venerdì 25 aprile 2014

Trentesimo giorno
Trattato: [257 – 265]


CAPITOLO QUINTO
(seconda parte)

"ESPRESSIONI E IMPEGNI DELLA CONSACRAZIONE"
B. ATTEGGIAMENTI INTERIORI

Il Montfort indica quale sia il vero spirito di questa consacrazione. Tutte le pratiche esteriori,      “che non bisogna omettere, né per negligenza né per disprezzo, per quanto lo stato e le condizioni di ciascuno lo consente”, devono sgorgare da questi atteggiamenti interiori:

1. Tutto per mezzo di Maria: agire secondo lo spirito di Maria.

Perché l'anima si lasci veramente guidare da questo spirito di Maria, deve compiere quanto segue.

1) “Prima dell'azione ­ per esempio prima della meditazione, della celebrazione o ascolto della santa Messa, prima della comunione...­ bisogna rinunciare allo spirito proprio, al proprio modo di vedere e di volere. Infatti, le tenebre del nostro spirito e la malizia del nostro volere e operare, per quanto possano apparirci buoni, se assecondati, frappongono ostacolo al santo spirito di Maria.

2) Bisogna consegnarsi allo spirito di Maria, per essere mossi e guidati secondo il suo volere. Bisogna mettersi docilmente fra le sue mani verginali, come uno strumento fra le mani dell'operaio, come un liuto fra le mani di un abile suonatore. Bisogna perdersi e abbandonarsi in lei, come una pietra che si getta nel mare. Ciò si fa semplicemente e in un istante con una sola occhiata dello spirito e un lieve movimento della volontà, o anche con una breve frase, per esempio: “Rinuncio a me e mi dono a te, mia cara Madre”. Benché non si provi nessuna dolcezza sensibile in tale atto di unione, esso rimane vero, cosi come rimane vero che apparterrebbe al demonio uno che dicesse ­ Dio non voglia! ­ “mi do al demonio” con la stessa sincerità, benché non avverta nessun cambiamento sensibile.

3) Di tanto in tanto, durante e dopo le azioni, bisogna rinnovare il medesimo atto di offerta e di unione. Tanto più frequentemente ciò avviene e tanto più presto si giunge alla santità e all'unione con Cristo. Tale unione segue sempre necessariamente quella con Maria, perché lo spirito di Maria è lo spirito di Gesù.


2. Tutto con Maria: agire imitando Maria.

“Bisogna compiere le proprie azioni con Maria. Bisogna cioè agire guardando a Maria come al modello perfetto di ogni virtù e santità… In ogni azione, dunque, dobbiamo chiederci come l'ha compiuta o la compirebbe Maria se fosse al nostro posto. A tale scopo dobbiamo studiare e meditare tutte le grandi virtù da lei esercitate nel corso della sua vita”. In modo particolare la sua fede viva, l’umiltà profonda e la purezza del tutto divina”.


3. Tutto in Maria: agire intimamente uniti a Maria.

Bisogna compiere le proprie azioni in Maria. Lei è paragonabile a un giardino divino pieno di delizie. La si chiama anche “santuario della Divinità, il riposo della Santissima Trinità, il trono di Dio, la città di Dio, l'altare di Dio, il tempio di Dio, il mondo di Dio. Tutti titoli ed elogi verissimi, rispetto alle varie meraviglie e grazie operate dall'Altissimo in Maria”. San Luigi invita a immergersi in questo luogo così santo e divino, “custodito non già da un cherubino, come l'antico paradiso terrestre, ma dallo stesso Spirito Santo, che ne e diventato il padrone assoluto. Di Maria egli dice: “Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata”. Maria e un giardino chiuso! Maria e fontana sigillata! I miseri figli di Adamo ed Eva, cacciati dal paradiso terrestre, possono entrare in quest'altro soltanto per una grazia speciale dello Spirito Santo che devono meritare.

Dopo aver ottenuto con la propria fedeltà questa grazia eccezionale, bisogna abitare nel bell'interno di Maria con compiacenza, in esso riposarsi in pace, appoggiarsi con fiducia, nascondersi con sicurezza e perdersi senza riserva.  

4. Tutto per Maria: agire al servizio di Maria.

Infine, bisogna compiere tutte le proprie azioni per Maria. Ciò significa lavorare per lei “come farebbe un domestico, un servo ed uno schiavo. E pone in chiaro San Luigi, ancora una volta:

Questo non vuol dire che Maria viene considerata come l'ultimo fine del nostro servizio. Questo fine ultimo è solo Gesù Cristo. Si prende invece Maria come fine prossimo, ambiente misterioso e mezzo facile per incontrarlo.

Da buon servo e schiavo, bisogna “realizzare cose grandi per questa augusta sovrana. Bisogna sostenere i suoi privilegi quando sono contestati, difendere la sua gloria quando viene denigrata, attirare tutti ­ in quanto è possibile ­ al suo servizio e a questa vera e solida devozione. Bisogna parlare e gridare contro coloro che abusano della sua devozione per oltraggiarle il Figlio e nello stesso tempo, bisogna stabilire questa vera devozione. In ricompensa di tali piccoli servizi non si deve pretendere altro che l'onore di appartenere ad una principessa così amabile e la felicita di essere da lei uniti a Gesù, suo Figlio, con un vincolo indissolubile nel tempo e nell'eternità!”. 


Gloria a Gesù in Maria! Gloria a Maria in Gesù! Gloria a Dio solo!

X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.



Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.




giovedì 24 aprile 2014

Ventinovesimo giorno
Trattato: [222-225]


7. La maggior gloria di Gesù Cristo.

San Luigi insiste sull’efficacia e prontezza di questa via per dare la maggior gloria a Dio:

“Con questa forma di devozione vissuta con molta fedeltà, tu dai maggior gloria a Gesù Cristo in un solo mese che con qualunque altra, anche più difficile, in parecchi anni”.



In seguito ne enuncia i motivi:

1)      “Se compi le tue azioni per mezzo di Maria ­come questa pratica ti insegna tu lasci le tue intenzioni ed azioni, per quanto buone e conosciute, per perderti, diciamo così, in quelle della Vergine santa, sebbene a te sconosciute. E cosi tu vieni a partecipare della sublimità delle intenzioni di Maria. Esse furono così pure, che lei diede più gloria a Dio con la minima delle sue azioni ­ come per esempio, filare con la conocchia o dare un punto d'ago ­ che san Lorenzo sopra la graticola con il suo crudele martirio; anzi, che tutti i santi con le loro azioni più eroiche.

Pertanto, nel corso della sua vita terrena, Maria acquistò un cumulo così ineffabile di grazie e meriti, che è più facile contare le stelle del firmamento, le gocce d'acqua del mare e i granelli di sabbia della spiaggia, che non i suoi meriti e le sue grazie. Ella procurò a Dio maggior gloria che non gliene diedero né daranno mai tutti gli angeli e i santi.

O prodigio di Maria! Tu non puoi che operare meraviglie di grazie nelle anime che vogliono davvero immergersi in te!


2)      Chi è fedele a questa forma di devozione, ritiene come un nulla tutto ciò che pensa o compie da solo. Nei suoi incontri e colloqui con Gesù Cristo trova appoggio e compiacimento solo nelle disposizioni di Maria. Così egli pratica l'umiltà molto più di quanto non facciano coloro che agiscono da soli, appoggiandosi e compiacendosi impercettibilmente delle proprie disposizioni. Per conseguenza egli glorifica maggiormente Dio che riceve gloria perfetta solo dai piccoli e umili di cuore.


3)      Mossa da grande carità, Maria riceve nelle sue mani verginali il dono delle nostre azioni, conferisce loro una bellezza e uno splendore meraviglioso e poi le presenta ella stessa a Gesù Cristo. È evidente che in tal modo Nostro Signore ne riceve più gloria che se gliele offrissimo noi direttamente con le nostre mani colpevoli.


4)      Ogni volta che tu pensi a Maria, Maria pensa per te a Dio. Ogni volta che tu dai lode e onore a Maria, Maria con te loda e onora Dio. Maria è tutta relativa a Dio, e io la chiamerei benissimo l'essere relazionale a Dio, che non esiste se non in relazione a Dio, o l'eco di Dio, che non dice e non ripete se non Dio. Se tu dici Maria, ella ripete Dio.


Santa Elisabetta lodò Maria e la disse beata per aver creduto. Maria ­l'eco fedele di Dio­ intonò: “L'anima mia magnifica il Signore”. Ciò che Maria fece in quella occasione, lo ripete ogni giorno. Quando è lodata, amata, onorata o riceve qualche cosa, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, Dio riceve per le mani di Maria e in Maria.”





X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.


Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



mercoledì 23 aprile 2014



Ventottesimo giorno
Trattato: [218 – 221]

 6. Trasformazione in Maria ad immagine di Gesù Cristo.

Come spiega molte volte San Luigi, lo scopo di questa devozione e quella di unirci strettamente a Gesù. Questo è ciò che maggiormente desidera Maria, e Lei concede questa immensa grazia a coloro che si accostano a Lei come veri devoti.

San Luigi nota che ci sono tante persone che cercano questo stesso fine, l’unione con Gesù Cristo, chi per una via e una pratica, chi per un'altra. E spesso, dopo aver lavorato molto durante la notte, devono ammettere: “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Si potrebbe dire loro: “Avete seminato molto, ma avete raccolto poco”. Gesù Cristo è ancora molto debole in voi”. “Per la strada immacolata di Maria e con questa pratica divina che io insegno”, afferma il santo, “si lavora di giorno, si lavora in luogo santo e si fatica poco. Non c'è notte in Maria, perché in lei non ci fu mai né peccato né la minima ombra di colpa. Maria è un luogo santo, anzi il Santo dei santi, dove i santi si sono formati e modellati”.

Il Montfort usa dunque una immagine molto illuminante per farci capire come per mezzo di Maria raggiungiamo suo Figlio Gesù:

“Vi prego di notare quanto dico: i santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra lo scolpire un'immagine in rilievo a colpi di martello e di scalpello, e il farne una gettandola nello stampo. Scultori e statuari lavorano molto per produrre figure nella prima maniera, ed è loro necessario molto tempo; invece, per modellare nella seconda maniera lavorano poco e le realizzano in pochissimo tempo. Sant'Agostino chiama la Vergine santa forma Dei, stampo di Dio: stampo adatto a formare e modellare degli dei. Chi è gettato in questo stampo divino, vien presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui. Con poca spesa e in breve tempo diviene dio, perché è gettato nello stesso stampo nel quale è stato formato un Dio.”

Riferendosi ai direttori spirituali, insiste sul bisogno guidare le anime sullo stampo di Maria:


“Mi sembra di poter benissimo paragonare i direttori spirituali e le persone devote che intendono formare Gesù Cristo, in sé o negli altri con pratiche diverse da quella che io sto esponendo, a scultori che confidano nella propria abilità, industria e arte, e danno un'infinità di colpi di martello e di scalpello ad una pietra dura, o ad un pezzo di legno mal levigato, per farne l'immagine di Gesù Cristo. 

Talvolta non riescono ad esprimerlo al naturale, sia per difetto di conoscenza e di esperienza della persona di Gesù Cristo, sia per qualche colpo inconsiderato che rovina l'opera. Coloro, invece, che abbracciano il segreto di grazia che io presento, li paragono giustamente a fonditori e modellatori che hanno trovato l'eccellente stampo di Maria, nel quale Gesù Cristo è stato formato in modo naturale e divino. 

Non contando sulla propria accortezza, ma solo sulla bontà dello stampo, si gettano o si perdono in Maria, per divenire una copia al naturale di Gesù Cristo”.


San Luigi esprime i desideri di farci capire questa profonda realtà e di far si che la mettiamo in pratica, spiegando il bisogno che abbiamo di morire a noi stessi (“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo”) per ricavare in noi tramite Maria l’immagine e somiglianza di Dio mascherata dal peccato originale e dai nostri peccati:


“Com'è bello e giusto il paragone dello stampo di cui mi sono servito! Ma chi lo comprenderà? Desidero che sii tu, mio caro fratello. Ricordati bene, però: si getta nello stampo solo ciò che è fuso e liquido. In altre parole, devi distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, se vuoi diventare quello nuovo in Maria”.


X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.


Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



martedì 22 aprile 2014

Ventisettesimo giorno
Trattato: [213 – 217]

CAPITOLO QUARTO
"EFFETTI MERAVIGLIOSI DI QUESTA DEVOZIONE IN UN'ANIMA FEDELE"

San Luigi ci invita a persuaderci che se saremmo fedeli alle pratiche esteriori e interiori della devozione, questa produrrà dei frutti meravigliosi.

1. Conoscenza sapienziale di sé.

“Con la luce che lo Spirito Santo ti darà per mezzo di Maria, sua cara Sposa, conoscerai il tuo fondo cattivo, la tua corruzione e la tua incapacità di ogni bene, se Dio non ne è il principio come autore della natura e della grazia... Ti considererai come lumaca che tutto insudicia con la sua bava, o come rospo che tutto infetta col suo veleno, o come serpente malizioso che cerca soltanto d'ingannare. Insomma, l'umile Vergine ti renderà partecipe della sua umiltà profonda, per cui ti disprezzerai, non disprezzerai nessuno e amerai d'essere disprezzato”.

2. Partecipazione alla fede di Maria.

“La Vergine santa ti farà partecipe della sua fede: una fede che vinse, quaggiù, quella dei patriarchi, dei profeti, degli apostoli e dei santi: …una fede pura, per cui non ti preoccupi molto di quanto è sensibile e straordinario; una fede viva e animata dalla carità… ferma e incrollabile come roccia …operosa e penetrante… coraggiosa… una fede, infine, che sia per te fiaccola ardente, che rischiari quanti stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte…”

3. Maturità cristiana.

“Questa Madre del puro amore toglie dal tuo cuore ogni scrupolo ed ogni disordinato timore servile, l'apre e dilata per farti correre sulla via dei comandamenti di suo Figlio con la santa libertà dei figli di Dio…” In tal modo considererai Dio come buon Padre, conversando familiarmente con Lui, tendendo con semplicità la tua mano verso di Lui nelle cadute e rialzandoti senza turbamento con filiale fiducia.

4. Grande fiducia in Dio e in Maria.

La Vergine santa ti ricolmerà di grande fiducia in Dio e in lei stessa. Infatti, non ti accosterai più da solo a Gesù Cristo, ma sempre per mezzo di lei.
“Tu le hai dato tutti i tuoi meriti, grazie e soddisfazioni perché ne disponga a suo piacimento ed ella ti comunica le sue virtù e ti riveste dei suoi meriti. Così tu puoi dire a Dio con fiducia: “Ecco Maria tua serva: avvenga di me quello che hai detto”. Tu ti sei dato a lei totalmente, corpo e anima, e lei che è generosa con i generosi, anzi più generosa di loro, in contraccambio si dà a te in modo meraviglioso”.

5. Comunicazione dell'anima e dello spirito di Maria.

Se ti impegni ad essere fedele alle pratiche di questa devozione, l'anima della Vergine santa si comunica a te per glorificare il Signore, il suo spirito si sostituisce al tuo per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore. “Quando verrà quel tempo fortunato, nel quale la divina Maria regnerà padrona e sovrana nei cuori per sottometterli pienamente all'impero del suo grande ed unico Gesù…in quel tempo accadranno cose mirabili su questa misera terra, perché lo Spirito Santo vi troverà la sua cara Sposa come riprodotta nelle anime e quindi scenderà su di loro con l'abbondanza e la pienezza dei suoi doni ­ in particolar modo del dono della sua Sapienza ­ per operarvi meraviglie di grazie.


San Luigi si interroga: “Mio caro fratello, quando verrà questo tempo felice, questo secolo di Maria?” E risponde: “Questo tempo non giungerà se non quando sarà conosciuta e praticata la devozione che sto insegnando: “Perché venga il tuo regno, venga il regno di Maria”.



X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:

a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei

b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,

c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.


Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



lunedì 21 aprile 2014

Ventiseiesimo giorno
Trattato: [208 - 212]





B. Li provvede di tutto.

Il secondo dovere di carità che la Vergine santa adempie verso i suoi servi fedeli è di provvederli di tutto, per il corpo e per l'anima:
-Ci riveste di abiti doppi, cioè, dei meriti del Suo Figlio Gesù Cristo insieme ai nostri propri meriti purificati ed elevati da Lei stessa.
-Offre noi i cibi più squisiti della mensa di Dio, ricolmandoci di speciali grazie. Come tesoriera e dispensatrice dei doni e delle grazie dell'Altissimo, Maria ne assegna una buona porzione, anzi la migliore, per nutrire e mantenere i suoi figli e servi.

C. Li guida.

“Il terzo beneficio che Maria largisce ai suoi servi fedeli è di guidarli e dirigerli secondo la volontà di suo Figlio. Rebecca guidava il giovane Giacobbe e gli dava di tanto in tanto buoni consigli, sia per attirare su di lui la benedizione del padre, sia per metterlo al sicuro dall'odio e dalla persecuzione del fratello Esaù. Maria, stella del mare, guida in porto tutti i suoi servi fedeli, indica loro le vie che conducono alla vita eterna, li allontana dai passi pericolosi, li conduce per mano nei sentieri della giustizia, li sorregge se vicini a cadere, li rialza se caduti, li riprende qual madre caritatevole nelle loro mancanze e talvolta li castiga amorevolmente”.

D. Li difende e protegge.

Il quarto consiste nel difenderli e proteggerli contro i loro nemici. Con la sua premura e accortezza, Rebecca salvò Giacobbe da tutti i pericoli, specialmente dalla morte, che il fratello Esaù ­il quale l'odiava e invidiava, come Caino fece con suo fratello Abele­ gli avrebbe sicuramente inflitto. Può forse temere i nemici un uomo circondato da un esercito di centomila uomini ben schierati? Ebbene, un servo fedele di Maria, circondato dalla sua protezione e potenza imperiale, ha meno ancora da temere. Questa amorevole Madre e possente Principessa dei cieli spedirebbe piuttosto battaglioni di milioni d'angeli al soccorso di qualche suo servo, prima che si possa dire che un servo fedele di Maria, affidatosi a lei, sia dovuto soccombere alla malizia, al numero e alla forza dei nemici.

E. Intercede in loro favore.

“Infine, il quinto e massimo bene che l'amabile Maria procura ai suoi fedeli devoti è di intercedere in loro favore presso suo Figlio, placandolo con le sue preghiere, e di unirli e tenerli uniti a lui con un vincolo molto intimo. Rebecca fece avvicinare Giacobbe al letto del padre ed il buon vegliardo lo toccò, lo abbracciò, lo baciò con gioia, contento e soddisfatto com'era delle vivande ben preparate che gli erano state messe innanzi. Poi, aspirati con molto piacere i profumi squisiti dei suoi abiti, esclamò: “Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto”.
…Questo campo rigoglioso, il cui profumo conquistò il cuore del padre, non è altro che l'odore delle virtù e dei meriti di Maria... Dopo averli ricolmati di favori e aver ottenuto loro la benedizione del Padre celeste e l'unione con Gesù Cristo, la Vergine trattiene i santi nella loro pienezza e ve li fa perseverare sino alla fine…
Ecco la spiegazione di questa grande e antica figura della predestinazione e della riprovazione, così sconosciuta e così densa di misteri”. 


X
Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.
O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.

Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.



domenica 20 aprile 2014



Venticinquesimo giorno
Trattato [201 - 207]


4. Premure di Maria verso i suoi fedeli servi

Nella scia del racconto biblico di Esaù e Giacobbe, San Luigi spiega e illustra le diligenze di Maria verso i suoi veri devoti

A. Li ama

1) perché è loro vera Madre, e una madre ama sempre il proprio figlio


2) per un senso di gratitudine, perché anche essi l'amano veramente come loro Madre


3) perché Dio stesso li ama, come predestinati


4) perché si sono consacrati interamente a lei e quindi sono sua porzione ed eredità



San Luigi spiega in parole molto belle l’immensità dell’amore di Maria per noi, il quale supera l’amore e la tenerezza di tutte le madri messe insieme.

“Radunate, se potete, tutto l'amore naturale delle madri del mondo intero per i propri figli nel cuore di una sola madre per un figlio unico. Certo, questa madre amerà molto questo suo figlio. Eppure si deve dire con verità che Maria ama ancor più teneramente i suoi figli di quanto quella madre amerebbe il suo. 

Li ama non soltanto di semplice affetto, ma con efficacia. Il suo amore per essi è attivo e operoso come e più di quello di Rebecca per Giacobbe”.



A imitazione delle premure di Rebecca verso Giacobbe, la Vergine Santa verso i suoi figli:  

-Spia ogni occasione favorevole per far loro del bene, per elevarli ed arricchirli. 
“Essa si prende cura dei nostri interessi”

- Dà loro buoni consigli come Rebecca a Giacobbe: “Figlio mio, segui i miei consigli”

-Fa anche lei quello che Rebecca fece con i due capretti portati da Giacobbe:

a) li riceve come cosa che le appartiene;
b) li uccide e li fa morire al peccato e a se stessi, scorticandoli e spogliandoli della loro pelle e del loro amor proprio
c) li prepara secondo il gusto del Padre celeste e alla sua maggior gloria: quella gloria che lei conosce meglio di ogni altra creatura;
d) e così purificati per bene da ogni macchia, ben morti, spogli e preparati, li fa diventare un piatto prelibato degno del gusto e della benedizione divina.


-Ci fa degni di comparire dinanzi al nostro Padre celeste. Dapprima ci riveste degli abiti puliti, nuovi, preziosi e profumati del fratello maggiore Esaù, cioè Gesù Cristo suo Figlio, che lei custodisce in casa sua, vale a dire tiene a sua disposizione. È infatti la tesoriera e dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù di Gesù Cristo suo Figlio; meriti e virtù che ella dà e comunica a chi vuole, quando vuole, nel modo che vuole e nella misura che vuole. Poi ricopre il collo e le mani dei suoi servi con le pelli dei capretti uccisi e scorticati, cioè li orna dei meriti e del valore delle loro stesse azioni. Da ultimo, ella sparge un nuovo profumo e una grazia nuova sui loro abiti e ornamenti, comunicando loro i suoi stessi abiti, cioè i meriti e le virtù che morendo ha lasciato ad essi in testamento. Infine il Padre celeste sente e distingue la loro voce, che è quella del peccatore, tocca le loro mani coperte di pelli, sente il profumo del loro abiti, mangia con gioia quello che Maria, loro Madre, gli ha preparato. E riconoscendo in loro i meriti ed il profumo del Figlio e della sua santa Madre, dà loro la sua doppia benedizione, li costituisce signori degli altri fratelli, i reprobi, e benedice anche tutti coloro che li benediranno e maledice tutti coloro che li malediranno e perseguiteranno.


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Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.
O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.
Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.