Al giudizio sarò solo con Dio
(Parte I)
Michele Magone, un
giovane allievo di San Giovanni Bosco, da monello di strada divenne un modello
per tutti i ragazzi dell’Oratorio. In questi giorni pubblicheremmo in tre parti gli
ultimi giorni della sua vita, scritti dallo stesso Don Bosco.
Chi ha messo in
cuore a Michele quel misterioso presentimento? Negli ultimi tre mesi di vita,
il pensiero della morte gli è diventato sempre più familiare
Il 31 dicembre,
dopo le preghiere della sera, don Bosco invitò tutti a ringraziare Dio per le
grazie ricevute durante l'anno che stava per finire.
- Per alcuni di noi
potrebbe essere l'ultimo anno di vita- aggiunse posando la mano sul capo del
ragazzo che gli stava più vicino. E questo ragazzo era Michele.
Michele ne restò
profondamente impressionato e con la familiarità che don Bosco permetteva ai
suoi “figlioli”, disse:
- Vedo che per me è
giunta l'ora di fare le valigie e di partire per l'eternità. Bene! Cercherò di
essere pronto.
Tutti risero, ma né Michele né i suoi compagni dimenticarono quell'incidente. Tutti infatti sapevano che don Bosco leggeva nell'avvenire e che aveva già predetto la morte non solo di alcuni dei suoi ragazzi ma anche di personaggi importanti come la regina del Piemonte, la regina madre e il fratello del re. È per questo che le parole di don Bosco fecero tanta impressione su Michele.
- Che ti è saltato
in mente ieri sera? - gli domandò Beppe il giorno dopo.
- Quando don Bosco
mi mise la mano sul capo, ho sentito che parlava di me, e che sarei stato io il
primo a morire.
- Perché devi
essere tu? E vero che hai i “vermi”, ma li hanno anche tanti altri. Di salute
stai meglio di me. Non sei stato malato nemmeno una volta qui all'Oratorio.
- Hai ragione.
Eppure sento che tocca a me.
Non per questo
Michele perde la sua allegria. Seguendo le esortazioni di don Bosco, vuole
imitare anche lui san Luigi. Un giorno
domandarono a questo santo mentre stava giocando:
- Che faresti se un
angelo ti avvertisse che fra mezz'ora devi morire?
E san Luigi:
Anche Michele
continuerà a giocare. Di che deve aver paura, dal momento che don Bosco gli ha
tante volte assicurato che è in grazia di Dio?
Il 16 gennaio 1859
è domenica. A Michele non restano che cinque giorni di vita. Come ogni domenica,
partecipa alla riunione della Compagnia del SS. Sacramento. Al termine
dell'adunanza vengono distribuite ai soci alcune pie massime da praticare
durante la settimana seguente. Michele estrae a sorte la sua. La legge e
impallidisce. Se ne accorge il vicino.
- Leggila forte, -
gli dice.
Michele legge:
“ Al giudizio sarò
solo con Dio ”.
Tratto da "La vita di Michele Magone" trascritta da Cherubino Mario Guzzetti
(1974), basata sulla biografia scritta da
Don Bosco e da
lui pubblicata nel 1861
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