La distruzione della vita: l’aborto
(Parte II)
Gravità morale dell’aborto
L’aborto
è una forma particolare di omicidio, aggravato da numerose circostanze:
-Primo,
per il soggetto assassinato, cioè, per la condizione indifesa del nascituro e per la privazione
dei beni soprannaturali del Battesimo: è “quanto di più innocente in assoluto
si possa immaginare: mai potrebbe essere considerato un aggressore, meno che
mai un ingiusto aggressore! È debole, inerme, al punto di essere privo anche di
quella minima forma di difesa che è costituita dalla forza implorante dei
gemiti e del pianto del neonato. È totalmente affidato alla protezione e alle
cure di colei che lo porta in grembo” (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae,
58.)
-In
secondo luogo, per il responsabile principale, che è la madre stessa, sola o
insieme al padre del bambino.
-In
terzo luogo, per l’esecutore principale ed i suoi collaboratori, che sono le
persone che hanno per vocazione e professione la difesa della vita: medici e
infermieri.
Sacralità della vita umana
Trasmettere vita umana, cioè,
avere il potere di dare la vita ad un uomo, è frutto di un’alleanza tra Dio e i
genitori che generano. Il risultato dell’azione di Dio e dei genitori è unico e
lo stesso: il figlio che si genera. Dio inoltre ha permesso che i primi giorni
dell’essere umano si sviluppino nel seno materno per proteggere la sua vita. È una
realtà molto triste vedere come questo grande dono conferito alle mamme è
considerato oggi da molte persone come un diritto a decidere sulla vita di un
essere totalmente indifeso ed innocente.
Sempre dovremmo tener presenti le
parole pronunciate da Madre Teresa di Calcutta alla conferenza di Il Cairo
nell’anno 1994: “Vi parlo dal profondo del cuore,
parlo ad ogni uomo in tutti i paesi del mondo . . . alle madri, ai padri e ai
figli nelle città, nelle cittadine e nei villaggi. Ognuno di noi oggi è qui
grazie all’amore di Dio che ci ha creati, e ai nostri genitori, che ci hanno
accolti e hanno voluto darci la vita. La vita è il più grande dono di Dio. E’
per questo che è penoso vedere cosa accade oggi in tante parti del mondo: la
vita viene deliberatamente distrutta dalla guerra, dalla violenza, all’aborto.
E noi siamo stati creati da Dio per cose più grandi: amare ed essere amati. Ho
spesso affermato, e io ne sono sicura, che il più grande distruttore di pace
nel mondo di oggi è l’aborto. Se una
madre può uccidere il suo proprio figlio, che cosa potrà fermare te e me
dall’ucciderci reciprocamente? Il solo che ha il diritto di togliere la
vita è Colui che l’ha creata. Nessun altro ha quel diritto; né la madre, né il
padre, né il dottore, né un’agenzia, né una conferenza, né un governo . . . Mi
terrorizza il pensiero di tutti coloro che uccidono la propria coscienza, per
poter compiere l’aborto. Dopo la morte ci troveremo faccia a faccia con Dio,
Datore della vita. Chi si assumerà la responsabilità davanti a Dio per milioni
e milioni di bambini ai quali non è stata data la possibilità di vivere, di
amare e di essere amati? . . . Un bambino è il dono più grande per la famiglia.
Per la nazione. Non rifiutiamo mai questo dono di Dio”.
Fonti: P.Miguel Angel Fuentes, "Maschio e femmina li creò", EDIVI, 2012.
P. Jorge Loring, "Para Salvarte", JL Ediciones Católicas (traduzione dei testi presi dal libro: Tullia Trevisan)
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