venerdì 14 dicembre 2012



La prima chiamata e 
la conversione individuale


Il tempo di Avvento è un periodo di preparazione al Natale, un invito forte alla conversione. Infatti, "non c'è nulla che piaccia tanto a Dio quanto la conversione e la salvezza del'uomo" (San Gregorio Nazanzieno). Elena ci parla in questo articolo del primo incontro dell'anima con Dio e del bisogno di rinnovare ogni volta la nostra fedeltà verso di Lui.   


C’è un momento decisivo nella vita  di ogni uomo, in cui scatta qualcosa nel cuore. Questo momento è l’istante in cui, per la prima volta, ascolti la voce di Dio in maniera totalmente individuale.

Tutto ciò, dovrebbe accadere quando un bambino cresce e diventa adolescente. In quel momento inizia la vita spirituale- individuale di ogni uomo.  Si perché, finché si è bambini, e si ha la fortuna di nascere in una famiglia cristiana sono (o dovrebbero essere) i genitori a farti pregare e a portarti in chiesa. In quello stadio la fede e la vita spirituale ci sono, ma non sono ancora sviluppate del tutto.  Nel momento in cui c’è il salto della conversione individuale invece, si comincia a parlare a tu per tu col Signore, cuore a cuore, come una persona con il suo migliore amico. Purtroppo molti ragazzi, anche se sono cresciuti, non hanno vissuto questo cambiamento nella loro vita spirituale, ciò comporta la maggior parte delle volte l’allontanamento dalla vita spirituale oppure una falsa fede, con il conseguente inizio di una vita di peccato.

La conversione individuale può non avvenire per molteplici motivi. Alcune volte perché la famiglia non è una vera “famiglia cristiana” e, dopo i sacramenti della comunione e della cresima, i figli non vengono più accompagnati nella vita spirituale; oppure può succedere che, sebbene la famiglia sia praticante, i genitori non abbiano saputo portare avanti l’opera iniziata dal catechismo durante la crescita dei propri figli. I genitori devono fare un’incessante opera di catechesi nella vita dei propri figli. Ciò  significa fargli capire, mentre loro crescono, che quello che gli è stato insegnato non è una favoletta. La famiglia deve dare spessore e concretezza alle semplici nozioni ricevute dai ragazzi quando erano bimbi, calandole nella vita di tutti i giorni e avendo un dialogo continuo con loro. Come ulteriore supporto, la figura di un direttore spirituale che segua sia i figli che i genitori, sarebbe qualcosa di davvero importante per far si che nei figli avvenga questa presa di coscienza e che essi comincino a vivere consapevolmente la fede in maniera individuale. Il momento di questa prima chiamata (la seconda sarà quella dell’elezione di stato) diventa conversione individuale solo se è accolta dalla persona. Se questo avviene, si comincia a vivere un rapporto di dialogo e conoscenza sempre più profondo e sincero col nostro creatore. Si comincia a vivere la FEDE vera!

La chiamata individuale di conversione c’è per tutti, solo che, se la si accoglie quando si è già adulti è molto più difficile corrispondere, perché si è in uno stato di isolamento incallito dal dialogo spirituale con Dio, che ci rende impermeabili alla grazia e pigri. Chi non ha saputo corrispondere e quindi non si è convertito, non conosce minimamente la bellezza del rapporto personale con Dio e si limita a vedere la cristianità solo dal suo involucro esterno o attraverso falsi pregiudizi.
Per questo chiediamo sempre al Signore e alla Madonna Santissima, per noi e per il mondo intero, che ci faccia corrispondere bene alla sua volontà, così da “rimanere nel suo amore”(Gv 15,9) ed essere con lui, una cosa sola per tutta l’eternità.

Elena

Nessun commento:

Posta un commento