lunedì 4 marzo 2013



Scelta della propria professione 


Il Cardinale Newman scrisse questa preghiera: «Guidami, luce di bontà. Non ti chiedo di illuminarmi tutto il sentiero, però illuminami passo dopo passo. Tu sai, Signore, che non ho mai peccato contro la luce». Peccare contro la luce è rifiutarsi di seguire ciò che la propria coscienza mostra ad ognuno quale sia il suo cammino nella vita. Vi proponiamo il primo capitolo del libro del santo cileno Alberto Hurtado che parla appunto dell'importanza vitale della scelta della propria professione.  


Il problema più importante che deve interessare un giovane è la scelta della propria professione. A ragione si afferma che tutto il futuro di un uomo dipende da due o tre sì, due o tre no che egli dà quando è  giovane tra i quindici e i venti anni.

La maggior parte dei giovani, disgraziatamente, non focalizza seriamente questo problema, o almeno non lo prendono dal punto di vista cristiano. Molti si decidono ad essere ingegneri, o medici, perché gli piace di più, o perché queste professioni fanno guadagnare più denaro. Scelgono legge o commercio perché sono più facili e gli lasciano più tempo. Seguono le professioni industriali perché tuttora si vedono meno frequentate e hanno più futuro economico. Allo stesso modo, dopo, si sposeranno perché “sì”, perché gli piace, perché lo desiderano. Il gusto, il desiderio, il futuro economico, sono ordinariamente i fattori decisivi.


Ma coloro che hanno preso questo libro tra le mani si domanderanno sorpresi: ci sono per caso altri elementi da prendere in considerazione? Sì. C’è un altro punto di vista che è fondamentale per un cristiano: la volontà di Dio su di me.  

I padri di famiglia e gli amici rare volte offrono un vero aiuto, poiché nemmeno loro scelsero in altra maniera. I loro consigli insisteranno ordinariamente sugli stessi aspetti sui quali i giovani si erano già fissati: interesse economico, futuro, visibilità, possibilità offerte nella vita sociale del loro ambiente. E così si vanno formando un criterio che prescinde con tutta naturalità da Dio; inoltre, questi si stupirebbero profondamente se una considerazione soprannaturale pretendesse di intervenire in una questione apparentemente tanto umana.

E, tuttavia, dalla buona scelta della propria professione, fatta con criterio soprannaturale, dipenderà in gran parte la felicità o disgrazia della vita. La pace della coscienza, l’allegria del cuore; o molti turbamenti, tristezze, svenimenti, questi saranno i premi o i castighi di una scelta bene o mal fatta. Sono molti coloro che si lamentano amaramente per il fatto di stare dove non devono. Imbronciati, nevrastenici o nevrotici, rinnegano la loro imperdonabile leggerezza. Vorrebbero ritornare indietro… però molte volte è tardi e non possono ricominciare il cammino.

L’eternità stessa è compromessa in questo problema della scelta di vita. L’eternità dipende dalla morte… la morte dalla vita… la vita stessa dipende dalla professione scelta in quanto questa è una sua parte. Si prosegue, dunque, da quanto sia di capitale importanza il considerare maturamene davanti a Dio lo stato che io debba seguire.

Giovane che sei dinanzi al problema della scelta: non peccare contro la luce. Chiedila a Dio, desiderala; e una volta ottenuta seguila da dietro, come i Magi seguirono la stella che li portò fino a Gesù alle porte di Betlemme.

Sant'Alberto Hurtado

Nessun commento:

Posta un commento