mercoledì 26 settembre 2012


Giornate per Universitari 2012
È stata un’esperienza unica.

di ELENA 



Io conoscevo già l’Istituto del Verbo Incarnato, il mio direttore spirituale mi diceva “vi divertirete un sacco” ma …. non avrei mai immaginato tanto. Non sapevo esattamente cosa mi aspettava, pensavo sarebbe stato solo uno di quei ritiri spirituali in cui ci avrebbero fatto anche qualche conferenza su dei temi di attualità. Mi sbagliavo.

Appena arrivati al Villaggio Betania (un posto sul lago di Bracciano, dove si sarebbero svolte le giornate) si sono formati dei gruppetti di ragazzi qua e là, è bastato però, solo qualche minuto e già si era rotto il giaccio e questo grazie ai sacerdoti, ai seminaristi e alle suore che ci hanno accolto.
E proprio a loro va il mio grazie più grande, perché sono stati il cuore pulsante di tutte le giornate, i canali con cui Dio è arrivato a noi,  attraverso allegria, musica, giochi e risate, esempio e formazione.
Poi diciamola tutta, era parecchio strano vedere dei seminaristi e delle suore anche di 19 e 22 anni. Credevo che la “razza” religioso/a partisse almeno dai 45 anni in su. Qui in Italia è automatico associare la figura del religioso a qualcosa di vecchio, un po’ sordo e magari pure serio serio. Di quei tipi austeri con cui non parleresti nemmeno per tutto l’oro del mondo perché boh...ti sentiresti un po’ a disagio, avresti paura di non essere capito.  
Bene. Prendete questa idea e buttatela via. Con i religiosi del Verbo Incarnato le parole escono da sole, perché per noi, in questi giorni sono stati si, dei maestri, ma allo stesso tempo anche dei fratelli, delle sorelle e degli amici.
La cosa che mi ha colpito di più di queste giornate è che abbiamo vissuto IL CRISTIANESIMO. Quello vero. Quello dove Dio è veramente Re di tutto e in tutto. Quello che è una festa continua perché, già qui in terra, sperimenta il paradiso. E  c’era Cristo Re nella gioia di tutti quando ballavamo o cantavamo insieme, c’era negli sguardi felici di chi non si sentiva più solo, c’era nelle amicizie ritrovate e in quelle nuove, c’era sui volti di quei ragazzi dopo la confessione e nel momento dell’Eucarestia.
Venire a  queste giornate è REALMENTE  come prendere “UNA GROSSA BOTTA IN TESTA”.
Si, si, avete capito bene, come quando siete tutti intenti a parlare con qualche amico o siete assorti nei vostri pensieri e…. ad un certo punto …… BAANGG!  Avete sbattuto contro un palo della luce.
 Si e questo BANG con la realtà, oggi serve più che mai,  perché tutti o quasi ci siamo ridotti a vivere in una sorta di “trance” e in una serie di automatismi che neanche noi capiamo, che ti rendono estraneo a quello che vivi, quasi passivo, tanto impotente da accettare senza lamentarti pure il fallimento dell’umanità perché ……. se ti permetti di dire qualcosa, poi non è “politically correct” .
Queste giornate mi hanno fatto capite che il 90%  della conoscenza  scolastica e universitaria che avevo era in qualche modo incompleta. Il mondo, la scuola, la società e tutto il resto, propone come scontata una divisione netta tra Cristo e tutto il resto (vita, società,lavoro ), quindi a scuola, nelle relazioni sociali ecc. non puoi unire le due cose, perché “magari poi offendi qualcuno che la pensa diverso da te”. Di conseguenza la tua fede scolora, diventa astratta perché rimane solo per te, mai concreta, mai condivisibile.
Con le conferenze ho capito che è  per questo che nel mondo di oggi tanti problemi non hanno risposta. Perché noi analizziamo gli effetti senza capirne le ragioni o le cause. I nostri ragionamenti sono “resi zoppi”. Eliminando Dio dall’analisi del mondo e relegandolo alla sola sfera personale, amputiamo di netto la nostra intelligenza e quindi riusciamo a vedere e capire nei problemi, solo la punta dell’iceberg.
Con le conferenze poi, ho capito che esistono tante illusioni nei nostri giorni, tanti idoli della nostra società, talmente tanti che io non me ne ero mai accorta, anche se tutti me ne parlavano. In queste giornate però le ho viste calate nella vita concreta, nel pratico. Per me questo non ha prezzo.

Per questo, per me, queste giornate sono come una “ botta in testa” perché ti svegliano, ti scuotono e ti fanno capire dove sei, dove vai, cosa hai intorno e come affrontarlo.
Ti fanno capire come renderti libero e eroico in una società di schiavi.

C’è stata una frase che mi ha colpito in maniera particolare in questi giorni: “Il giovane non è fatto per il piacere, ma per l’eroismo”.  Questo mi ha fatto capire che anche noi ragazzi, nelle nostre scuole e università, abbiamo una responsabilità e una missione e che il nostro contributo non è indifferente, dà ossigeno al mondo.
 Se vi guardate intorno, di ragazzi con degli ideali ne esiste ancora qualcuno, ma sono tutti degli ideali vuoti (successo, soldi) oppure utopistici. Desideri, anche questi, zoppi perché fanno a meno di Dio, sono fine a sé stessi . Alle giornate invece,  ho incontrato un sacco di ragazzi veri, con degli ideali veri e realizzabili perché incardinati in Cristo. Sono giovani eroici perché danno la loro vita per questi ideali e li REALIZZANO con la grazia di Dio e l’aiuto di Maria S.S.

È questo secondo me, ciò di cui il mondo ha bisogno. Penso che:

·         Se vi sentite soli o non capiti
·         Se avete dei dubbi di fede e non sapete come rispondere a chi vi attacca
·         Se pensate che i preti sappiano solo pregare
·         Se pensate chela situazione politico/economica è un disastro e quello che vi sta intorno vi fa schifo
·         Se volete farvi un sacco di buoni amici
·         Se pensate di essere i soli al mondo ad avere un certo problema
·         Se volete affrontare la vita con delle solide basi di fede
·         Se volete capire cos’è il vero cristianesimo
·      Se volete fare sport,ballare, cantare e ridere di cuore e poi … mangiare mangiare mangiare mangiare ….

Dovete assolutamente venire alle prossime giornate per universitari.


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