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domenica 8 gennaio 2017

Indagine su sessualità e affettività

Indagine su sessualità e affettività

Nel mese di Ottobre 2016 le Voci del Verbo hanno organizzato insieme ad altre associazioni diverse attività per sensibilizzare i giovani sul tema della castità prematrimoniale. Alcuni di noi hanno tenuto degli incontri in una scuola superiore di Benevento e condotto un'indagine su sessualità, vita e affettività, per capire meglio come la pensano i giovani su queste tematiche.

Questa relazione illustra brevemente i risultati principali ottenuti in questo lavoro e suggerisce alcuni possibili punti di partenza per aiutare le nuove generazioni a comprendere la bellezza del messaggio della purezza.



Scarica gratuitamente Indagine su sessualità e affettività in pdf:







giovedì 3 novembre 2016

Educare alla purezza per salvare la famiglia e la vita 

di Carlo Principe e Annamaria Principe* 

Non tutti colgono la profonda correlazione esistente tra purezza e sacralità della Vita. San Giovanni Paolo II, nell’Evangelium Vitae, la evidenzia: “La banalizzazione della sessualità è tra i principali fattori che stanno all'origine del disprezzo della Vita nascente: solo un amore vero sa custodire la vita”. 
Altrettanto forte è il legame tra purezza e sacralità della Famiglia, opera più alta di Dio Creatore. I fidanzati che “bruciano” le tappe dell’amore lasciandosi soggiogare dalla carnalità, non solo mortificano la sessualità, dono di Dio per amare, ma costruiscono la loro famiglia sulla sabbia. Lo spiega chiaramente Benedetto XVI: “Bruciare le tappe finisce per “bruciare” l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni; ha bisogno di dare spazio a Cristo, che è capace di rendere un amore umano fedele, felice e indissolubile”.
Un rapporto ridotto a fisicità è debole e fragile. Tanti matrimoni vanno in frantumi perché tra gli sposi affiorano quelle divergenze che la schiavitù del sesso, da fidanzati, ha reso impossibile scoprire. Sempre Benedetto XVI: “Non pensate, secondo una mentalità diffusa, che la convivenza sia garanzia per il futuro”.
La Chiesa insegna che l’espressione genitale della sessualità è riservata al Matrimonio, un patto di amore totale e definitivo. Questa verità è parte del progetto di Dio sull’amore umano. E si capisce perché: il rapporto sessuale è legato al mistero della Vita e della sua trasmissione. E un figlio, per maturare integralmente, ha bisogno di respirare l’amore totale e perenne dei suoi genitori. Amore che esige sacrificio e dono di sé, che solo la Grazia del Sacramento del
Matrimonio può sostenere.La convivenza che rinvia a tempo indeterminato il matrimonio - sempre più ridotto a un vuoto, quanto costoso, rito di convenienza sociale - calpesta e svilisce questo Sacramento. Perché sposarsi in Chiesa, infatti, se i fidanzati compiono, senza percepirne il disordine, i gesti che sono propri del Matrimonio? Papa Francesco, ammonisce: “C’è una distinzione tra l’essere fidanzati e l’essere sposi, che la Chiesa da sempre custodisce in vista della delicatezza e della profondità di questa verifica”.
La coppia convivente che esclude il “per sempre”, più facilmente esclude, con la contraccezione e l’aborto, anche un figlio, vera scommessa sul futuro. Al contrario, i fidanzati che vivono castamente la loro relazione fanno di tutto, spinti anche dal desiderio di donarsi nella gioia di un amore totale, per accelerare il giorno delle nozze e formare così famiglie giovani e feconde.
Ecco perché l’aumento delle convivenze è all’origine, non solo del pauroso calo dei matrimoni religiosi (con un ritmo tale - 10 mila in meno l’anno - che, fra qualche decina d’anni, di essi non resterà che il ricordo), ma anche del crollo delle nascite che fa dell’Italia il Paese meno fecondo al mondo.
La violazione della legge di Dio sulla purezza, dunque, oltre a compromettere la salvezza dell’anima (“nessun fornicatore, o impuro, o avaro - cioè nessun idolatra - ha in eredità il regno di Cristo e di Dio”, dice san Paolo), ferisce profondamente anche la società.
Per salvare la famiglia e la vita, dunque, è urgente “offrire soprattutto agli adolescenti e ai giovani l’autentica educazione alla sessualità e all’amore, un’educazione implicante la formazione alla castità, quale virtù che favorisce la maturità della persona e la rende capace di rispettare il significato «sponsale» del corpo”. (Papa Wojtyla, EV 97).
Ecco il senso dell’iniziativa “Ottobre per la purezza” svolto per le strade e nelle scuole di Benevento.
Dio ha voluto che ad animare questo apostolato fossero i giovani delle “Voci del Verbo”, i numerosi religiosi, tra sacerdoti, suore e seminaristi, dell’Istituto del Verbo Incarnato, uno splendido ordine fecondo di vocazioni sacerdotali e religiose, e anche delle famiglie.
Attraverso incontri per strada e nelle scuole, questi apostoli hanno testimoniato la bellezza della castità e annunciato ai giovani Cristo nel Vangelo delle beatitudini: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. E questi giovani si sono mostrati attenti e desiderosi di informarsi sul tema della purezza, tanto decisivo per la loro vita, quanto coperto da un irresponsabile e generale silenzio.
Silenzio che Madre Teresa di Calcutta, appena proclamata santa, ha definito senza mezzi termini, “impuro”.
Impegnarsi in questo apostolato è difficile, perché è fuori della logica del mondo. Chi lo fa rischia la derisione e l’accusa di oscurantismo, perfino da uomini di Chiesa. Ma Benedetto XVI così li incoraggia: “Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo”. 

*Membri dell’Istituto Santa Famiglia della Famiglia Paolina


mercoledì 31 agosto 2016

Che c’è di male nella pornografia? - Parte 2
di Jason Evert

Che conseguenze ha la pornografia sulle donne?
Dal momento che insegna agli uomini a pensare alle donne come ad oggetti da essere usati invece che come a persone da essere amate, i ragazzi parlano delle donne come degli oggetti e le trattano come oggetti. Un produttore di film dell’industria pornografica ha ammesso: «l’unico motivo per cui lavoro in questo settore è quello di soddisfare il desiderio degli uomini nel mondo, a cui praticamente non interessa molto delle donne che vogliono vedere gli uomini che lavorano con me che vanno con le donne che loro non hanno potuto avere quando crescevano. Lo credo fermamente, e l’industria mi odia per questo motivo»[5].

Quando gli uomini imparano il loro  concetto di intimità dai video e dalle riviste, potrebbero accettare l’idea che il “no” di una donna sia in realtà un sì e che lei goda nel venir usata. Questo conduce ad una mentalità da stupratore. Considera, ad esempio, uno studio fatto nella zona della città di Oklahoma. Quando sono state chiusi 150 business sessuali, il tasso di stupro è diminuito del 27% in cinque anni, mentre i tassi nel resto della città sono aumentati del 19%. A Phoenix, in Arizona, i quartieri che ospitavano negozi pornografici avevano il 500% di crimini sessuali rispetto ai quartieri senza negozi porno.[7]

Ted Bundy ha violentato e ucciso dozzine di donne. Condannato a morte sulla sedia elettrica, ha richiesto che la sua ultima intervista fosse con il dottor James Dobson, il fondatore di Focus on the Family. In quell’incontro Bundy parlò apertamente della pornografia e disse al dottor Dobson che tutti i suoi problemi cominciarono lì. Spiegò che tutti i suoi compagni di galera avevano un’ossessione per la pornografia prima di entrare in prigione. Le riviste e i video porno sono alla radice di innumerevoli stupri e omicidi. Anche tantissime  vittime di molestie sui bambini riferiscono che venivano esposti a pornografia nel tentativo di venire sedotti. Nessuno può dire ai mariti, ai figli, ai parenti e ai genitori di quelle donne violate e uccise che la pornografia non fa male. Inoltre, non ti farebbe infuriare se un ragazzo semplicemente guardasse la donna che ami allo stesso modo in cui tu guardi la pornografia?

Bisogna anche sottolineare che la pornografia non è semplicemente un problema dei ragazzi. Anche molte donne hanno questi problemi e subiscono le stesse conseguenze. Se anche tu sei una donna e hai queste difficoltà, non sei da sola. Molte donne hanno scritto articoli per il nostro blog sulle loro esperienze con la pornografia e su come sono riuscite a liberarsene.

Che conseguenze ha la pornografia sui matrimoni?
Sinceramente, la pornografia è il modo perfetto per sparare in testa il tuo futuro matrimonio. Immagina un giovane che ha l’abitudine di guardare pornografia e non lo dice alla sua fidanzata. Spero che quando sarà sposato, i desideri di eccitazioni sessuali illecite svaniranno. Ma che fine fa la sua lussuria dopo il matrimonio? Non scompare; viene imposta a sua moglie. La pornografia gli ha insegnato a reagire al valore sessuale di una donna e a nient’altro. Si è allenato a credere che le donne dovrebbero essere sempre fisicamente perfette e costantemente sessualmente accessibili.

Se anche razionalmente rigetta questa visione, rimane il fatto che la pornografia ha distorto il modo in cui guarda le donne. Si può dire che vede il mondo attraverso occhiali-porno. Sa guardare le donne soltanto attraverso le lenti della lussuria. Uno psicologo che si è specializzato in problemi sessuali ha notato che «più tempo trascorri in questo mondo di fantasia, e più difficile diventa poi passare alla realtà»[8].

Finché la moglie di un uomo è una Barbie grandezza naturale con una squadra di truccatori e parrucchieri che la seguono per tutta la casa, le cose potrebbero andare lisce per un po’ di tempo. Ma quando la realtà si confronta con la fantasia, l’uomo rimarrà deluso e l’immagine che la donna ha di se stessa soffrirà. Nessuna donna reale potrà mai dare soddisfazione ai suoi desideri e alle sue fantasie disordinate. Questi si focalizzano esclusivamente sulla gratificazione egoista piuttosto che sul dono mutuo e sulla gioia di far piacere al proprio sposo.
Una donna ha spiegato che se la compagna reale di un uomo non è sempre disponibile sessualmente e se non vuole sempre fare quello che lui desidera come le donne su cui ha fantasticato, potrebbe accusarla di essere una bigotta. Potrebbe accusarla di essere grassa, a differenza delle modelle che lui adora. Se lei ha delle necessità, a differenza delle immagini passive delle riviste, allora lei potrebbe sembrare troppo esigente per lui [9].

In altre parole, non ci vorrà molto per incolparla dei suoi disordini; le sue fantasie lo avranno privato della capacità di essere veramente intimo con sua moglie. Un motivo per cui è incapace di avere una sana intimità con sua moglie è che l’intimità non è una fuga dalla realtà ma la capacità di vedere la bellezza dell’altro. La presenza della lussuria nel cuore dell’uomo blocca la sua capacità di vedere la donna come una persona. L’ha ridotta ad un oggetto e ha ignorato il suo valore come persona. Quando accade questo, lui perde l’amore. La vera intimità è impossibile.

Si è detto che il problema con la pornografia non è che mostra troppo, ma che mostra troppo poco. Riduce una donna a nient’altro che al suo corpo. Così un uomo dedurrà che migliore è il corpo e migliore è la donna. Con questa impostazione mentale gli uomini non solo si aspettano che le loro future mogli siano perfette quanto Miss Settembre; ma non apprezzano neanche le qualità più belle e preziose di una donna, dal momento che le foto di una rivista non potranno mai rivelarle. Questo induce gli uomini a cercare altrove in una impossibile tentativo di soddisfare la loro lussuria. Dopotutto, la pornografia favorisce la falsa mentalità secondo cui il sesso casuale e senza prendere impegni sia il più soddisfacente e piacevole. E chi è che non vuole essere soddisfatto?

Una risposta all’insoddisfazione coniugale spesso causata dall’abitudine della pornografia è di portarla nella camera da letto. Questo è un vano tentativo da parte dell’uomo di ottenere l’eccitamento illecito verso cui si è attaccato. La povera moglie potrà permetterlo, ma la gioia dell’amore è fuggito dall’uomo, che non vede più il valore della persona e il bisogno di negare se stesso per il suo bene. Le coppie sposate che usano la pornografia ottengono che i loro problemi coniugali diventano peggiori. Se un marito ha bisogno di fingere che sua moglie è qualcun altro affinché lui sia eccitato, allora diventerà sempre meno attratto da lei. Invece di amarla, sta distruggendo l’amore tra di loro. Nel momento in cui dovrebbe rinnovare i voti matrimoniali con il suo corpo, commette adulterio nella sua mente.
Dato che gli effetti della pornografia sono così disastrosi, gli uomini e le donne cristiane hanno l’obbligo di liberarsene. Secondo Giovanni Paolo II, Dio «affida la dignità di ogni donna come compito a ciascun uomo»[10]. Quando agiamo in un modo che è contrario alla dignità degli altri, agiamo in maniera contraria alla nostra stessa dignità. Per questo motivo, il Santo Padre dice, «ogni uomo deve guardare dentro se stesso per capire se colei che gli è stata affidata come una sorella nell’umanità, come una sposa, non sia diventata nel suo cuore un oggetto di adulterio»[11].

Se anche la pornografia non avesse effetti negativi sulle persone, non dobbiamo mai dimenticare che il peccato non è semplicemente una questione sociale. Dobbiamo amare il nostro prossimo, ma dobbiamo anche onorare Dio in tutte le nostre azioni e pensieri. Guardare con lussuria le sue figlie è un peccato grave, anche se nessuna rimane incinta a causa dell’immaginazione di un altro. «Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro» (2 Timoteo, 2:22).
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[5] Robert Stoller, Porn: Myths For The Twentieth Century (New Haven, Conn.: Yale University Press, 1993), 31.
[6] Stoller, 32.
[7] U.S. Department of Justice, Child Pornography, Obscenity and Organized Crime (Washington D.C., February 1988).
[8] Edward Marriot, “Men and Porn”, The Guardian (8 Novembre 2003).
[9] Laurie Hall, “When Fantasy Meets Reality”(www.pureintimacy.org)
[10] Papa Giovanni Paolo II, udienza generale, 24 Novembre 1982. Citato in Man and Woman he Created Them, 519.
[11] Papa Giovanni Paolo II, lettera apostolica, Mulieris Dignitatem 14 (sulla dignità e vocazione delle donne) (Boston: Paoline, 1988).
Che c’è di male nella pornografia? - Parte 1
di Jason Evert


Il problema dell’utilizzo della pornografia è che evira gli uomini, degrada le donne, distrugge i matrimoni e offende il Signore. Forse starai pensando: “Non stai un po’ esagerando? Insomma, che c’è di male nel guardare qualche sito?”. Dai un’occhiata agli effetti della pornografia e capirai perché i veri uomini non la guardano.

Che conseguenze ha la pornografia sugli uomini?
Per cominciare, dato che paralizza la sua capacità di amare, lo priva della sua capacità di essere un uomo. L’essenza della virilità consiste nella prontezza a negare se stessi per il bene dell’amata. È per questo che San Paolo ricorda ai mariti nella sua Lettera agli Efesini che il loro amore deve essere come quello di Cristo, che ha accettato di essere crocifisso per la sua amata, la Chiesa (Efesini, 5:21-33).
La pornografia ostacola questa chiamata. Invece di negare se stesso per il bene della donna, l’uomo, attraverso la pornografia, nega alla donna la sua dignità per soddisfare la propria lussuria. In sostanza, la pornografia è un rifiuto della nostra chiamata ad amare come ama Dio. Non c’è da meravigliarsi che coloro che la usano non sono mai soddisfatti. Solo l’amore dà soddisfazione. Un terapeuta matrimoniale ha osservato che «le persone che guardano pornografia si sentono morte dentro e stanno cercando di evitare di rendersi consapevoli di quel dolore. C’è un senso di liberazione che è temporaneo: ecco perché la pornografia è così ripetitiva. Devi rifarlo ancora e ancora.»[1]

Le sue opinioni sono ben comprese da coloro che si sentono intrappolati dal fascino della lussuria. Una persona dipendente dalla pornografia e in via di recupero ha ammesso che vedere la pornografia «porta una delusione intensa, precisamente perché non è quello che sto cercando. È più o meno come una persona affamata che sta fuori la finestra di un ristorante, pensando che verrà servita»[2]

In un certo senso, il fatto che la pornografia permette agli uomini di appagare la loro lussuria senza doversi preoccupare di gravidanze o malattie, è parte del problema. Incoraggia gli uomini a vivere in un mondo in cui la sessualità offre solo piacere senza significato o conseguenze, un mondo in cui «nessuna donna rimane incinta, nessuno si prende una malattia, nessuno mostra sensi di colpa, paure, rimorsi, imbarazzo o sfiducia. Nessuno soffre per l’attività sessuale di altri e gli uomini, come minimo, sono sempre spensierati e senza freni… La priorità di proteggere amorevolmente il proprio compagno è di poca preoccupazione nella pornografia perché non sembra possibile alcun danno»[3].

Vivere in un mondo di fantasia permette ad un ragazzo di scappare dalla realtà e fuggire dalle esigenze dell’amore autentico. Quindi in realtà non lo libera. Lo rende schiavo. In parole povere, la pornografia è la rinuncia dell’amore. Come ha detto lo scrittore Christopher West, «[la pornografia] cerca di favorire precisamente quelle distorsioni dei nostri desideri sessuali contro cui dobbiamo lottare per scoprire l’amore vero»[4].

Per la persona che si abbandona alla pornografia, lo scopo del sesso diventa il soddisfacimento dei “bisogni” erotici, e non una comunicazione di vita e di amore. La pornografia insegna all’uomo a valutare una dona sono in base a quello che lei gli dà invece che in base alla persona che è. Dato che è così concentrato su quello che sta prendendo, non impara a dare.

Alcuni ragazzi si liberano di questi argomenti dicendo, “i ragazzi sono ragazzi”, oppure “sto solo apprezzando la bellezza della femminilità”, oppure “mi piacciono gli articoli delle riviste”. A volte si rendono conto di quanto sono non convincenti questi argomenti e diventano risentiti, dicendo ”vuoi reprimere la sessualità e privare le donne della loro libertà. Non ti fa bene avere un così basso apprezzamento per le donne!”. Questo atteggiamento difensivo è evidente nel modo in cui gli strip club si presentano come “club per gentiluomini” per “intrattenimento per adulti”. Perché mai un uomo sente il bisogno di giustificare il suo comportamento? Un uomo non ha bisogno di annunciare che è un gentiluomo, né gli adulti hanno bisogno di ricordare agli altri che sono maturi. Le azioni parlano da sole.

Eppure, anche quando la mancanza di autocontrollo di uomo lo rende immaturo e il suo comportamento non può essere conciliato con il titolo “gentiluomo”, sente ancora il bisogno di identificarsi con l’autentica virilità. Non importa quanto andiamo a fondo: Cristo ha stampato nel nostro essere la chiamata ad amare come lui ama. Se sbrogliamo le bugie e ci avviciniamo umilmente al Signore con tutte le nostre ferite, lui ci innalzerà e ci renderà veri uomini. Per fare questo, dobbiamo avere il coraggio e l’umiltà di guardare al suo piano per l’uomo e la donna. Quando Gesù ci ha avvertito che chiunque guarda con lussuria una donna commette adulterio con lei nel suo cuore (Matteo, 5:28), ha detto in maniera molto chiara che non è sufficiente evitare le gravidanze o le malattie. Non è sufficiente neanche evitare contatti sessuali impuri; dobbiamo resistere anche a pensieri e sguardi sessuali impuri.

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[1] Estela Welldon, citata in Edward Marriot “Men and Porn”, The Guardian (8 Novembre 2003).
[2] John Paul Day, citato in Edward Marriot “Men and Porn”, The Guardian (8 Novembre 2003).
[3] Richard Wetzel, M.D. Sexual Wisdom (Ann Arbor, Michigan: Proctor Publications, L.L. C., 1998), 72.
[4] Christopher West, Good News About Sex and Marriage (Ann Arbor, Michigan: Servant Publications 2000), 84.

martedì 7 giugno 2016

Purezza: riverenza verso il mistero
Mons. Fulton Sheen, venerabile della Chiesa Cattolica, dottorato in Filosofia e dottorato in Teologia, risponde a due comuni obiezioni sul perché della purezza 

 


Le due parole di cui oggigiorno più si abusa sono «libertà» e «sesso». La libertà è spesso adoperata a indicare l’assenza di ogni legge, e il sesso a giustificare la mancanza di ogni controllo. Talvolta le due parole si fondono in una sola: «licenza». La ragione, che si dovrebbe impiegare a giustificare la legge di Dio, è invece invocata per legittimare la sfrenatezza e la carnalità degli esseri umani con due argomenti assai spuri. Il primo è che ogni persona deve «esprimere se stessa», che la purezza è autonegazione, e come tale è distruttrice della personalità e della libertà. Il secondo è che la natura ha dato a ciascuno certi impulsi e istinti, principale tra questi l’impulso del sesso, e che quindi si dovrebbero seguire questi impulsi senza i «tabù» che vengono imposti dalla religione e dal costume. […]

La purezza si esprime come l’impurità, sebbene in maniera diversa. Una locomotiva può esprimersi in due modi: o mantenendo la pressione entro i limiti imposti dal costruttore e dal tecnico, oppure scoppiando e uscendo dalle rotaie. La prima auto espressione è la perfezione della locomotiva; la seconda è la sua distruzione. Analogamente, una persona può esprimere se stessa tanto obbedendo alle leggi della propria natura quanto ribellandosi ad esse: tale ribellione finisce nella schiavitù e nella frustrazione. Supponiamo che quest’argomento dell’autoespressione, così com’è usato a giustificazione della licenza carnale, dovesse essere adoperato in guerra. In tal caso un soldato al fonte che, sentendo scoppiare le bombe, gettasse il fucile e scappasse nelle retrovie, dovrebbe essere salutato da un capitano moderno e comprensivo con queste parole: «Vi elogio per aver superato i vostri scrupoli morali e le convenzioni dell’età vittoriana. Peccato che il resto dell’esercito non abbia allo stesso grado il senso dell’autoespressione, sicché vince la paura e seguita a combattere. Vi proporrò per una medaglia al valore per la vostra affermazione di personalità». 

Non c’è da discutere con quelli che dicono: «Sii te stesso». Ma la questione è: «Qual è il tuo vero te stesso? Vuoi essere una bestia, o vuoi essere un figlio di Dio?». Quelli che riescono a superare la malvagità e la licenza dicono: «Grazie a Dio sono ritornato me stesso». Questa è la vera autoespressione. 

È vero che Dio ci diede una natura dotata di certi istinti, ed è anche vero ch’Egli si aspetta da noi che ci uniformiamo alla natura. Ma questa nostra natura non è animale, bensì razionale, e poiché è razionale i nostri impulsi devono essere usati razionalmente ,ossia per i fini più alti, e non per i più bassi. Molti, come la volpe, hanno l’istinto del cacciatore, ma un uomo non dovrebbe andare a caccia di suocere. Ognuno ha l’istinto del mangiare, ma nessuno dovrebbe nutrirsi di acido solforico. E come sono usati secondo ragione questi nostri istinti fondamentali, così dovrebbero essere usati i nostri impulsi di vita. Come il sudiciume è una sostanza che si trova dove non dovrebb’essere, così la lussuria è energia fisica fuori luogo.

Tratto da Tre per sposarsi del Venerabile Mons. Fulton Sheen

giovedì 17 marzo 2016

Purezza e Virilità

Come Diventare l'Uomo che Dio Vuole che Tu Sia

I ragazzi meritano risposte dirette alle domande difficili sulle donne, gli appuntamenti, la sessualità e l'autentica virilità...
  • Cosa vogliono le ragazze?
  • Fin dove si può arrivare?
  • Che c'è di male a pensarci su?
  • Qual è il problema della pornografia? Non fai male a nessuno.
  • E se è solo una rivista di costumi da bagno?
  • Se lei è decisa a farlo, perché dovrebbe essere sbagliato?
  • Per quanto riguarda il sesso sicuro?
  • Non dovrei essere libero di fare quello che voglio?
  • Come restare puro?
Purezza e Virilità risponde a queste e ad altre domande, e allo stesso tempo offre strategie pratiche per aiutare i giovani a crescere nella virtù della castità.

Scarica gratuitamente Purezza e Virilità in pdf:

Per richiedere il libretto cartaceo, contattaci: vocidelverbo@gmail.com






Purezza e Femminilità

Nel mondo di oggi, è fin troppo facile per una ragazza mentire a se stessa con delle bugie sull'amore

Cosa dice a se stessa?
  • I ragazzi non vogliono la ragazza pura.
  • Nessuno si sta facendo del male.
  • È solo un gioco.
  • Mio il corpo, mia la scelta.
  • Se dicessi di no, lo potrei perdere.
  • Non posso stare da sola.
  • È troppo tardi per me.
  • Quale bravo ragazzo mi vorrebbe
  • È impossibile restare puri.
Tutte le donne desiderano l'amore, ma molte di loro si sono arrese. In Purezza e Femminilità, Crystalina Evert ridona speranza alle donne. Grazie alla sua potente testimonianza e alle sue schiette parole di saggezza, mostra che l'amore vero è possibile a prescindere dal passato.

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martedì 29 dicembre 2015

Il fascino della purezza: testimonianza di Sara e Luca


Come è strano testimoniare di nuovo nel giro di così pochi giorni!!! Ciao a tutti, siamo Luca e Sara, due ragazzi di 18 e 20 anni, fidanzati dal 19 marzo e che hanno scelto di testimoniare agli adolescenti la loro esperienza di castità. Tutto è cominciato quest'estate. 

Durante le Giornate di Formazione Cattolica a Tuscania con le Voci del Verbo abbiamo approfondito meglio i contenuti e le ragioni della nostra fede e abbiamo vissuto splendidi momenti di convivialità con tutti i presenti. Dopo ci siamo sentiti chiamati da Gesù a "salire con Lui sul Tabor" per contemplarlo in tutto il Suo splendore: abbiamo deciso di fare gli Esercizi Spirituali, separati, ma insieme come non mai perché uniti dall'Amore. Siamo approdati alle Giornate in un periodo particolare: dopo essere passati i primi mesi di fidanzamento in cui tutto sembrava rose e fiori ci stavamo scontrando l'uno con i difetti dell'altro e cominciavamo a sentire la fatica di stare insieme. Abbiamo affrontato gli Esercizi presentandoci così come siamo, con i nostri difetti e i nostri problemi, ci siamo messi a nudo difronte al Signore e Lui ci ha rivestiti della Sua grazia, ha aperto i nostri cuori e li ha riempiti di doni. Il primo dono lo abbiamo scoperto qualche giorno dopo la fine degli Esercizi: eravamo molto più uniti e avevamo capito quanto fosse importante uscire fuori da noi stessi per scoprire ed amare l'altro così com'è. Possiamo dire che dopo la fase dell'innamoramento stavamo fondando le prime basi dell'amore. 

Jason e Crystalina Evert da 15 anni fanno
incontri sulla castità nelle scuole degli USA









Finiti gli Esercizi eravamo così pieni di gioia che volevamo assolutamente tramettere agli altri la bellezza che avevamo visto e la felicità di cui eravamo invasi. Abbiamo cominciato a parlare di quale strada seguire per portare la Sua testimonianza, ma in realtà il Signore aveva già messo un seme in noi, che è cresciuto a dismisura. Infatti durante le Giornate eravamo rimasti molto affascinati dalla testimonianza di Stefano, un ragazzo che aveva parlato a noi della castità e lo stesso faceva nelle scuole del suo paese. Il fascino di questo apostolato era enorme per noi, ma ne avevamo paura e non ci sentivamo all'altezza. Ma il Signore ci chiamava proprio a fare questo e non più rispondere "no"! Ricordiamo bene l'ultima conferenza di p. Andrés alle giornate: diceva a tutti i ragazzi di testimoniare, di scomodarsi, di mettersi in gioco, di cominciare subito perché il Signore ti chiede di agire esattamente in quel momento, non domani, non tra giorni, mesi o anni!
Sappiamo bene che, umanamente parlando, essere casti è un vero e proprio sacrificio al giorno d'oggi, ma cosa non si farebbe per amore? Amiamo questa virtù e sappiamo che tanti giovani hanno bisogno di riscoprirla. Inizialmente non sapevamo bene come fare, ma ci siamo fidati della chiamata del Signore e abbiamo cominciato a chiedere la disponibilità di alcune scuole al nostro progetto. Dopo aver ricevuto un "vi faremo sapere" ecco finalmente un invito a testimoniare. Non sappiamo descrivere la gioia di quel momento, emozione mista a gioia ci hanno travolto! Subito iniziamo a mettere su carta ciò che vorremmo dire, ma tutta l'emozione lascia il posto ad ansia e preoccupazione: non sapevamo cosa scrivere, ci sentivamo ancora una volta inadeguati. Ancora una volta abbiamo chiesto aiuto al Signore e a Maria e pregando abbiamo capito come la testimonianza era la nostra stessa vita, il nostro passato e il nostro presente. Scrivere la nostra testimonianza ci ha resi ancora più consapevoli della ricchezza di questa virtù e ci ha aiutati a parlare nell'intimità, condividendo difficoltà e ferite del passato.
 Il momento della prima testimonianza si avvicina sempre più, cresce l'emozione e anche la consapevolezza che senza l'aiuto di Dio non saremmo riusciti a fare nessun passo avanti nella nostra storia. Il sostegno, l'entusiasmo la preghiera delle Voci del Verbo e dei sacerdoti e suore del Verbo Incarnato sono stati veramente fondamentali, ci siamo sentiti avvolti da un abbraccio incoraggiante di persone che in modo più o meno approfondito, ma che sono stati come fratelli e ci hanno fatto sentire incoraggiati, amati e comunità insieme a loro. Nei giorni prima della testimonianza le nostre preghiere sono diventate incessanti... speravamo che la nostra testimonianza portasse frutto nei cuori di chi ci ascoltava e soprattutto... portasse loro Gesù stesso! Arriva il momento tanto atteso, il 17 novembre. Dopo aver offerto una Messa per la testimonianza ci siamo diretti nella scuola dove avremmo fatto la nostra prima testimonianza sulla castità. L'ambiente, i docenti e gli alunni sono stati molto accoglienti e l'ansia che avevamo prima è svanita e subito ci siamo sentiti a nostro agio, abbiamo sentito che non eravamo soli, ma affidati a Gesù e Maria.

Ancora ci domandiamo perché il Signore abbia messo proprio nei nostri cuori questo desiderio di testimoniarLo, perchè si sia voluto servire proprio di noi. Una cosa è certa: non siamo stati tanto noi a metterci al Suo servizio quanto Lui a mettersi al nostro. Pensavamo di fare chissà che opera di bene per amore di Dio e invece attraverso di essa Lui ci ha aiutati a maturare, ha fatto crescere il nostro amore, ci ha dato forza nei sacrifici e gioia nella vita di coppia. E' passato qualche giorno ma ancora siamo pieni di entusiasmo, bellezza, gioia piena, ma soprattutto voglia di testimoniarLo in ogni occasione che il Signore ci donerà.

Sara e Luca

lunedì 23 novembre 2015

LA PORNOGRAFIA È COME UNA DROGA


A prima vista, la cocaina e la pornografia non sembrano avere molto in comune, ma diversi studi stanno dimostrando che guardare la pornografia induce il tuo cervello a rilasciare le stesse sostanze chimiche di piacere che rilasciano le droghe. In più, cambiano i collegamenti neuronali del tuo cervello a causa di questa stimolazione artificiale. Potrà sembrarti assurdo, ma è vero.


A prima vista, cocaina e pornografia non sembrano avere molto in comune. L’una viene acquistata in vicoli squallidi; l’altra si scarica gratuitamente. Per una i soldi possono diventare un bel problema, per l’altra tutto sta nel prezzo di una connessione internet.

In cosa si somigliano allora? Nell'effetto che hanno sul cervello [1].

Nel caso in cui tu non sia un neurochirurgo, eccoti un corso accelerato di come funziona il tuo cervello. Nelle profondità del tuo cervello, c’è un qualcosa chiamato “percorso di ricompensa” [2]. Tu nei hai uno. Il tuo gatto ne ha uno. Per i mammiferi è uno standard. Il lavoro del percorso di ricompensa è di tenerti in vita facendo esattamente ciò che promette il suo nome: premiandoti o, meglio, premiandoti quando fai qualcosa che favorisce la vita, come mangiare o guadagnare qualcosa per cui hai lavorato duro[3]. Come ti premia? Rilasciando sostanze chimiche nel tuo cervello, principalmente la dopamina, ma anche l’ossitocina [4].

Normalmente, queste sostanze chimiche sono davvero utili. Ci aiutano a provare piacere e ad avere legami con altre persone, e ci danno la motivazione per rifare importanti attività che ci rendono felici [5]. Il problema è che il percorso di ricompensa può essere dirottato [6].

La cocaina e gli oppiacei funzionano innescando il percorso di ricompensa affinché rilasci alti livelli di dopamina in maniera non naturale, senza che la persona abbia fatto nulla per guadagnarla [7]. Indovinate cos’altro fa questo? La pornografia [8].

E quell’aumento di dopamina causa più che delle semplici emozioni. Man mano che pulsa nel cervello, la dopamina aiuta a creare nuovi percorsi nel cervello che inducono la persona a ripetere il comportamento che ha rilasciato la sostanza [9].

Più un drogato si droga o più una persona guarda pornografia, e più questi percorsi si connettono tra loro nel cervello, rendendo sempre più facile che la persona ripeta l’azione, che lo voglia o no [10].

Col tempo, il costante sovraccarico di sostanze chimiche causa altri cambiamenti. Così come un drogato alla fine avrà bisogno di sempre più droga per eccitarsi o persino per sentirsi normale, anche chi guarda pornografia può rapidamente sviluppare una assuefazione dato che il suo cervello si adatta ai livelli di dopamina rilasciati [11]. In altre parole, anche se la pornografia sta ancora rilasciando dopamina nel cervello, la persona non avverte tanto il suo effetto.

Questo accade perché il cervello tenta di proteggersi dal sovraccarico di dopamina, liberandosi di alcuni recettori chimici [12], i quali agiscono come guantoni da baseball che ricevono la dopamina rilasciata. Con minori recettori, il cervello pensa che ci sia meno dopamina e la persona che sta guardando pornografia non avverte una reazione molto forte. Il risultato è che deve cercare più pornografia, più spesso o versioni più estreme – o tutte e tre le cose – per generare ancora più dopamina per provare eccitazione [13].

E una volta che una persona si abitua a un cervello che pulsa queste sostanze chimiche, provare a liberarsi di quest’abitudine può portarlo ad avere sintomi d’astinenza, proprio come per le droghe [14].

Spesso la gente pensa alla pornografia come a una cosa che c’è sempre stata, ma la nuova versione del porno è una cosa totalmente diversa. Grazie ad internet, la pornografia oggi mescola il rilascio naturale di dopamina più potente che il corpo riesce a produrre, con un cocktail di altri elementi – novità infinite, shock e sorpresa – tutte cose che incrementano l’ondata di dopamina [15]. E dato che il porno su internet offre infinite varietà, chi lo usa può passare ad una nuova immagine ogni volta che l’eccitazione comincia a sfumare, mantenendo livelli di dopamina elevati per ore.

Descrivendo gli effetti della pornografia ad una commissione del Senato degli USA, il dottor Jeffrey Satinover, dell’università di Princeton, ha detto: “È come se avessimo ideato una forma di eroina 100 volte più potente di prima, utilizzabile nel segreto delle proprie case e iniettata direttamente nel cervello attraverso gli occhi” [16].


Fonte: www.fightthenewdrug.org/porn-is-like-a-drug/
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[1]      Pitchers, K. K., Vialou, V., Nestler, E. J., Laviolette, S. R., Lehman, M. N., and Coolen, L. M. (2013). Natural and Drug Rewards Act on Common Neural Plastici­ty Mechanisms with DeltaFosB as a Key Mediator. Journal of Neuroscience 33, 8: 3434-3442; Hilton, D. L. (2013). Pornography Addiction—A Supranormal Stim­ulus Considered in the Context of Neuroplasticity. Socioaffective Neuroscience & Psychology 3:20767; Hilton, D. L., and Watts, C. (2011). Pornography Addiction: A Neuroscience Perspective. Surgical Neurology International, 2: 19. (http://www. ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3050060/)