martedì 1 aprile 2014



Settimo giorno
Trattato: [60 – 67] 


SECONDA PARTE – IL CULTO A MARIA NELLA CHIESA

Fondamenti Teologici del culto a Maria

San Luigi, dopo aver parlato della necessità sulla devozione alla Santissima Vergine, prima di cominciare a spiegare in cosa consista, premette alcune verità che mettano in luce questa grande e solida devozione.

Prima Verità: Gesù Cristo, nostro Salvatore, vero Dio e vero uomo, deve essere il fine ultimo di ogni nostra devozione. Altrimenti, sarebbe una devozione falsa e ingannatrice  poiché Gesù Cristo è “l'Alfa e l'Omega” (Ap 1,8), “il Principio e la Fine” (Ap 21,6) di ogni cosa. Inoltre “non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,12). Lo stesso Gesù ci dice che quando il tralcio cade dalla vite e si secca serve solo ad essere gettato nel fuoco (Cf Gv 15,6). Se invece siamo in Gesù Cristo e Gesù Cristo in noi, non abbiamo più nulla da temere.

Se dunque stabiliamo una solida devozione alla santissima Vergine è solo per stabilire più perfettamente quella verso Gesù Cristo e per indicare un mezzo facile e sicuro per trovarlo. Se la devozione a Maria dovesse allontanare da Gesù Cristo bisognerebbe respingerla come una illusione diabolica.
           
“Ma la devozione alla Vergine Maria è necessaria proprio per trovare perfettamente Gesù Cristo”

Il Santo, denunciando il triste fatto che la gran parte dei cristiani, e tra questi anche i più sapienti, non conoscono l’unione che c’è tra Gesù e sua Madre, esclama rivolgendosi al Signore:

“Essa ti è unita così intimamente, che sarebbe più facile separare tutti gli angeli e i santi da te, che Maria, poiché lei ti ama più ardentemente e ti glorifica più perfettamente di tutte le tue creature messe insieme.”

Molti, anche trai i cattolici, credono che portare la gente alla devozione verso Maria Santissima, sia un togliere qualcosa a Gesù. Ma San Luigi riferendosi a questi dice che  “non hanno pii sentimenti e tenera devozione nemmeno verso - Gesù- dal momento che non ne hanno per Maria. Considerano infatti il rosario, lo scapolare, la corona come devozioni da donnicciole, proprie degli ignoranti e non necessarie per salvarsi. E se incontrano qualche devoto della Vergine che reciti la corona, o abbia qualche altra pratica di devozione verso di lei, gli cambiano presto la mente e il cuore consigliandogli altre preghiere, esortandolo al culto verso Gesù Cristo piuttosto che alla devozione a Maria”.  Alla fine termina con un forte ammonimento:

            “Non pretenda di ottenere misericordia da Dio chi offende la sua santa Madre”.



X
Pratiche di preparazione

1) Mettersi nella presenza di Dio. 

2) Chiedere la grazia di abbracciare con tutto il cuore il desiderio di gradire in tutto gli occhi del Signore, e di avere come fine unico delle mie scelte fondamentali la Vita Eterna, senza farmi sedurre dallo spirito del mondo.

3) Lettura: Come combattere il mondo? (tratto da Antonio Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana).

b) Secondo proposito: Ravvivare la fede: La fede è la vittoria che vince il mondo (I Gv 5,4). “Illuminati da essa, dobbiamo opporre alle false massime del mondo le parole di Cristo; alle sue lusinghe e seduzioni, le promesse eterne; ai suoi piaceri e divertimenti, la pace e la serenità di una buona coscienza; alle sue ironie e ai suoi disprezzi, il coraggio dei figli di Dio; ai suoi scandali e cattivi esempi, la condotta dei santi e la costante affermazione di una vita irreprensibile davanti a Dio ed agli uomini”.

Alla luce di questo due testi biblici da considerare:

1 Cor 2,14 l' uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.

1 Cor 1,18.21  La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio. (…) Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.



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