti online, visita il sito: www.earlychurchfathers.net e clicca su “links to primary documents”.

di James L. Papandrea, www.catholic.com

1 commento:

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