Come fare ad educare i propri figli?
Vi proponiamo oggi una parte di un articolo di P.Miguel Angel
Fuentes che raccoglie alcuni punti chiave per l’educazione dei figli.
Ringraziamo ancora Tullia Trevisan che ha tradotto dallo spagnolo questo testo.
L’educazione dei figli non è solo un atto di generosità ma anche un
dovere dei genitori; questo è ciò che viene chiesto anche durante il
matrimonio: “Siete disposti a ricevere da Dio responsabilmente e amorosamente i
figli che riceverete e ad educarli secondo la legge di Cristo e della Chiesa?”.
Gli sposi sono collaboratori di Dio non solo
nella procreazione ma anche nell’educazione dei figli attraverso la quale i
coniugi partecipano alla pedagogia divina che è allo stesso tempo paterna e
materna.
Marcellino
Champagnat indica i punti chiave per l’educazione di un bambino e di un giovane.
Li sintetizzo in modo conciso:
(a) Educare il bambino
vuol dire mostrargli la sua intelligenza e fargli conoscere la religione, che è
il fine dell’uomo, la necessità della salvezza, la morte, il giudizio, il
cielo, l’eternità, il peccato, l’inferno, i comandamenti della legge di Dio e
della Chiesa; la vita di Gesù Cristo e i suoi misteri..
(b) Educare il bambino
vuol dire indirizzare le sue cattive inclinazioni, correggere i suoi vizi e
difetti.
(c) Educare il bambino
vuol dire formare il suo cuore e sviluppare le sue buone disposizioni. Il cuore
dei bambini è una terra fertile che riceve il seme per la prima volta. Se si
coltiva e si prepara bene il cuore, il seme è buono e produrrà frutti
abbondanti e duraturi.
(d) Educare il bambino
vuol dire formare la sua coscienza (facendogli capire che deve seguire i
principi della legge di Dio, i motivi della fede e i dettami della coscienza e
che non deve seguire le opinioni del mondo); bisogna infondergli il rifiuto del
peccato facendo capire che la virtù, come il peccato, vengono dal cuore;
infondendo amore alla verità e avversione alla bugia.
(e) Educare il bambino vuol dire anche abituarlo alla pietà.
L’educazione alla pietà è tutto, bisogna farla penetrare nel cuore del bambino,
in lui si devono manifestare tutte le virtù come un incendio che distrugga
tutti i vizi e difetti.
(f)
Educare il bambino è far sì che lui ami tutte le virtù e la religione.
Il bambino amerà la religione e si affezionerà a essa per convinzione e
coscienza, ma solo se comprende bene queste quattro verità: la religione è la
grazia più grande che Dio ha fatto per l’uomo, ogni comandamento della legge di
Dio è un vero beneficio e fonte di gioia per l’uomo, anche se da un punto di
vista temporale; la religione combatte i nostri nemici (il demonio, il peccato,
i vizi e le passioni che ci degradano); solo la virtù rende felice l’uomo
(g) Educare il bambino
vuol dire formare la volontà e insegnare ad obbedire per amore e non per timore.
(h) Educare il bambino
vuol dire formare il suo giudizio, la sua riflessione e il suo discernimento.
(i)
Educare il bambino vuol dire formare la sua
indole, il suo genio e il suo carattere.
(j)
Educare il bambino vuol dire vigilarlo
continuamente.
(k) Educare un bambino
vuol dire far radicare l’ amore per il lavoro, l’ordine e la pulizia.
(l) Educare il bambino vuol dire facilitargli le
conoscenze che saranno necessarie al suo stato e posizione.
(m) Educare il bambino
vuol dire anche dedicarsi al suo sviluppo fisico e alla sua salute.
(n) Concludendo, educare
il bambino vuol dire dare i mezzi per acquisire la perfezione possibile del suo
essere e fare di lui un uomo completo.
In conclusione, il santo educatore è possibile riferirlo a questo
esempio: “Il padre di Socrate, che era uno scultore, mostrandogli un blocco di
marmo gli disse: “In questo blocco di marmo c’è rinchiuso un uomo e voglio
farlo uscire martellandolo”. Per questo, aggiunge P. Marcellino, “quando vi
si presenta un bambino ancora ignorante, senza educazione e che non conosce
un’altra vita che va al di là dei sentimenti, potrete dire con maggiore ragione,
come il padre di Socrate: “Qui c’è un
uomo, un buon padre di famiglia, un buon cittadino, un discepolo di Gesù
Cristo, un santo, un eletto per andare in cielo, ed io voglio farlo uscire,
voglio istruirlo nei suoi obblighi, nel suo destino, a riformarlo, a svelarlo
ed a far sì che egli sia quello che può e deve essere”.
Bibliografia: Beato
Giovanni Paolo II, Lettera alle Famiglie; Pontificio Consiglio per la
Famiglia, Sessualità umana: Verità e Significato;
Fratelli Maristi, Sentencias,
enseñanzas y avisos del P. Marcelino
Champagnat, Expuestas y Explanadas por uno de sus primeros discípulos; Ed.
H.M.E., Bs. As. 1946.
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