Dio è innocente del male che accade nel mondo?
Perché Dio permette il male? Se Dio è il creatore di tutte le cose e se il male esiste, lo creò Dio? Dio è innocente del male che accade nel mondo? Perché fa soffrire chi è buono?
- risponde padre Miguel Angel Fuentes
Il dramma dell’ esistenza del male è stato da sempre
utilizzato per porre obiezioni all’esistenza di Dio o almeno a ciò che Dio permette
nel mondo. Il catechismo della Chiesa
Cattolica lo riconosce: “Se il mondo è
stato creato grazie alla bontà Divina, perché esiste il male? Da dove viene?
Chi è il responsabile? Come ci si può liberare dal male?”. La fede in Dio
Padre Onnipotente può avere anche ragionevoli risposte anche per il fatto che ci sia il male e la sofferenza nel
mondo. A volte Dio può sembrare assente e permettere il male.
Per molti lo scandalo del male mette alla prova la loro
fede nella Provvidenza divina. Se Dio
Onnipotente, Creatore del mondo ordinato e buono, ama tutte le sue creature,
perché permette che esista il male? “A
questa domanda così pressante ma nello stesso tempo inevitabile, così dolorosa
ma nello stesso tempo misteriosa - risponde il Catechismo - non si può dare una risposta semplice”.
La fede
cristiana è la risposta a questa domanda: la bontà della creazione, il dramma
del peccato, l’amore paziente di Dio che incontra l’uomo mediante la sua
Alleanza salvifica con l’Incarnazione del Figlio, con il dono dello Spirito
Santo, con l’istituzione della Chiesa, con la forza dei Sacramenti. Con la
chiamata universale ad una vita cristiana che le creature sono invitate ad
accettare liberamente e che, allo stesso tempo, sono libere di negare o
rifiutare. Non c’è una sfaccettatura del messaggio cristiano che non sia in
parte una risposta alla questione del male.
Alcuni si chiedono: “Perché Dio non creò un mondo perfetto nel quale non esistesse il male?”. È
certo che nel suo potere infinito, Dio può sempre creare qualcosa di più
perfetto. Il Catechismo dice: “Nonostante la bontà di Dio, Egli decise
liberamente di creare un mondo in quello stato affinché arrivasse alla sua
perfezione ultima. Questo divenire porta con sé nel disegno divino la presenza
di alcuni esseri e la scomparsa di altri, ovvero l’unione di ciò che è perfetto
con ciò che non lo è; insieme alla creazione della Natura la sua potenziale distruzione.
Oltre al bene fisico esiste tuttavia anche il male fisico”.
Gli
angeli e gli uomini sono creature intelligenti e libere e devono, come tali,
camminare verso il loro destino ultimo che hanno scelto. La libertà in questo mondo
è imperfetta, quindi può venir meno, ed è
ciò accadde con il peccato originale. Fu così che anche il male morale entrò nel mondo. Dio non è in
nessun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale. Lo
permette, rispettando la libertà della sua creatura, perché misteriosamente sa
ricavare da esso il bene, come dice San Agostino: “Dio Onnipotente, essendo smisuratamente buono, non permetterebbe che
nelle sue opere esistesse il male se non
fosse sufficientemente potente e buono per far sorgere il bene dallo stesso
male”. Ci sono cose che non si possono spiegare né capire se non da una
prospettiva che trascenda i tempi e le aspettative troppo frettolose degli
uomini: “Così, nel tempo, si può scoprire
Dio nella sua Provvidenza capace di ricavare il bene dalle conseguenze di un
male, incluso quello morale, causato dalle sue creature.”
Questo è quello che ci insegna l’episodio di Giuseppe
venduto dai suoi fratelli come schiavo. Con il tempo passato dopo questa
misteriosa decisone peccaminosa dei suoi fratelli, Giuseppe diviene il
salvatore del suo popolo.
Non siete stati voi, dice Giuseppe ai suoi
fratelli, quelli che mi mandarono qui ma Dio...anche se voi pensavate di farmi
del male, Dio lo pensò per fare del bene, per far sopravvivere un popolo
numeroso (Gn 45,8; 50,20). Questo non toglie né riduce la malizia della
volontà che interviene nella storia con il suo peccato (come non lasciò che
l’azione dei fratelli di Giuseppe non rimanesse solamente peccato): Dio fa sì che le cose diventino un bene
maggiore.
Lo si nota bene
anche nella morte del Figlio di Dio fatto uomo: “Il maggior male che è stato commesso è il rifiuto e la morte del
Figlio di Dio fatto uomo, causato dai peccati degli uomini; Dio però, grazie
alla sua bontà infinita, ricavò beni maggiori: la glorificazione di Cristo e la
nostra Redenzione”. San
Paolo esprime questo mistero con un’espressione che deve essere da guida ai
cristiani: “Tutto concorre al bene di
coloro che amano Dio” (Rm 8,28).
I santi hanno avuto una delicata consapevolezza di questa
verità. Per questo Santa Caterina da Siena diceva: “Tutto viene dall’amore, tutto è stato fatto per far sì che l’uomo
arrivi alla Salvezza. Coloro che si scandalizzano e si ribellano a quello che
gli accade non accettano che Dio non fa
nulla che non abbia a che fare con
questa fine salvifica”. San Tommaso
Moro poco prima del suo martirio,
consolò così sua figlia: “Niente può
succedere senza che Dio lo conceda. Tutto quello che Lui vuole, per quanto cattivo
ci sembri, è in realtà la cosa migliore”. In una maniera simile la mistica
inglese Giuliana da Norwich affermava: “Io
ho capito, per grazia di Dio, che dovevo mantenermi salda nella fede e credere che tutte le cose che
accadono sono per un bene maggiore … Tu vedrai che tutte le cose saranno per un
bene maggiore”.
Come cristiani dobbiamo professare la nostra visione di
fede all’interno di questo mistero dell’esistenza del male, come dice anche il
Catechismo: “Noi crediamo fermamente che
Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua provvidenza spesso
ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra
conoscenza imperfetta e vedremo Dio «faccia a faccia» (1Co 13,12),conosceremo pienamente le vie
lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà
condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra.”[1].
Bibliografia
Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 309 in
poi.
Jacques Maritain, Dio e la permissione del male
Charles Journet, Il
male
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