giovedì 24 aprile 2014

Ventinovesimo giorno
Trattato: [222-225]


7. La maggior gloria di Gesù Cristo.

San Luigi insiste sull’efficacia e prontezza di questa via per dare la maggior gloria a Dio:

“Con questa forma di devozione vissuta con molta fedeltà, tu dai maggior gloria a Gesù Cristo in un solo mese che con qualunque altra, anche più difficile, in parecchi anni”.



In seguito ne enuncia i motivi:

1)      “Se compi le tue azioni per mezzo di Maria ­come questa pratica ti insegna tu lasci le tue intenzioni ed azioni, per quanto buone e conosciute, per perderti, diciamo così, in quelle della Vergine santa, sebbene a te sconosciute. E cosi tu vieni a partecipare della sublimità delle intenzioni di Maria. Esse furono così pure, che lei diede più gloria a Dio con la minima delle sue azioni ­ come per esempio, filare con la conocchia o dare un punto d'ago ­ che san Lorenzo sopra la graticola con il suo crudele martirio; anzi, che tutti i santi con le loro azioni più eroiche.

Pertanto, nel corso della sua vita terrena, Maria acquistò un cumulo così ineffabile di grazie e meriti, che è più facile contare le stelle del firmamento, le gocce d'acqua del mare e i granelli di sabbia della spiaggia, che non i suoi meriti e le sue grazie. Ella procurò a Dio maggior gloria che non gliene diedero né daranno mai tutti gli angeli e i santi.

O prodigio di Maria! Tu non puoi che operare meraviglie di grazie nelle anime che vogliono davvero immergersi in te!


2)      Chi è fedele a questa forma di devozione, ritiene come un nulla tutto ciò che pensa o compie da solo. Nei suoi incontri e colloqui con Gesù Cristo trova appoggio e compiacimento solo nelle disposizioni di Maria. Così egli pratica l'umiltà molto più di quanto non facciano coloro che agiscono da soli, appoggiandosi e compiacendosi impercettibilmente delle proprie disposizioni. Per conseguenza egli glorifica maggiormente Dio che riceve gloria perfetta solo dai piccoli e umili di cuore.


3)      Mossa da grande carità, Maria riceve nelle sue mani verginali il dono delle nostre azioni, conferisce loro una bellezza e uno splendore meraviglioso e poi le presenta ella stessa a Gesù Cristo. È evidente che in tal modo Nostro Signore ne riceve più gloria che se gliele offrissimo noi direttamente con le nostre mani colpevoli.


4)      Ogni volta che tu pensi a Maria, Maria pensa per te a Dio. Ogni volta che tu dai lode e onore a Maria, Maria con te loda e onora Dio. Maria è tutta relativa a Dio, e io la chiamerei benissimo l'essere relazionale a Dio, che non esiste se non in relazione a Dio, o l'eco di Dio, che non dice e non ripete se non Dio. Se tu dici Maria, ella ripete Dio.


Santa Elisabetta lodò Maria e la disse beata per aver creduto. Maria ­l'eco fedele di Dio­ intonò: “L'anima mia magnifica il Signore”. Ciò che Maria fece in quella occasione, lo ripete ogni giorno. Quando è lodata, amata, onorata o riceve qualche cosa, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, Dio riceve per le mani di Maria e in Maria.”





X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.


Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



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