L'informazione in Italia: quattro buoni motivi per diffidarne e maneggiarla con cura
Stefano Principe, Elena Marchese (gruppo giovanile di apologetica Voci del Verbo)
È
fondamentale per un cattolico approcciarsi sempre con spirito critico a tutte
le notizie che gli vengono date dai principali mezzi di comunicazione. È fondamentale
specialmente se suddetto cattolico si trova in Italia. Andiamo subito al
dunque: tutti i principali mezzi di
informazione italiani non sono affatto interessati alla verità oggettiva dei
fatti quanto piuttosto ad imporre, tralasciando o mistificando notizie, una
ideologia anticristiana. C’è chi già ne è consapevole e chi invece penserà
sia un’esagerazione e griderà al complottismo, ma recentemente ci sono stati
alcuni avvenimenti che non possono non farci pensare che l’informazione
italiana venga palesemente e
costantemente manipolata.
Lezioni di mistificazione: i casi Pardi e Bergoglio
Possibile
che giornali importanti, insospettabili, comprati e letti pefino da cattolici,
come Repubblica e Corriere della Sera possano essere i
primi a modificare a proprio piacimento tutte le notizie che potrebbero
sembrare “scomode”? Possibilissimo, signori e signore, vediamo subito due
(degli incredibilmente numerosi) esempi accaduti in questi ultimi giorni.
Caso Pardi.
Il 28 Agosto, la redazione
veneta del Corriere della Sera
pubblica online la notizia secondo cui il Papa avrebbe risposto ad una lettera inviatagli
da Francesca Pardi, direttrice della casa editrice Lo Stampatello. La Pardi vive con la sua compagna e i “loro” figli
ed è autrice di alcuni libri per bambini (ad esempio, “Perché hai due mamme?”,
“Perché hai due papà?”) tramite i quali vorrebbe insegnare già ai più piccoli
che non c’è alcuna differenza tra “famiglie” omosessuali e famiglie
tradizionali. Bene, il Papa avrebbe risposto alla sua lettera incoraggiandola
ad «andare avanti». La notizia sembra alquanto sospetta ma per il Corriere poco importa verificarne
l’autenticità: l’importante è che il Papa sembri pro-gender e pro-unioni gay. Il Fatto Quotidiano prende la palla al
balzo e riporta la notizia del Corriere, lo
stesso fa il Giornale[1]
e chissà quanti altri. Poche ore dopo arriva la smentita ufficiale della sala
stampa vaticana[2]:
la lettera inviata alla Pardi non è altro che una lettera scritta a partire da
un modello standard con cui solitamente si risponde alle lettere che arrivano
al Santo Padre. «È del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto
della lettera» precisa padre Ciro Benedettini, vice direttore della Sala Stampa
del Vaticano. Dulcis in fundo, la
stessa Pardi afferma, in un’intervista, che il Papa non le ha mai detto di
andare avanti[3].
Sembrerebbe dunque tutto risolto.
Quella che poteva essere una notizia bomba per i media, si è rivelata essere
una grandissima menzogna: il Papa non apre affatto né al gender, né alle unioni
gay, in realtà non ha neanche scritto lui la lettera, probabilmente neanche
saprà chi è Francesca Pardi. Ma come viene modificata la notizia riportata dai
giornali? Forse qualcuno prova a raccontare la verità dei fatti, ovvero che
Francesca Pardi si è totalmente inventata un’approvazione del suo lavoro da
parte del Papa? Magari qualcuno potrebbe anche citare le frasi del Papa che
parla in continuazione dell’ideologia gender definendolo una “colonizzazione
ideologica”, “sbaglio della mente umana” e un “segno di frustrazione”? No. Si mira
a creare una contrapposizione tra il Papa e il Vaticano. Il Papa approva, ma il
Vaticano smentisce, questo il contenuto degli articoli de Il Fatto Quotidiano[4] e
il Corriere[5]
(che dopo la smentita del Vaticano fa sparire l’articolo dal sito) il quale,
riferendosi al fatto che il sindaco di Venezia, Brugnaro, abbia vietato i libri
della Pardi nella sua città, afferma: «La lettera del Papa non farà
comunque cambiare idea al sindaco di Venezia Brugnaro». Ma come? Ma se si è
appena dimostrato che il Papa non ha nulla a che vedere con quella lettera!
Nonostante le smentite, continuano a dare per scontato che il Papa abbia
scritto la lettera e che sia favorevole al lavoro della Pardi.
Caso Bergoglio:
L’1 Settembre
2015, Papa Francesco scrive una lettera[6]
nella quale parla dell’Indulgenza ottenibile in occasione del Giubileo
Straordinario della Misericordia. Due gli argomenti salienti per la stampa:
uno in tema di aborto, l’altro che riguarda i detenuti.
![]() |
Fonte: Repubblica, twitter |
Il primo punto riguarda in particolare la concessione a tutti i
sacerdoti di perdonare, durante il Giubileo della Misericordia, il peccato di
aborto. Normalmente questo non è possibile perché il peccato d'aborto comporta la scomunica, «la cui assoluzione non può essere accordata che dal Papa, dal Vescovo del luogo o da presbiteri da loro autorizzati» (CCC, 1463). Le parole del Papa, in pieno accordo con il Catechismo, sono molto chiare: «Una mentalità molto diffusa ha ormai fatto perdere la dovuta
sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita. Il
dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale,
quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta […] Ho
deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i
sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto
quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono»[7].
Il messaggio è chiaro: l’aborto è un peccato, un dramma, un gravissimo male. A
tutti i sacerdoti viene data la facoltà di assolvere dal peccato di aborto
quanti lo hanno procurato e pentiti di
cuore ne chiedono il perdono. Eppure, ciò che sembra ovvio per ogni persona
ragionevole, non lo è per Repubblica
che vuole invece stravolgere in una maniera davvero diabolica le parole del
Papa. La prima pagina dello stesso giorno de la Repubblica Sera presenta una immagine di una donna che bacia la
mano al Papa e un titolo enorme: Libera
nos. Sottotitolo: “Per il Giubileo
Francesco concede il perdono ai medici abortisti. Un segnale nell’Italia degli
obiettori di coscienza. Dove il diritto delle donne è spesso negato”.
No, potreste pensare, non l’hanno
scritto veramente. E invece sì. Ci rendiamo conto del livello incredibile di
manipolazione della realtà di questo giornale? Addirittura qui si capovolge la
realtà per lanciare un messaggio ai medici obiettori (che in Italia,
ricordiamolo, sono aumentati del 10% in 7 anni e nel 2012 erano il 70%[8]):
“ehi tu, medico obiettore, il Papa ti sta dicendo che puoi stare tranquillo,
sei perdonato, puoi procurare aborti”. L’obiettivo di Repubblica non è dare una informazione corretta, ma è convincere
l’italiano medio (che il più delle volte accetta in maniera completamente
acritica tutto quanto i media gli diano in pasto) che il Papa è diverso da
quelli precedenti, è aperto, è a favore del diritto delle donne di abortire,
favorevole al gender, favorevole a tutto. Il problema non è il Papa, che è
avanti, ma sono quei “cattivoni” di cattolici tradizionalisti/oscurantisti/omofobi/ignoranti
che, poverini, non riescono ad essere così mentalmente aperti come lo è questo
grande Papa. C’è gente che si beve tutto questo? Beh, diciamo che essere
scettici e critici non è facile quando leggi un titolone sulla prima pagina del
secondo giornale più diffuso d’Italia!
Veniamo al secondo punto. La stessa lettera sulla
concessione dell’Indulgenza riguarda, come precedentemente accennato, anche le
modalità con cui i detenuti potranno ottenere l’Indulgenza giubilare. Il Papa
dice: “Il mio pensiero va anche ai carcerati, che
sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia,
destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno
tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente
inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti
costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a
chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno
ottenere l’indulgenza, e ogni volta che
passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera
al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta
Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è
anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.”
Immediatamente
interpellato, P. Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana ha risposto che:
“questo
non è un appello di carattere giuridico: si tratta di una lettera
indirizzata a mons. Fischella, quindi interna
alla Chiesa, non alle autorità italiane" e che, d’altra parte, se il
Papa avesse voluto “chiedere l'amnistia” lo
avrebbe fatto “con altre modalità"[9]. Come
del resto è stato fatto da S. Giovanni Paolo II nel 2000.
La
lettera del Papa parla chiaramente di cose spirituali e non è un documento
politico. Il fatto che storicamente sia capitato che al Giubileo fosse
affiancata un'amnistia/indulto carcerario - tra l’altro su istanza politica e non
papale - non modifica la natura di questo documento. Anche perché, se questa
lettera avesse avuto davvero carattere politico sarebbe stata inviata alle
autorità competenti e non a Mons. Rino Fisichella che è il presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Abbiamo
quindi almeno tre argomenti di grande forza per capire la natura di questo
atto: uno letterale (come il Papa parla nella sua lettera), uno
storico-sistematico (nella storia i Papi che hanno chiesto un’amnistia
giuridica lo hanno fatto con altre modalità) ed uno di autorità (è lo stesso
Vaticano a dire che questo non è un documento politico).
Sembra
chiaro no? Ma indovinate come il mondo della stampa ha riportato la notizia?
Solo per citare due esempi: “Giubilieo,
Papa chiede grande amnistia[…][10]”
e “Papa chiede amnistia o indulto? Dal
contesto però si capisce che vorrebbe un indulto”[11].
Per
quanto riguarda i Tg televisivi le cose non sono andate meglio. La frase del
Papa è stata contestualizzata e riportata nella sua interezza solo da Skytg24
mentre tutti gli altri (TG1 primo tra tutti, ma anche Tg2 ecc.) non solo hanno riportato
la falsa notizia che il Papa avrebbe richiesto l’amnistia, ma ovviamente si sono
portati avanti parlando (ad una manciata di ore dalla notizia) della bagarre politica sull’argomento. Tutto ciò è veramente triste. Ma di che
stupirsi? Questo è esattamente ciò che è successo a Gesù quando, interrogato da
Pilato, rispondeva che il Suo non era un regno politico o militare, che il Suo
regno “non è di quaggiù”[12]. Anche in quell’occasione il mondo, nella
durezza del suo cuore è rimasto interdetto ed ha applicato le sue categorie.
Proprio come capita oggi, quando l’Indulgenza Giubilare diventa un Indulto di
politica criminale.
Nascondere l’evidenza: i casi Planned Parenthood e March for Life
Vedete,
questi giornali non si limitano a modificare notizie effettivamente avvenute
per far dire al Papa cose che potrebbe dire solo nei sogni più sfrenati di
Eugenio Scalfari. Quando nel mondo accadono avvenimenti che potrebbero far
porre domande troppo pericolose all’italiano medio (abituato dall’informazione
italiana, a pensare all’aborto come ad un diritto e ad un’operazione al pari di
una visita dal dentista) la soluzione è una: il silenzio. Vediamo due casi
particolarmente gravi, accaduti anche questi molto recentemente, rispetto ai
quali i giornali italiani hanno deciso di stare zitti e semplicemente evitare
di raccontarli.
Caso Planned Parenthood:
La Planned Parenthood (genitorialità
pianificata) è la più potente associazione abortista degli Stati Uniti.
Possiede centinaia di cliniche private per aborti negli USA e le sue entrate
superano il miliardo di dollari l’anno
secondo l’Alan Guttmacher Institute[13]. Il
14 Luglio 2015 la Planned Parenthood
è rimasta coinvolta in uno scandalo che in America ha avuto molta risonanza e
ha causato grandi dibattiti. Alcuni dirigenti della Planned Parenthood sono stati filmati da degli attori del Center
for Medical Progress[14]
mentre ammettevano con naturalità di praticare aborti anche al 6° mese di
gravidanza in maniera tale da estrarre
organi intatti dal feto con l’intento di rivenderli a dei centri di ricerca,
come Stem Express.
Nel
primo video, la dottoressa Nucatola, senior director dei servizi medici
della Planned Parenthood, ha svelato
l’esistenza di un mercato illecito, specificando come, tra gli organi più
richiesti del feto, ci sia il fegato, benché stiano rapidamente “affermandosi”
anche cuore, polmoni ed arti inferiori.
Nel
settimo video pubblicato dal CMP si ascolta la testimonianza di Holly
O’Donnell, una flebotomista che lavorava per StemExpress nel 2012. Il
suo incarico era prelevare “campioni di tessuto” dal feto abortito. Un giorno,
nella clinica PP di Mar Monte’s Alameda,
a San Jose, in California, si è
trovata di fronte a un bambino quasi del tutto formato, col naso ben
pronunciato, il cui cuore batteva. ”Sedevo lì davanti a quel feto, il suo cuore batteva e non sapevo cosa
pensare. Non sapevo se tecnicamente si potesse considerare morto”. Poi il suo
supervisore, facendole notare che quel “campione” era così intatto che
se ne poteva ricavare “un sacco di materiale”, le chiede di asportare il
cervello del bambino praticandogli un taglio sul viso (per non rovinare il
cranio).
In questi giorni è stato
pubblicato il nono video[15]. Potete immaginare
quanto siano raccapriccianti queste immagini e quanto stiano scuotendo
l’opinione pubblica degli americani. E
in effetti negli Stati Uniti questo scandalo ha avuto una risonanza mediatica inimmaginabile.
Non solo ne hanno parlato strumenti di informazione pro-life come LifeSiteNews[16]
e LifeNews[17]
e associazioni pro-life come LiveAction[18],
Alliance Defending Freedom[19],
MarchForLife[20],
LifeInstitute[21]
e tantissime altre; ma anche giornali laici come il New York Times[22],
il Daily News[23],
il Washington Post[24].
E non hanno scritto uno o due articoli, ma ne scrivono continuamente da un mese!
Su Twitter sono stati lanciati hashtag come #PPsellsbodyparts (“Planned Parenthood
vende parti del corpo”) e #DefundPP
(“Togliete i fondi alla Planned Parenthood”)
che, riporta il Washington Times (altro
giornale laico), sono stati molto più citati degli hashtag opposti che sostengono Planned
Parenthood: i primi (#PPsellsbodyparts
e #DefundPP) sono stati citati
965,479 volte, mentre #StandwithPP
and #SupportPP solo 271,925 volte,
secondo un’analisi fatta da NetBase e
pubblicata dal Washington Times,
un’azienda che analizza gli andamenti delle notizie sui social. Questa analisi
ha anche rivelato che «le conversazioni
su Planned Parenthood sono “esplose” da circa 4.500 citazioni al giorno nei tre
mesi precedenti alla pubblicazione del primo video, a 121.661 citazioni nelle
prime 24 ore dopo il primo video, un aumento del 2.600%»[25]. Insomma:
questo è uno degli argomenti di cui gli americani stanno parlando più
frequentemente in questi giorni, non c’è alcun dubbio, e l’opinione sembra
essere nettamente a favore della revoca
dei fondi alla Planned Parenthood.
Dopo la
pubblicazione dei primi video, è stata organizzata una enorme manifestazione
davanti alle cliniche abortiste della Planned
Parenthood negli Stati Uniti. Il 22 Agosto, circa 80.000 persone hanno
manifestato in 334 città degli Stati Uniti contro questo scandalo[26].
Seguendo su Twitter l’hashtag #ProtestPP si possono vedere tutte le foto della manifestazione.
Ma forse
l’effetto più importante che ha causato la pubblicazione di questi video, è quello
politico. La Planned Parenthood riceve dei fondi dai singoli Stati ma, dopo la
pubblicazione dei video del CMP, alcuni governatori hanno seriamente mostrato
l’intenzione di far cessare questi finanziamenti. Greg Abbott, governatore
dello Stato del Texas, ha annunciato
un progetto (LIFE) che include diverse iniziative a favore della vita nascente.
Una di queste consiste nel fatto che «i finanziamenti
alla Planned Parenthood e ad altre associazioni che forniscono servizi d’aborto
con i soldi dei contribuenti devono essere completamente eliminati, sia a
livello locale che a livello statale»[27]. Il
rappresentante dello Stato dell’Arkansas
ha deciso di passare al partito Repubblicano a causa dello scandalo Planned Parenthood[28]:
«Ho deciso di unirmi al partito
Repubblicano perché credo fermamente che i valori conservatori che rappresenta
siano in linea con le mie convinzioni e credenze personali. Credo nella sacralità della vita».
Altri
quattro Stati hanno deciso di eliminare i finanziamenti alla Planned Parenthood (Arkansas,
Lousiana, Alabama e New Hampshire)[29],
nonostante «l’amministrazione di Obama abbia minacciato gli Stati, affermando
che le azioni per togliere fondi al business dell’aborto sono una violazione
della legge federale»[30]. Secondo
LifeNews, la Camera dei
Rappresentanti degli USA (uno dei due rami del Parlamento) ha programmato una
votazione su un progetto di legge che potrebbe fermare i finanziamenti alla Planned Parenthood[31], nonostante
una votazione già avvenuta in Senato il 3 Agosto, nella quale i Democratici
sono riusciti a «vincere lo sforzo dei Repubblicani di revocare i finanziamenti
dei contribuenti alla Planned Parenthood».
Infine, le principali associazioni pro-life
americane hanno fatto partire una raccolta firme per togliere tutti i
finanziamenti alla Planned Parenthood
da parte dello Stato. Sono state già
superate le 230.000 firme! (Tra l’altro è possibile sostenere l'iniziativa sottoscrivendo
la proposta al seguente indirizzo: www.plannedparenthoodexposed.com/).
Stupisce particolarmente la capacità degli americani
di alzare la loro voce contro l’ingiustizia di queste pratiche orribili. Ad un
italiano potrebbe sembrare quasi impossibile che, in un paese multiculturale e
sicuramente non a maggioranza cattolico come gli Stati Uniti, ci sia così tanto
interesse relativamente a queste tematiche. Ma allora forse l’equazione “cattolico
= protettore della vita” non è così rigida. Magari qualcuno altro, fuori
dall’Italia, si è accorto che vale la pena difendere questi che sono valori
universali e non prese di posizione oscurantiste. Forse però per questo, basterebbe solamente un
po’ di buon senso.
Ora, la
domanda da porci è: di tutto questo la stampa italiana ha riportato qualcosa? A
parte qualche testata minore cattolica, quasi nulla! Riusciamo a renderci conto
di essere di fronte ad un fatto incredibilmente grave? C’è chi ha deciso che
gli italiani non devono venire a conoscenza di questo scandalo perché, evidentemente,
se negli USA ha portato conseguenze così nefaste per l’industria abortista,
cosa potrà mai accadere nella cattolica Italia, centro della cristianità
mondiale?
Allora
c’è qualcosa che non va nell’informazione italiana, in quale altro modo potrebbe
spiegarsi il fatto che, nel dibattito interno al nostro paese questi temi subiscano
una mutazione genetica così radicale che ne snatura completamente la fisionomia?
In Italia infatti non si parla di aborto, ma del dibattito politico
sull’aborto. In questo fenomeno sembra attuarsi chiaramente un meccanismo di “deresponsabilizzazione” sociale
in cui la nostra attenzione viene spostata fino a non permetterci più di
mettere a fuoco i veri problemi.
Il caso
riportato sopra è una dimostrazione chiara di come, in altre parti del mondo,
le cose vadano diversamente. Negli Stati Uniti c'è interesse attivo da parte dei cittadini
nell’informarsi, c’è inchiesta e qualche volta si arriva anche alla verità. La
realtà italiana però è diversa.
Da noi
infatti sembra esserci un totalitarismo ideologico[32]
imposto dall'alto, da chi si sente intralciato da un passato troppo
ingombrante, che non ci farebbe essere "uguali agli altri". Esempi?
La lotta per il "diritto" all'aborto, l'imposizione non solo di un
riconoscimento/regolamentazione civile delle unioni tra persone dello stesso
sesso, ma anche che queste posseggano l'etichetta di
"nozze/matrimonio", di "famiglia"omosessuale. Questa è
volontà di emanciparsi dalla propria identità culturale. Una lotta al prezzo
della quale si sacrifica l'uomo stesso e ciò che c'è di più fondamentale come
la vita o la dignità.
Ma agli
italiani, alle persone comuni, non interessa gran che tutto questo. Rimangono
ancora turbati però, nel sentire cose come quella storia strana della Planned Parenthood, quasi come si
fossero svegliati un attimo, di soprassalto da un torpore calmo che gli
impedisce di vedere come si muove il mondo attorno a loro; il tutto prima di
riaddormentarsi di nuovo.
Caso March For Life:
Ancora un’altra
notizia ignorata dai mezzi di comunicazione italiani perché eccessivamente
scomoda. La riforma sanitaria di Obama del 2010 «impone ai datori di lavoro,
indipendentemente dalle loro convinzioni morali, di fornire una copertura
assicurativa per medicinali abortivi, sterilizzazione e contraccezione, sotto
minaccia di pesanti multe da parte dell’IRS (Internal Revenue Service)». Ma «una
corte federale lunedì [31 Agosto 2015] ha emesso un ordine nel caso March for Life v. Burwell che proibisce
permanentemente all’amministrazione Obama di far rispettare tali obblighi all’organizzazione
pro-life, fondata per porre fine all’aborto, o ai suoi dipendenti, che anche si
oppongono al mandato»[33].
Notizia riportata anche dal New York
Times[34],
ma indegna di giungere in Italia. Dunque anche qui, silenzio di tomba.
In
conclusione, una lettura critica di questi giornali è fondamentale, non bisogna
mai e poi mai fidarsi ciecamente di quello che dicono perché, lo abbiamo visto,
il loro scopo primario non è affatto quello di fornire una informazione
corretta e vera, tutt’altro. Ci sembra che l’atteggiamento più prudente consista
nell’incrociare le informazioni fornite da questi giornali (prendendole con
tutta la cautela possibile) con quelle fornite invece da giornali cattolici
online come la nuova bussola quotidiana,
la croce quotidiano e tempi, oltre che di giornali online di
altre nazioni, sia laici che cattolici.
[12] Vangelo
secondo Giovanni, v.19
[13] L’Alan Guttmacher Institute è
una associazione non-profit che “promuove la salute sessuale e riproduttiva in
tutto il mondo, attraverso ricerche, analisi politiche e l’istruzione
pubblica”. www.guttmacher.org
[14] Il Center for Medical Progress è
una organizzazione non-profit, formata da giornalisti partecipativi, che si
occupa di problemi bioetici contemporanei che hanno un impatto sulla dignità umana.
www.centerformedicalprogress.org
[15] I video possono essere visti a
questo link: http://www.centerformedicalprogress.org/cmp/investigative-footage/
[22] http://www.nytimes.com/2015/07/15/us/video-accuses-planned-parenthood-of-crime.html
Questo è solo un esempio, ma basta cercare sul sito online per capire l’enorme
quantità di articoli dedicati all’argomento da questo giornale.
[32] Ne è un
esempio il disegno di Legge contro l’Omofobia che introdurrebbe il reato di omofobia
senza neanche definire il concetto. Tipico diogni buon regime fascista/nazista/marxista.
[33] http://www.adfmedia.org/News/PRDetail/9743 A federal court issued
an order Monday in March for Life v.
Burwell that permanently prohibits the Obama administration from
enforcing its abortion-pill mandate against the pro-life organization, founded
to end abortion, or its employees, who also oppose the mandate.
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