mercoledì 26 marzo 2014


Primo Giorno
Trattato: [1-13]

Maria è un mistero

San Lugi Maria Grignon di Montfort mette subito una verità di Fede, che sarà centro e fonte di tutto il suo Trattato:

“Per mezzo della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo”.

Lo stesso santo invocherà a conferma di ciò l’autorità dei Padri della Chiesa, tra i quali Sant’Agostino che diceva:

“Il mondo era indegno di ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre. Questi l'ha dato a Maria perché il mondo lo ricevesse per mezzo di lei”.




Da qui, che, per disegno divino, Maria è un mezzo necessario per la salvezza. Essendo quindi un mezzo per lo stesso fine per cui Gesù Cristo è venuto a questo mondo, grande saranno le ricchezze che Dio ha voluto concedere a questa Donna, perché sia veramente Mediatrice.

Dio concede i beni di grazia necessari, secondo sia il proprio ufficio affidato. Quali beni ha dovuto concederli a Maria Santissima per essere Madre di Dio! Sant’Eucherio diceva: “vuoi sapere come sia la Madre? Guarda come sia il Figlio”. E san Luigi Maria pieno di stupore davanti a questa verità esclama: “Ella è una degna Madre di Dio! Qui taccia ogni lingua!”.

Taccia ogni lingua perché Maria è un inesauribile mistero di grazia, impossibile di rinchiudere nelle nostre menti limitate. Talmente Dio l’ha arricchita dei suoi doni che san Luigi dice “Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo (1Cor 2,9) le bellezze, le grandezze e le prerogative di Maria, il più grande miracolo della grazia, della natura e della gloria!”.


Maria non è abbastanza conosciuta

“È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: “DE MARIA NUMQUAM SATIS”. Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita più lode, rispetto, amore e servizio”, anche da parte dei cattolici!
“Bisogna anche affermare con lo Spirito Santo: Tutto lo splendore della figlia del Re è nell'interno (Ps 45, 14). Tutta la gloria esteriore, che a gara le rendono il cielo e la terra, si direbbe un nulla a paragone di quella che ricevette interiormente dal Creatore e che non è conosciuta dalle povere creature, le quali non possono penetrare nel segreto più intimo del Re”.

Occorre conoscere maggiormente Maria

 Il cuore mi ha suggerito quanto ho scritto con particolare gioia, per mostrare che la divina Maria è stata finora sconosciuta, ed è questa una delle ragioni per le quali Gesù Cristo non è ancora conosciuto come si deve. Se dunque, come è certo, la conoscenza ed il regno di Cristo si attueranno nel mondo, sarà effetto necessario della conoscenza e del regno della santissima Vergine Maria, che l'ha dato alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda.



X

Pratiche di preparazione


Nota preliminare: San Luigi Maria propone di iniziare con degli esercizi spirituali per “liberarsi dallo spirito del mondo, contrario allo spirito di Gesù Cristo”. Siccome pochi possono iniziare con gli esercizi, si propongono qui, per ogni giorno, alcune letture che perseguono questo stesso scopo, che concludono sempre in questi primi 10 giorni con le litanie dell’umiltà, che è la virtù che contraddistingue il cristiano dal mondano.

Per iniziare: Mettersi nella presenza di Dio. Chiedere la grazia di abbracciare con tutto il cuore il desiderio di gradire in tutto il Signore, e di avere come fine unico delle mie scelte fondamentali la Vita Eterna, senza farmi sedurre dallo spirito del mondo.

1) Lettura. Lo spirito del mondo (Seguiremo fondamentalmente Antonio Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana).

Che cos’è il mondo? Si tratta del clima anticristiano che si forma tra le persone che vivono dimentiche di Dio e dedite solo alle cose della terra. È quindi un’atmosfera che avvolge le persone in un modo di pensare, di desiderare e di preoccuparsi solo in ordine ai beni terreni, per vivere appunto una vita meramente mondana, senza considerare la vita eterna. Cristo è venuto ad insegnarci la dottrina della sua “Vera Vita”. Leggiamo: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato sé stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, al quale sia la gloria nei secoli… (Gal 1,3-5).

L’atteggiamento mondano è descritto ancora con maggior precisione dal Signore stesso:
"La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: "Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti"". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio". (Luc 12,16-21). La stoltezza consiste nel dedicarsi soltanto a raggiungere i beni mondani e non quelli per la vita eterna.


Considerando l’esempio di Gesù sulla croce, chiederemo nei primi dieci giorni la virtù dell’umiltà nella quale si sono distaccati anche i più grandi santi.








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