Ventiseiesimo giorno
Trattato: [208 - 212]
B. Li provvede di tutto.
Il secondo dovere di carità che la Vergine santa adempie verso i
suoi servi fedeli è di provvederli di tutto, per il corpo e per l'anima:
-Ci riveste di abiti doppi, cioè, dei
meriti del Suo Figlio Gesù Cristo insieme ai nostri propri meriti purificati ed
elevati da Lei stessa.
-Offre noi i cibi più squisiti della mensa
di Dio, ricolmandoci di speciali grazie. Come tesoriera e dispensatrice dei
doni e delle grazie dell'Altissimo, Maria ne assegna una buona porzione, anzi
la migliore, per nutrire e mantenere i suoi figli e servi.
C. Li guida.
“Il terzo beneficio che Maria largisce ai suoi servi fedeli è di
guidarli e dirigerli secondo la volontà di suo Figlio. Rebecca guidava il
giovane Giacobbe e gli dava di tanto in tanto buoni consigli, sia per attirare
su di lui la benedizione del padre, sia per metterlo al sicuro dall'odio e
dalla persecuzione del fratello Esaù. Maria, stella del mare, guida in porto
tutti i suoi servi fedeli, indica loro le vie che conducono alla vita eterna,
li allontana dai passi pericolosi, li conduce per mano nei sentieri della
giustizia, li sorregge se vicini a cadere, li rialza se caduti, li riprende
qual madre caritatevole nelle loro mancanze e talvolta li castiga amorevolmente”.
D. Li difende e protegge.
Il quarto consiste nel difenderli e proteggerli contro i loro
nemici. Con la sua premura e accortezza, Rebecca salvò Giacobbe da tutti i
pericoli, specialmente dalla morte, che il fratello Esaù il quale l'odiava e
invidiava, come Caino fece con suo fratello Abele gli avrebbe sicuramente
inflitto. Può forse temere i nemici un uomo circondato da un esercito di
centomila uomini ben schierati? Ebbene, un servo fedele di Maria, circondato
dalla sua protezione e potenza imperiale, ha meno ancora da temere. Questa
amorevole Madre e possente Principessa dei cieli spedirebbe piuttosto
battaglioni di milioni d'angeli al soccorso di qualche suo servo, prima che si
possa dire che un servo fedele di Maria, affidatosi a lei, sia dovuto
soccombere alla malizia, al numero e alla forza dei nemici.
E. Intercede in loro favore.
“Infine, il quinto e massimo bene che l'amabile Maria procura ai
suoi fedeli devoti è di intercedere in loro favore presso suo Figlio,
placandolo con le sue preghiere, e di unirli e tenerli uniti a lui con un
vincolo molto intimo. Rebecca fece avvicinare Giacobbe al letto del padre ed il
buon vegliardo lo toccò, lo abbracciò, lo baciò con gioia, contento e
soddisfatto com'era delle vivande ben preparate che gli erano state messe
innanzi. Poi, aspirati con molto piacere i profumi squisiti dei suoi abiti,
esclamò: “Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore
ha benedetto”.
…Questo campo rigoglioso, il cui profumo conquistò il cuore del
padre, non è altro che l'odore delle virtù e dei meriti di Maria... Dopo averli
ricolmati di favori e aver ottenuto loro la benedizione del Padre celeste e
l'unione con Gesù Cristo, la Vergine trattiene i santi nella loro pienezza e ve
li fa perseverare sino alla fine…
Ecco la spiegazione di questa grande e antica figura della
predestinazione e della riprovazione, così sconosciuta e così densa di misteri”.
X
Pratiche di preparazione
In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.
Prima della Comunione
1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.
Nella comunione
Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.
Dopo la comunione
Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.
O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.
Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.
Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.
Nessun commento:
Posta un commento