martedì 8 aprile 2014


Tredicesimo giorno
Trattato: [115-119]

CAPITOLO QUARTO 
Principali forme di devozione a Maria

In questo capitolo San Luigi, fa una divisione delle varie forme di devozione a Maria. Le divide in due gruppi principali:

1) Pratiche interiori

Onorarla come degna Madre di Dio, cioè stimarla e onorarla più di tutti gli altri santi, in quanto essa è il capolavoro della grazia. Meditare le sue virtù, i suoi privilegi e le sue azioni.
Contemplare le sue grandezze. Porgerle espressioni di amore, di lode e di riconoscenza. Invocarla col cuore.

Offrirsi e vivere in comunione con lei. Compiere le proprie azioni con lo scopo di piacerle. Intraprendere, continuare e finire tutte le proprie azioni per mezzo di lei, in lei, con lei e per lei, a fine di compierle per mezzo di Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, nostro ultimo fine.




2) Pratiche esteriori

Ci sono tantissime pratiche esteriori; San Luigi ne fa un elenco di alcune: 

Iscriversi nelle sue confraternite e congregazioni. Entrare negli Istituti religiosi fondati in suo onore. Proclamare le sue lodi. Fare in suo onore elemosine, digiuni e mortificazioni spirituali o corporali. Portare sulla persona qualche suo distintivo, come il santo rosario, lo scapolare o la catenina. Recitare con attenzione, devozione e modestia: o il santo Rosario, o l'Ufficio della beata Vergine, così universalmente approvato e recitato nella Chiesa, o il Piccolo Salterio di Maria, che san Bonaventura compose in suo onore e che ispira affetti così dolci e devoti, oppure altre preghiere, inni e cantici della Chiesa, come la Salve Regina ecc. Cantare e far cantare cantici spirituali in suo onore. Farle un certo numero di genuflessioni o riverenze, dicendole, per esempio: Ave, Maria, Vergine fedele, oppure, Ave, Maria, Madre di Misericordia. Avere a cuore le sue confraternite, ornare i suoi altari, incoronare ed ornare le sue immagini. Portare e far portare le sue immagini in processione ed averne una su di se, quale arma potente contro il maligno. Far dipingere le sue immagini o il suo nome e collocarli nelle chiese o nelle case o sopra le porte e gli ingressi delle città, delle chiese e delle case. Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne.

Vi sono tante altre devozioni che si possono rivolgere alla Santa Vergine. La cosa più importante è che servano a santificare le anime, purché siano compiute in debito modo, e cioè: 1) con buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a Gesù Cristo, che è il loro fine ultimo, e di edificare il prossimo; 2) con attenzione, senza distrazioni volontarie;3) con pietà, senza fretta e senza svogliatezza; 4) con modestia e compostezza di corpo rispettosa ed edificante.


La forma più perfetta

San Luigi descrive le caratteristiche della vera devozione:

“Tutto considerato, dichiaro ad alta voce che, non ho conosciuto né imparato forma di devozione verso Maria, simile a quella che sto per esporre. Nessuna, infatti, come questa esige da un'anima più sacrifici per Dio, la svuota maggiormente di se stessa e del suo amor proprio, la custodisce più fedelmente nella grazia e la grazia in lei, l'unisce più perfettamente e più facilmente a Gesù Cristo e, infine, è più gloriosa per Dio, santificante per l'anima e utile al prossimo”.

X
Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

Il peccatore nega a Dio l’ubbidienza

Quando Mosè annunciò al Faraone l'ordine di Dio che lasciasse in libertà il suo popolo, rispose il temerario: «Chi è il Signore che io debba ubbidire alla sua voce? Io non conosco il Signore" Lo stesso dice il peccatore, quando la coscienza gli ricorda intimamente il precetto divino e gli proibisce di fare quel peccato, ed egli risponde: Ora in questo fatto io non conosco Dio: so ch'egli è il mio Signore, ma non voglio ubbidirlo.

La voce di Dio si fa sentire al peccatore quando è tentato, dicendogli: “Figlio, questo non ti conviene, non ti prender questo infame piacere, lascia questa roba, che non è tua”. Ma egli peccando risponde: “Signore, non vi voglio servire. Voi non volete che io faccia questo peccato, ed io voglio farlo”.

Così vi ho detto più volte, o mio Dio, quando ho peccato. Se voi non foste morto per me, o mio Redentore, non avrei animo neppure di cercarvi perdono; ma voi stesso dalla croce questo perdono mi offrite, se io lo voglio. Sì che lo voglio; mi pento di avervi disprezzato, o sommo bene. Prima morire che mai più offendervi.

Maria, rifugio mio, a voi chiedo la grazia di essere fedele a Dio sino alla morte.



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