lunedì 7 settembre 2015

L'informazione in Italia: quattro buoni motivi per diffidarne e maneggiarla con cura


Stefano Principe, Elena Marchese (gruppo giovanile di apologetica Voci del Verbo)

È fondamentale per un cattolico approcciarsi sempre con spirito critico a tutte le notizie che gli vengono date dai principali mezzi di comunicazione. È fondamentale specialmente se suddetto cattolico si trova in Italia. Andiamo subito al dunque: tutti i principali mezzi di informazione italiani non sono affatto interessati alla verità oggettiva dei fatti quanto piuttosto ad imporre, tralasciando o mistificando notizie, una ideologia anticristiana. C’è chi già ne è consapevole e chi invece penserà sia un’esagerazione e griderà al complottismo, ma recentemente ci sono stati alcuni avvenimenti che non possono non farci pensare che l’informazione italiana venga palesemente e costantemente manipolata.

Lezioni di mistificazione: i casi Pardi e Bergoglio

Possibile che giornali importanti, insospettabili, comprati e letti pefino da cattolici, come Repubblica e Corriere della Sera possano essere i primi a modificare a proprio piacimento tutte le notizie che potrebbero sembrare “scomode”? Possibilissimo, signori e signore, vediamo subito due (degli incredibilmente numerosi) esempi accaduti in questi ultimi giorni.

Caso Pardi. Il 28 Agosto, la redazione veneta del Corriere della Sera pubblica online la notizia secondo cui il Papa avrebbe risposto ad una lettera inviatagli da Francesca Pardi, direttrice della casa editrice Lo Stampatello. La Pardi vive con la sua compagna e i “loro” figli ed è autrice di alcuni libri per bambini (ad esempio, “Perché hai due mamme?”, “Perché hai due papà?”) tramite i quali vorrebbe insegnare già ai più piccoli che non c’è alcuna differenza tra “famiglie” omosessuali e famiglie tradizionali. Bene, il Papa avrebbe risposto alla sua lettera incoraggiandola ad «andare avanti». La notizia sembra alquanto sospetta ma per il Corriere poco importa verificarne l’autenticità: l’importante è che il Papa sembri pro-gender e pro-unioni gay. Il Fatto Quotidiano prende la palla al balzo e riporta la notizia del Corriere, lo stesso fa il Giornale[1] e chissà quanti altri. Poche ore dopo arriva la smentita ufficiale della sala stampa vaticana[2]: la lettera inviata alla Pardi non è altro che una lettera scritta a partire da un modello standard con cui solitamente si risponde alle lettere che arrivano al Santo Padre. «È del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto della lettera» precisa padre Ciro Benedettini, vice direttore della Sala Stampa del Vaticano. Dulcis in fundo, la stessa Pardi afferma, in un’intervista, che il Papa non le ha mai detto di andare avanti[3].
Sembrerebbe dunque tutto risolto. Quella che poteva essere una notizia bomba per i media, si è rivelata essere una grandissima menzogna: il Papa non apre affatto né al gender, né alle unioni gay, in realtà non ha neanche scritto lui la lettera, probabilmente neanche saprà chi è Francesca Pardi. Ma come viene modificata la notizia riportata dai giornali? Forse qualcuno prova a raccontare la verità dei fatti, ovvero che Francesca Pardi si è totalmente inventata un’approvazione del suo lavoro da parte del Papa? Magari qualcuno potrebbe anche citare le frasi del Papa che parla in continuazione dell’ideologia gender definendolo una “colonizzazione ideologica”, “sbaglio della mente umana” e un “segno di frustrazione”? No. Si mira a creare una contrapposizione tra il Papa e il Vaticano. Il Papa approva, ma il Vaticano smentisce, questo il contenuto degli articoli de Il Fatto Quotidiano[4] e il Corriere[5] (che dopo la smentita del Vaticano fa sparire l’articolo dal sito) il quale, riferendosi al fatto che il sindaco di Venezia, Brugnaro, abbia vietato i libri della Pardi nella sua città, afferma: «La lettera del Papa non farà comunque cambiare idea al sindaco di Venezia Brugnaro». Ma come? Ma se si è appena dimostrato che il Papa non ha nulla a che vedere con quella lettera! Nonostante le smentite, continuano a dare per scontato che il Papa abbia scritto la lettera e che sia favorevole al lavoro della Pardi.

Caso Bergoglio: L’1 Settembre 2015, Papa Francesco scrive una lettera[6] nella quale parla dell’Indulgenza ottenibile in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Due gli argomenti salienti per la stampa: uno in tema di aborto, l’altro che riguarda i detenuti.

Fonte: Repubblica, twitter
Il primo punto riguarda in particolare la concessione a tutti i sacerdoti di perdonare, durante il Giubileo della Misericordia, il peccato di aborto. Normalmente questo non è possibile perché il peccato d'aborto comporta la scomunica, «la cui assoluzione non può essere accordata che dal Papa, dal Vescovo del luogo o da presbiteri da loro autorizzati» (CCC, 1463). Le parole del Papa, in pieno accordo con il Catechismo, sono molto chiare: «Una mentalità molto diffusa ha ormai fatto perdere la dovuta sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita. Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta […] Ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono»[7]. Il messaggio è chiaro: l’aborto è un peccato, un dramma, un gravissimo male. A tutti i sacerdoti viene data la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono. Eppure, ciò che sembra ovvio per ogni persona ragionevole, non lo è per Repubblica che vuole invece stravolgere in una maniera davvero diabolica le parole del Papa. La prima pagina dello stesso giorno de la Repubblica Sera presenta una immagine di una donna che bacia la mano al Papa e un titolo enorme: Libera nos. Sottotitolo: “Per il Giubileo Francesco concede il perdono ai medici abortisti. Un segnale nell’Italia degli obiettori di coscienza. Dove il diritto delle donne è spesso negato”.
No, potreste pensare, non l’hanno scritto veramente. E invece sì. Ci rendiamo conto del livello incredibile di manipolazione della realtà di questo giornale? Addirittura qui si capovolge la realtà per lanciare un messaggio ai medici obiettori (che in Italia, ricordiamolo, sono aumentati del 10% in 7 anni e nel 2012 erano il 70%[8]): “ehi tu, medico obiettore, il Papa ti sta dicendo che puoi stare tranquillo, sei perdonato, puoi procurare aborti”. L’obiettivo di Repubblica non è dare una informazione corretta, ma è convincere l’italiano medio (che il più delle volte accetta in maniera completamente acritica tutto quanto i media gli diano in pasto) che il Papa è diverso da quelli precedenti, è aperto, è a favore del diritto delle donne di abortire, favorevole al gender, favorevole a tutto. Il problema non è il Papa, che è avanti, ma sono quei “cattivoni” di cattolici tradizionalisti/oscurantisti/omofobi/ignoranti che, poverini, non riescono ad essere così mentalmente aperti come lo è questo grande Papa. C’è gente che si beve tutto questo? Beh, diciamo che essere scettici e critici non è facile quando leggi un titolone sulla prima pagina del secondo giornale più diffuso d’Italia!

Veniamo al secondo punto. La stessa lettera sulla concessione dell’Indulgenza riguarda, come precedentemente accennato, anche le modalità con cui i detenuti potranno ottenere l’Indulgenza giubilare. Il Papa dice: Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.”
Immediatamente interpellato, P. Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana ha risposto che: questo non è un appello di carattere giuridico: si tratta di una lettera indirizzata a mons. Fischella, quindi interna alla Chiesa, non alle autorità italiane" e che, d’altra parte, se il Papa avesse voluto “chiedere l'amnistia” lo avrebbe fatto “con altre modalità"[9]. Come del resto è stato fatto da S. Giovanni Paolo II nel 2000.
La lettera del Papa parla chiaramente di cose spirituali e non è un documento politico. Il fatto che storicamente sia capitato che al Giubileo fosse affiancata un'amnistia/indulto carcerario - tra l’altro su istanza politica e non papale - non modifica la natura di questo documento. Anche perché, se questa lettera avesse avuto davvero carattere politico sarebbe stata inviata alle autorità competenti e non a Mons. Rino Fisichella che è il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Abbiamo quindi almeno tre argomenti di grande forza per capire la natura di questo atto: uno letterale (come il Papa parla nella sua lettera), uno storico-sistematico (nella storia i Papi che hanno chiesto un’amnistia giuridica lo hanno fatto con altre modalità) ed uno di autorità (è lo stesso Vaticano a dire che questo non è un documento politico).
Sembra chiaro no? Ma indovinate come il mondo della stampa ha riportato la notizia? Solo per citare due esempi: “Giubilieo, Papa chiede grande amnistia[…][10] e “Papa chiede amnistia o indulto? Dal contesto però si capisce che vorrebbe un indulto[11].
Per quanto riguarda i Tg televisivi le cose non sono andate meglio. La frase del Papa è stata contestualizzata e riportata nella sua interezza solo da Skytg24 mentre tutti gli altri (TG1 primo tra tutti, ma anche Tg2 ecc.) non solo hanno riportato la falsa notizia che il Papa avrebbe richiesto l’amnistia, ma ovviamente si sono portati avanti parlando (ad una manciata di ore dalla notizia) della bagarre politica sull’argomento.  Tutto ciò è veramente triste. Ma di che stupirsi? Questo è esattamente ciò che è successo a Gesù quando, interrogato da Pilato, rispondeva che il Suo non era un regno politico o militare, che il Suo regno “non è di quaggiù”[12].  Anche in quell’occasione il mondo, nella durezza del suo cuore è rimasto interdetto ed ha applicato le sue categorie. Proprio come capita oggi, quando l’Indulgenza Giubilare diventa un Indulto di politica criminale.

Nascondere l’evidenza: i casi Planned Parenthood e March for Life

Vedete, questi giornali non si limitano a modificare notizie effettivamente avvenute per far dire al Papa cose che potrebbe dire solo nei sogni più sfrenati di Eugenio Scalfari. Quando nel mondo accadono avvenimenti che potrebbero far porre domande troppo pericolose all’italiano medio (abituato dall’informazione italiana, a pensare all’aborto come ad un diritto e ad un’operazione al pari di una visita dal dentista) la soluzione è una: il silenzio. Vediamo due casi particolarmente gravi, accaduti anche questi molto recentemente, rispetto ai quali i giornali italiani hanno deciso di stare zitti e semplicemente evitare di raccontarli.

Caso Planned Parenthood: La Planned Parenthood (genitorialità pianificata) è la più potente associazione abortista degli Stati Uniti. Possiede centinaia di cliniche private per aborti negli USA e le sue entrate superano il miliardo di dollari l’anno secondo l’Alan Guttmacher Institute[13]. Il 14 Luglio 2015 la Planned Parenthood è rimasta coinvolta in uno scandalo che in America ha avuto molta risonanza e ha causato grandi dibattiti. Alcuni dirigenti della Planned Parenthood sono stati filmati da degli attori del Center for Medical Progress[14] mentre ammettevano con naturalità di praticare aborti anche al 6° mese di gravidanza in maniera tale da estrarre organi intatti dal feto con l’intento di rivenderli a dei centri di ricerca, come Stem Express.
Nel primo video, la dottoressa Nucatola, senior director dei servizi medici della Planned Parenthood, ha svelato l’esistenza di un mercato illecito, specificando come, tra gli organi più richiesti del feto, ci sia il fegato, benché stiano rapidamente “affermandosi” anche cuore, polmoni ed arti inferiori.
Nel settimo video pubblicato dal CMP si ascolta la testimonianza di Holly O’Donnell, una flebotomista che lavorava per StemExpress nel 2012. Il suo incarico era prelevare “campioni di tessuto” dal feto abortito. Un giorno, nella clinica PP di Mar Monte’s Alameda, a San Jose, in California, si è trovata di fronte a un bambino quasi del tutto formato, col naso ben pronunciato, il cui cuore batteva. ”Sedevo lì davanti a quel feto, il suo cuore batteva e non sapevo cosa pensare. Non sapevo se tecnicamente si potesse considerare morto”. Poi il suo supervisore, facendole notare che quel “campione” era così intatto che se ne poteva ricavare “un sacco di materiale”, le chiede di asportare il cervello del bambino praticandogli un taglio sul viso (per non rovinare il cranio).
In questi giorni è stato pubblicato il nono video[15]. Potete immaginare quanto siano raccapriccianti queste immagini e quanto stiano scuotendo l’opinione pubblica degli americani. E in effetti negli Stati Uniti questo scandalo ha avuto una risonanza mediatica inimmaginabile. Non solo ne hanno parlato strumenti di informazione pro-life come LifeSiteNews[16] e LifeNews[17] e associazioni pro-life come LiveAction[18], Alliance Defending Freedom[19], MarchForLife[20], LifeInstitute[21] e tantissime altre; ma anche giornali laici come il New York Times[22], il Daily News[23], il Washington Post[24]. E non hanno scritto uno o due articoli, ma ne scrivono continuamente da un mese!
Su Twitter sono stati lanciati hashtag come #PPsellsbodyparts (“Planned Parenthood vende parti del corpo”) e #DefundPP (“Togliete i fondi alla Planned Parenthood”) che, riporta il Washington Times (altro giornale laico), sono stati molto più citati degli hashtag opposti che sostengono Planned Parenthood: i primi (#PPsellsbodyparts e #DefundPP) sono stati citati 965,479 volte, mentre #StandwithPP and #SupportPP solo 271,925 volte, secondo un’analisi fatta da NetBase e pubblicata dal Washington Times, un’azienda che analizza gli andamenti delle notizie sui social. Questa analisi ha anche rivelato che «le conversazioni su Planned Parenthood sono “esplose” da circa 4.500 citazioni al giorno nei tre mesi precedenti alla pubblicazione del primo video, a 121.661 citazioni nelle prime 24 ore dopo il primo video, un aumento del 2.600%»[25]. Insomma: questo è uno degli argomenti di cui gli americani stanno parlando più frequentemente in questi giorni, non c’è alcun dubbio, e l’opinione sembra essere nettamente a favore della revoca dei fondi alla Planned Parenthood.
Dopo la pubblicazione dei primi video, è stata organizzata una enorme manifestazione davanti alle cliniche abortiste della Planned Parenthood negli Stati Uniti. Il 22 Agosto, circa 80.000 persone hanno manifestato in 334 città degli Stati Uniti contro questo scandalo[26]. Seguendo su Twitter l’hashtag #ProtestPP si possono vedere tutte le foto della manifestazione.
Ma forse l’effetto più importante che ha causato la pubblicazione di questi video, è quello politico. La Planned Parenthood riceve dei fondi dai singoli Stati ma, dopo la pubblicazione dei video del CMP, alcuni governatori hanno seriamente mostrato l’intenzione di far cessare questi finanziamenti. Greg Abbott, governatore dello Stato del Texas, ha annunciato un progetto (LIFE) che include diverse iniziative a favore della vita nascente. Una di queste consiste nel fatto che «i finanziamenti alla Planned Parenthood e ad altre associazioni che forniscono servizi d’aborto con i soldi dei contribuenti devono essere completamente eliminati, sia a livello locale che a livello statale»[27]. Il rappresentante dello Stato dell’Arkansas ha deciso di passare al partito Repubblicano a causa dello scandalo Planned Parenthood[28]: «Ho deciso di unirmi al partito Repubblicano perché credo fermamente che i valori conservatori che rappresenta siano in linea con le mie convinzioni e credenze personali. Credo nella sacralità della vita».
Altri quattro Stati hanno deciso di eliminare i finanziamenti alla Planned Parenthood (Arkansas, Lousiana, Alabama e New Hampshire)[29], nonostante «l’amministrazione di Obama abbia minacciato gli Stati, affermando che le azioni per togliere fondi al business dell’aborto sono una violazione della legge federale»[30]. Secondo LifeNews, la Camera dei Rappresentanti degli USA (uno dei due rami del Parlamento) ha programmato una votazione su un progetto di legge che potrebbe fermare i finanziamenti alla Planned Parenthood[31], nonostante una votazione già avvenuta in Senato il 3 Agosto, nella quale i Democratici sono riusciti a «vincere lo sforzo dei Repubblicani di revocare i finanziamenti dei contribuenti alla Planned Parenthood». Infine, le principali associazioni pro-life americane hanno fatto partire una raccolta firme per togliere tutti i finanziamenti alla Planned Parenthood da parte dello Stato. Sono state già superate le 230.000 firme! (Tra l’altro è possibile sostenere l'iniziativa sottoscrivendo la proposta al seguente indirizzo: www.plannedparenthoodexposed.com/).
Stupisce  particolarmente la capacità degli americani di alzare la loro voce contro l’ingiustizia di queste pratiche orribili. Ad un italiano potrebbe sembrare quasi impossibile che, in un paese multiculturale e sicuramente non a maggioranza cattolico come gli Stati Uniti, ci sia così tanto interesse relativamente a queste tematiche. Ma allora forse l’equazione “cattolico = protettore della vita” non è così rigida. Magari qualcuno altro, fuori dall’Italia, si è accorto che vale la pena difendere questi che sono valori universali e non prese di posizione oscurantiste. Forse però per questo, basterebbe solamente un po’ di buon senso.
Ora, la domanda da porci è: di tutto questo la stampa italiana ha riportato qualcosa? A parte qualche testata minore cattolica, quasi nulla! Riusciamo a renderci conto di essere di fronte ad un fatto incredibilmente grave? C’è chi ha deciso che gli italiani non devono venire a conoscenza di questo scandalo perché, evidentemente, se negli USA ha portato conseguenze così nefaste per l’industria abortista, cosa potrà mai accadere nella cattolica Italia, centro della cristianità mondiale?
Allora c’è qualcosa che non va nell’informazione italiana, in quale altro modo potrebbe spiegarsi il fatto che, nel dibattito interno al nostro paese questi temi subiscano una mutazione genetica così radicale che ne snatura completamente la fisionomia? In Italia infatti non si parla di aborto, ma del dibattito politico sull’aborto. In questo fenomeno sembra attuarsi chiaramente  un meccanismo di “deresponsabilizzazione” sociale in cui la nostra attenzione viene spostata fino a non permetterci più di mettere a fuoco i veri problemi.
Il caso riportato sopra è una dimostrazione chiara di come, in altre parti del mondo, le cose vadano diversamente. Negli Stati Uniti c'è  interesse attivo da parte dei cittadini nell’informarsi, c’è inchiesta e qualche volta si arriva anche alla verità. La realtà italiana però è diversa.
Da noi infatti sembra esserci un totalitarismo ideologico[32] imposto dall'alto, da chi si sente intralciato da un passato troppo ingombrante, che non ci farebbe essere "uguali agli altri". Esempi? La lotta per il "diritto" all'aborto, l'imposizione non solo di un riconoscimento/regolamentazione civile delle unioni tra persone dello stesso sesso, ma anche che queste posseggano l'etichetta di "nozze/matrimonio", di "famiglia"omosessuale. Questa è volontà di emanciparsi dalla propria identità culturale. Una lotta al prezzo della quale si sacrifica l'uomo stesso e ciò che c'è di più fondamentale come la vita o la dignità.
Ma agli italiani, alle persone comuni, non interessa gran che tutto questo. Rimangono ancora turbati però, nel sentire cose come quella storia strana della Planned Parenthood, quasi come si fossero svegliati un attimo, di soprassalto da un torpore calmo che gli impedisce di vedere come si muove il mondo attorno a loro; il tutto prima di riaddormentarsi di nuovo.


Caso March For Life: Ancora un’altra notizia ignorata dai mezzi di comunicazione italiani perché eccessivamente scomoda. La riforma sanitaria di Obama del 2010 «impone ai datori di lavoro, indipendentemente dalle loro convinzioni morali, di fornire una copertura assicurativa per medicinali abortivi, sterilizzazione e contraccezione, sotto minaccia di pesanti multe da parte dell’IRS (Internal Revenue Service)». Ma «una corte federale lunedì [31 Agosto 2015] ha emesso un ordine nel caso March for Life v. Burwell che proibisce permanentemente all’amministrazione Obama di far rispettare tali obblighi all’organizzazione pro-life, fondata per porre fine all’aborto, o ai suoi dipendenti, che anche si oppongono al mandato»[33]. Notizia riportata anche dal New York Times[34], ma indegna di giungere in Italia. Dunque anche qui, silenzio di tomba.

In conclusione, una lettura critica di questi giornali è fondamentale, non bisogna mai e poi mai fidarsi ciecamente di quello che dicono perché, lo abbiamo visto, il loro scopo primario non è affatto quello di fornire una informazione corretta e vera, tutt’altro. Ci sembra che l’atteggiamento più prudente consista nell’incrociare le informazioni fornite da questi giornali (prendendole con tutta la cautela possibile) con quelle fornite invece da giornali cattolici online come la nuova bussola quotidiana, la croce quotidiano e tempi, oltre che di giornali online di altre nazioni, sia laici che cattolici.


[12] Vangelo secondo Giovanni, v.19
[13] L’Alan Guttmacher Institute è una associazione non-profit che “promuove la salute sessuale e riproduttiva in tutto il mondo, attraverso ricerche, analisi politiche e l’istruzione pubblica”. www.guttmacher.org
[14] Il Center for Medical Progress è una organizzazione non-profit, formata da giornalisti partecipativi, che si occupa di problemi bioetici contemporanei che hanno un impatto sulla dignità umana. www.centerformedicalprogress.org
[15] I video possono essere visti a questo link:                                         http://www.centerformedicalprogress.org/cmp/investigative-footage/
[22] http://www.nytimes.com/2015/07/15/us/video-accuses-planned-parenthood-of-crime.html Questo è solo un esempio, ma basta cercare sul sito online per capire l’enorme quantità di articoli dedicati all’argomento da questo giornale.
[32] Ne è un esempio il disegno di Legge contro l’Omofobia che introdurrebbe il reato di omofobia senza neanche definire il concetto. Tipico diogni buon regime fascista/nazista/marxista.
[33] http://www.adfmedia.org/News/PRDetail/9743 A federal court issued an order Monday in March for Life v. Burwell that permanently prohibits the Obama administration from enforcing its abortion-pill mandate against the pro-life organization, founded to end abortion, or its employees, who also oppose the mandate. 

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