mercoledì 23 aprile 2014



Ventottesimo giorno
Trattato: [218 – 221]

 6. Trasformazione in Maria ad immagine di Gesù Cristo.

Come spiega molte volte San Luigi, lo scopo di questa devozione e quella di unirci strettamente a Gesù. Questo è ciò che maggiormente desidera Maria, e Lei concede questa immensa grazia a coloro che si accostano a Lei come veri devoti.

San Luigi nota che ci sono tante persone che cercano questo stesso fine, l’unione con Gesù Cristo, chi per una via e una pratica, chi per un'altra. E spesso, dopo aver lavorato molto durante la notte, devono ammettere: “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Si potrebbe dire loro: “Avete seminato molto, ma avete raccolto poco”. Gesù Cristo è ancora molto debole in voi”. “Per la strada immacolata di Maria e con questa pratica divina che io insegno”, afferma il santo, “si lavora di giorno, si lavora in luogo santo e si fatica poco. Non c'è notte in Maria, perché in lei non ci fu mai né peccato né la minima ombra di colpa. Maria è un luogo santo, anzi il Santo dei santi, dove i santi si sono formati e modellati”.

Il Montfort usa dunque una immagine molto illuminante per farci capire come per mezzo di Maria raggiungiamo suo Figlio Gesù:

“Vi prego di notare quanto dico: i santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra lo scolpire un'immagine in rilievo a colpi di martello e di scalpello, e il farne una gettandola nello stampo. Scultori e statuari lavorano molto per produrre figure nella prima maniera, ed è loro necessario molto tempo; invece, per modellare nella seconda maniera lavorano poco e le realizzano in pochissimo tempo. Sant'Agostino chiama la Vergine santa forma Dei, stampo di Dio: stampo adatto a formare e modellare degli dei. Chi è gettato in questo stampo divino, vien presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui. Con poca spesa e in breve tempo diviene dio, perché è gettato nello stesso stampo nel quale è stato formato un Dio.”

Riferendosi ai direttori spirituali, insiste sul bisogno guidare le anime sullo stampo di Maria:


“Mi sembra di poter benissimo paragonare i direttori spirituali e le persone devote che intendono formare Gesù Cristo, in sé o negli altri con pratiche diverse da quella che io sto esponendo, a scultori che confidano nella propria abilità, industria e arte, e danno un'infinità di colpi di martello e di scalpello ad una pietra dura, o ad un pezzo di legno mal levigato, per farne l'immagine di Gesù Cristo. 

Talvolta non riescono ad esprimerlo al naturale, sia per difetto di conoscenza e di esperienza della persona di Gesù Cristo, sia per qualche colpo inconsiderato che rovina l'opera. Coloro, invece, che abbracciano il segreto di grazia che io presento, li paragono giustamente a fonditori e modellatori che hanno trovato l'eccellente stampo di Maria, nel quale Gesù Cristo è stato formato in modo naturale e divino. 

Non contando sulla propria accortezza, ma solo sulla bontà dello stampo, si gettano o si perdono in Maria, per divenire una copia al naturale di Gesù Cristo”.


San Luigi esprime i desideri di farci capire questa profonda realtà e di far si che la mettiamo in pratica, spiegando il bisogno che abbiamo di morire a noi stessi (“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo”) per ricavare in noi tramite Maria l’immagine e somiglianza di Dio mascherata dal peccato originale e dai nostri peccati:


“Com'è bello e giusto il paragone dello stampo di cui mi sono servito! Ma chi lo comprenderà? Desidero che sii tu, mio caro fratello. Ricordati bene, però: si getta nello stampo solo ciò che è fuso e liquido. In altre parole, devi distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, se vuoi diventare quello nuovo in Maria”.


X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.


Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



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