lunedì 26 novembre 2012


Dio e gli scienziati


Molte volte si sente dire che l’uomo moderno non ha più bisogno di Dio perché la fede è stata superata dalla scienza. Sebbene nei nostri giorni ci siano scienziati che dicono di non credere in Dio, tuttavia ce ne sono molti altri, che si contano tra i più prestigiosi nel mondo della scienza, che hanno creduto in Dio non solo attraverso la loro fede (alcuni sono stati cristiani, altri no) ma anche per la loro scienza.

Per capire la falsità di questa falsa opposizione tra scienza e fede, vediamo che cosa dicono su Dio alcuni degli studiosi più rinomati nel mondo della scienza:


Copernico, astronomo polacco (1473-1543) che provò la sfericità della terra e espose i movimenti e la rotazione di tutto il sistema solare e difese prima di Galileo l’eliocentrismo, disse: “Se esiste una scienza che elevi l’anima dell’uomo e la innalzi al di sopra delle piccolezze della terra, è l’Astronomia... poiché non si può contemplare l’ordine magnifico che governa l’universo senza vedere prima in sè stessi e poi in tutte le cose lo stesso Creatore, fonte di ogni bene”

Galileo Galilei, astronomo e fisico italiano (1564-1642) che molti scienziati, anche atei, considerano come uno dei simboli dell’ “uomo di scienza”, morì professando la sua fede in Dio e nella Chiesa cattolica, apostolica e romana.

Keplero, astronomo tedesco (1571-1630), che formulò le leggi che portano il suo nome, nonostante abbia trascorso una vita molto tribolata, scrive: “Ora ho terminato l’opera della mia professione, avendo
impiegato tutte le forze del talento che tu mi hai dato; ho manifestato la gloria delle tue opere agli uomini che leggono queste dimostrazioni, perlomeno nella misura in cui la stranezza della mia intelligenza è riuscita a captare la sua infinità; il mio spirito è stato attento a filosofare correttamente”.

Isaac Newton, fisico, astronomo e matematico inglese (1642-1727), considerato da molti scienziati come il più grande di tutti i tempi in quanto a intelligenza e ingegno, non ebbe riserbo nel lasciar scritto: “L’ordine ammirabile del sole, dei pianeti e delle comete deve essere l’opera di un Essere Onnipotente e intelligente...”

Il medico e naturalista svedese Karl von Linneo (1707-1778), considerato il fondatore della Botanica ed uno dei più grandi botanici di tutti i tempi: “Ho inseguito le orme di Dio nelle creature e, in tutte, anche nelle più infime e più vicine, quale potere, sapienza, che insondabili perfezioni ho trovato!”

Il fisico italiano Alessandro Volta (1745-1827), inventore dell’elettrometro condensatore e della pila che porta il suo nome, testimoniò: “Ho studiato e riflettuto molto. Ormai vedo Dio in tutto...”.

Il ceco Gregor Johann Mendel (1822-1869) fu frate agostiniano, padre della genetica e di gran parte della biologia attuale, con la sua vita religiosa senza molte parole praticò la propria fede cristiana senza contraddizioni con la sua scienza.

L’ingegnere tedesco, successivamente nazionalizzato americano, Wemher von Braum (nato nel 1912), autore della collocazione in orbita del primo satellite statunitense Explorer I, che lavorò come dirigente nella NASA, nei progetti del missile Saturno e nel progetto Apollo (missile pilotato sulla Luna), possedette un profondo senso religioso: “I materialisti del XIX secolo e i loro eredi, i marxisti del XX secolo, ci dicono che la crescente conoscenza scientifica ci permette di sminuire la fede in un Creatore…. Quanto più comprendiamo la complessità della struttura atomica, la natura della vita o il cammino delle galassia, tanto più troviamo nuove ragioni per meravigliarci davanti agli splendori della creazione divina...”

Il medico francese Aléxis Carrel (1873-1944), ateo convertito a Lourdes davanti alla vista di un miracolo, diceva: “non trovo nella verità della Chiesa nessuna opposizione reale con i dati sicuri della scienza”. “Io non sono né un filosofo né un teologo; parlo e scrivo soltanto come uomo di scienza”.

Il neurobiologo John Eccles, direttore del dipartimento di Biochimica dell’Università di Cambridge, parlando del materialismo di molti scienziati, diceva: “Credo che il materialismo ipotetico sia addirittura la credenza più diffusa tra gli scienziati. … Questo non è altro che un tipo di fede religiosa; o meglio, è una superstizione che non è fondata su evidenze degne di considerazione.”

Indubbiamente, non si può dire che la scienza abbia problemi con Dio; sono alcuni scienziati ad averne ... e non per la loro scienza.


Tratto dal libro di P.Miguel Angel Fuentes Le Verità rubate


Bibliografia per ampliare e approfondire

- Reinhard Löw, Le nuove prove che Dio esiste, Piemme, Casale Monferrato 1996
- Cornelio Fabro, Le prove dell’esistenza di Dio, Ed. La Scuola, Brescia 1990 


1 commento:

  1. Dio esiste e a dirlo è la fisica. L’informazione che ha creato non poco scalpore all’interno della comunità scientifica è stata affermata da Michio Kaku, uno dei fisici più rispettati, noto per essere tra i creatori e gli sviluppatori della rivoluzionaria “teorie delle stringhe”.

    Secondo Kaku esisterebbe una forza capace di “governare tutto” e lui ne avrebbe trovato la prova grazie ad una teoria che ne potrebbe comprovare l’esistenza. Per elaborare la sua teoria, lo scienziato si è avvalso di una nuova tecnologia creata nel 2005, un “semi-radio primitivo di tachioni”.

    Ma cosa sono? Particelle teoriche in grado di far “decollare” la materia, lasciando che questa sia libera da tutte le influenze dell’universo. Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di tachioni è ben lontana dall’essere una realtà, il semi- radio possiede alcune proprietà di queste particelle teoriche, capaci di creare l’effetto del reale tachyon in una scala subatomica.

    Per la prima volta nella storia, analizzando il comportamento della materia a scala subatomica e colpita dalle primitive tachioni semi- radio, un piccolo punto nello spazio, ormai totalmente libero da ogni influenza dell’universo, fa percepire il caos assoluto in una forma del tutto inedita.

    La realtà in cui il genere umano è immerso sarebbe di conseguenza una sorta di “Matrix”.
    “Sono arrivato alla conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole create da un’intelligenza, non molto diverso del suo videogioco preferito, ovviamente, più complesso e impensabile. Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato caso, non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create e non determinate dalle possibilità universali, Dio è un gran matematico” ha dichiarato lo scienziato.

    RispondiElimina