domenica 14 luglio 2013

La coraggiosa storia di Chiara Corbella


La storia di Chiara Corbella Petrillo è un'autentica testimonianza di ciò che è disposto a fare chi ama, perché "la forza dell'amore non misura le possibilità, ignora le frontiere e non si intimidisce di fronte a nessuna difficoltà" S.Pietro Crisologo


Il loro progetto di famiglia Chiara lo esprime così a Enrico: «Ora che io vado di là mi occupo di Maria e Davide; tu che resti di qua cura bene Francesco». È una testimonianza che non s’improvvisa. 

Chiara Corbella aveva 28 anni ed era sposata con Enrico Petrillo. Una coppia normalissima della generazione Wojtyla, cresciuta in parrocchia e a pane e Gmg. Si è spenta mercoledì 13 giugno Chiara nella sua città, Roma, all’età di 28 anni.

Giovanissima, al punto che verrebbe voglia di chiedere perché, di litigare con Dio. Tuttavia la verità è che questa morte giunge a noi come balsamo perché lei ha dato senso alla sua vita. Moglie a 24 anni di Enrico, Chiara quasi subito è rimasta incinta della piccola Maria, una bimba che già dalle prime ecografie mostrava una grave anancefalia. I due giovani sposi rifiutarono l’idea di ricorrere all’aborto terapeutico e scelsero di andare fino in fondo portando alla luce la piccola Maria che per soli trenta minuti ha assaporato la vita prima di morire. «Se avessi abortito – confidò Chiara alcuni mesi dopo – non ricorderei quel giorno come una festa, ma come una giornata da dimenticare».

Con la voglia ancora di sorridere alla vita Enrico e Chiara ci riprovarono. Un’altra gravidanza, un altro bimbo, stavolta maschietto, il piccolo Davide. Tuttavia anche questo figlioletto presentò da subito problemi, stavolta agli arti inferiori e anche malformazioni agli organi. Stessa logica, stessa battaglia. I due andarono avanti e anche stavolta il piccolo si spense dopo poco. Lo sconforto e la sfiducia non piegarono la coppia che non si perse d’animo e continuò a donarsi agli altri in parrocchia, nei ritiri francescani, nei viaggi a Medjugorje.
Nel frattempo giunse la notizia attesa di una nuova gravidanza. Un altro maschio, Francesco. Sembrava non avere problemi e il primo pensiero degli amici, come racconta Maris, una sua amica d’infanzia, era che finalmente Dio stava offrendo la sua ricompensa. E invece ancora una volta Enrico e Chiara nel 2011 sono stati posti davanti ad un’altra croce. La giovane madre infatti al quinto mese ha scoperto di avere un carcinoma alla lingua. Forte come una roccia decide di non sottoporsi alla chemio per non danneggiare la vita di quel piccolo che porta in grembo. Francesco viene alla luce, ma Chiara dopo interventi e cicli terapici ha affidato Francesco alle braccia del suo grande amore Enrico. Prima di andare via ha scritto un messaggio al suo parroco: «Siamo con le lanterne accese ad aspettare lo Sposo».

Resto attonito davanti a questa ragazza mia coetanea di cui ho conosciuto la storia poche ore dopo la sua partenza. Non mi sconvolge tanto la serie di sventure piovutele addosso nel giro di quattro anni, ma la forza, la determinazione di affrontare le sfide della vita e la fede in Dio, unico faro dell’esistenza di Chiara che per tranquillizzare la madre diceva sempre: «Mamma, Lui non mi ha mai abbandonato».
I funerali si sono svolti oggi, alle 10.30 presso la parrocchia Santa Francesca Romana, ma non sono un addio. Di te, Chiara, sentiremo parlare a lungo.

Giuseppe Cutrona

Fonte: http://www.daportasantanna.it/author/giuseppe-cutrona/

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