venerdì 3 aprile 2015

E’ sbagliato credere nell’oroscopo o nell’astrologia?



Cosa dice la Chiesa riguardo al consulto e alla credenza negli oroscopi? E in generale, che giudizio merita l’astrologia?

E’ preoccupante l’estensione di questo fenomeno ai nostri giorni. Quasi non esiste quotidiano o rivista che non includa tra le sue pagine, quella dedicata all’oroscopo; in alcuni paesi ci sono canali televisivi dedicati esclusivamente a temi astrologici ed esoterici, e lo stesso avviene per la radio o nelle pagine web. La letteratura sul tema è abbondante. In più, al giorno d’oggi gli astrologi si presentano come “professori”, “laureati in scienze occulte”, “specialisti in scienze parapsicologiche”. L’esperienza ci insegna che gran parte dei nostri contemporanei, quando non consultano i rispettivi oroscopi convinti della loro esattezza, almeno lo fanno concedendo loro il privilegio del dubbio: “non è che credo nell’oroscopo, però nel caso avessi dei dubbi…”. Alcuni, guidati da un certo fatalismo superstizioso, pensano che rimanere totalmente increduli di fronte alle predizioni dell’oroscopo possa, inoltre, portare loro sfortuna. Infatti rimane in loro un minimo di consolazione quando leggono cose del tipo: sta per iniziare per te una nuova fase di vita; presto troverai le risposte tanto cercate; dieci punti in salute; i rosei influssi dell’amore non sono riusciti a calmare il tuo fuoco combattivo; come ogni felino hai sette vite e lotterai valorosamente; cogli l’occasione, soprattutto finanziaria, le relazioni con amici e parenti sono molto buone; eccetera.
Gli uomini, per vivere, hanno bisogno di speranza, e quando perdono quella che nasce dalla vera fede, sono disposti a credere al primo che promette loro un futuro prospero. Mundus vult decipi, il mondo vuole essere ingannato, dice un antico proverbio.

Cosa possiamo dire, dunque, di questo fenomeno?

L’oroscopo è una variante dell’antica astrologia, non dell’astrologia naturale, che è madre dell’astronomia attuale, ma dell’astrologia giudiziaria, che si occupava di scoprire l’influenza degli astri sul destino degli uomini e delle cose. In tal senso, bisogna collocarlo all’interno del fenomeno più ampio delle “arti divinatorie”, posto che, come indica il suo stesso nome (oros – scopeo, esaminare le ore), l’oroscopo designava all’origine l’osservazione, che facevano gli astrologi, dello stato in cui il cielo si trovava al momento della nascita di un uomo pretendendo con essa di divinare i futuri successi della sua vita.


P. Miguel Angel Fuentes, IVE
Traduzione: Alessandro Ferrara