giovedì 10 aprile 2014

 Quindicesimo giorno
Trattato: [126 -133]


2. Rinnovazione perfetta delle promesse battesimali

Come abbiamo visto precedentemente, San Luigi, afferma che questa forma di devozione può benissimo definirsi una perfetta rinnovazione delle promesse del santo battesimo. Nel battesimo infatti, ogni cristiano, con la propria bocca o per mezzo del padrino e della madrina, ha rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni ed alle sue opere ed ha scelto per sovrano signore Gesù Cristo, al fine di dipendere da lui in qualità di schiavo d'amore. Tutto questo avviene nella presente devozione: si rinuncia al demonio, al mondo, al peccato ed a se stessi e ci si dà interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria. Anzi si fa anche qualcosa di più, perché mentre nel battesimo si parla, normalmente, per bocca del padrino e della madrina, e ci si dona a Gesù Cristo per mezzo di un rappresentante. Con questa devozione si agisce invece di persona e  volontariamente. Inoltre, mentre nel battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, né si dà a lui il valore delle nostre buone azioni. 

Con questa devozione, invece, ci si dona esplicitamente a Nostro Signore per le mani di Maria e a lui si consacrano il valore di tutte le proprie azioni. San Tommaso scrive che nel battesimo si fa voto di rinunciare al diavolo e alle sue vanità”. Ma in realtà, purtroppo, pochi rimangono fedeli a quelle promesse, perché si dimenticano degli impegni contratti nel santo battesimo. Molti concili si sono pronunciati su questo problema, in particolare il Concilio di Trento, che stimarono come causa principale di tanta corruzione nei costumi, e la dimenticanza e l’ignoranza nella quale i cristiani vivono riguardo alle promesse battesimali. Essi non trovarono mezzo migliore per risolvere tale male, che quello di indurre i cristiani a rinnovare i voti e le promesse del santo battesimo e a ricordare che tramite questo sacramento, vennero consacrati a Gesù Cristo, quali schiavi al loro Redentore e Signore.  

Dato che sia i Concili che i Padri, hanno sottolineato l’importanza di rinnovare le promesse battesimali, sarebbe ragionevole che ciò si compia adesso in maniera perfetta, con una totale consacrazione a Nostro Signore per mezzo della sua santa Madre. Diciamo in maniera perfetta perché per consacrarci a Gesù si ricorre al più perfetto di tutti i mezzi: la Vergine santissima.


3. Risposte ad alcune obiezioni

Il Montfort, termina, rispondendo ad alcune obiezioni che si potrebbero opporre a questa devozione:

a) Se qualcuno dice che questa forma di devozione sia nuova, risponde dicendo che non lo è in quanto i Concili, i Padri e parecchi autori antichi e moderni parlano di tale consacrazione a Nostro Signore o della rinnovazione dei voti del santo battesimo. Inoltre se qualcuno dicesse che non è un’importante devozione, risponde che, invece lo è poiché la principale origine dei disordini dei cristiani, proviene dalla dimenticanza e dall'indifferenza verso una tale pratica.

b) A chi invece sostiene che tale devozione ci metta nell'impossibilità di soccorrere le anime dei nostri parenti, amici e benefattori, perché ci fa dare a Nostro Signore, per le mani di Maria, il valore di tutte le nostre buone opere e preghiere. Il santo risponde dando due spiegazioni: la prima è che risulti impossibile che i nostri esseri cari, ricevano danno dal fatto che ci siamo dedicati e consacrati senza riserva al servizio di Nostro Signore e della sua santa Madre. Inoltre loro certamente sapranno assisterli meglio di quanto possiamo immaginare. In secondo luogo perché, questa devozione non impedisce che si preghi per altri, vivi o defunti, anche se l'applicazione delle nostre buone opere dipende dal volere della Vergine santa. Ma anzi saremo spinti a pregare più fiduciosamente come una persona ricca che avesse ceduto tutti i suoi beni ad un gran principe in segno di particolare omaggio, pregherebbe con maggior fiducia quel principe di fare l'elemosina ad un suo amico che gliela avesse chiesta. Inoltre si deve dire che:

“Nostro Signore e la Vergine santa: non si lasceranno mai sorpassare in riconoscenza”.


3) Invece a chi teme che, donando tutti i suoi meriti alla Vergine affinché li usi come vuole, poi gli toccherà soffrire in purgatorio. San Luigi, risponde che questa obiezione, che proviene dall'amor proprio e dall'ignoranza riguardo la generosità di Dio e di Maria, è del tutto insufficiente, perché non è possibile che un’anima generosa con Dio, che si dona a Lui senza riserva alcuna, possa essere punita. Anzi, con un’anima del genere Gesù e Maria saranno generosissimi in questo mondo e nell'altro.

X
Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori


Dio ci guarda sempre, perfino quando pecchiamo

Quando una persona vuole fare qualcosa di cattiva, cerca di nascondersi affinché non si scopra il suo male, e quando viene smascherato il suo peccato, ne prova grande vergogna.
Il peccato è come schiaffeggiare Dio, come sputarli in faccia. Qual suddito avrebbe mai l’arroganza di rompere la legge innanzi al suo medesimo principe? Ma il peccatore già sa che Dio lo vede, e con tutto ciò non si arresta di peccare innanzi al suo Dio, facendolo testimonio del suo peccato.
Ecco perché la vita del nostro Redentore fu così amara e penosa, perché egli, l'amante Redentore nostro, ebbe sempre avanti gli occhi i nostri peccati. Ecco perché specialmente ancora nell'orto di Getsemani egli sudò sangue, e patì agonia di morte, dichiarando ch'era tanta la sua tristezza che bastava a toglierli la vita. "Tristis est anima mea usque ad mortem", “Triste è la mia anima fino alla morte”. Che cosa lo fece così agonizzare e sudar sangue se non la vista delle nostre colpe?

Ah mio caro Salvatore, ecco il temerario che in faccia vostra ha disprezzato i vostri santi precetti. Io dunque sono quel peccatore perduto, che merito l'inferno; ma voi siete il mio Salvatore, che siete venuto a togliere i peccati ed a salvare i perduti.

Maria, speranza mia, abbiate di me pietà.

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