Venticinquesimo giorno
Trattato [201 - 207]
4. Premure di Maria verso i suoi fedeli servi
Nella scia del racconto biblico di Esaù e Giacobbe, San Luigi
spiega e illustra le diligenze di Maria verso i suoi veri devoti
A. Li ama
1) perché è
loro vera Madre, e una madre ama sempre il proprio figlio
2) per un senso
di gratitudine, perché anche essi l'amano veramente come loro Madre
3) perché Dio
stesso li ama, come predestinati
4) perché si
sono consacrati interamente a lei e quindi sono sua porzione ed eredità
“Radunate, se potete, tutto l'amore
naturale delle madri del mondo intero per i propri figli nel cuore di una sola
madre per un figlio unico.
Certo, questa madre amerà molto questo suo figlio. Eppure si deve dire con
verità che Maria ama ancor più teneramente i suoi figli di quanto quella
madre amerebbe il suo.
Li ama non soltanto di semplice affetto, ma con
efficacia. Il suo amore per essi è attivo e operoso come e più di quello di
Rebecca per Giacobbe”.
A imitazione delle premure di Rebecca verso Giacobbe, la Vergine
Santa verso i suoi figli:
-Spia ogni occasione favorevole per far
loro del bene, per elevarli ed arricchirli.
“Essa si prende cura dei nostri
interessi”
- Dà loro buoni consigli come Rebecca a
Giacobbe: “Figlio mio, segui i miei consigli”
-Fa anche lei quello che Rebecca fece con
i due capretti portati da Giacobbe:
a) li riceve come cosa che le appartiene;
b) li uccide e li fa morire al peccato e a se stessi,
scorticandoli e spogliandoli della loro pelle e del loro amor proprio
c) li prepara secondo il gusto del Padre celeste e alla sua
maggior gloria: quella gloria che lei conosce meglio di ogni altra creatura;
d) e così purificati per bene da ogni macchia, ben morti, spogli e
preparati, li fa diventare un piatto prelibato degno del gusto e della
benedizione divina.
-Ci fa degni di comparire dinanzi al
nostro Padre celeste. Dapprima ci riveste degli abiti puliti, nuovi, preziosi e
profumati del fratello maggiore Esaù, cioè Gesù Cristo suo Figlio, che lei
custodisce in casa sua, vale a dire tiene a sua disposizione. È infatti la
tesoriera e dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù di Gesù
Cristo suo Figlio; meriti e virtù che ella dà e comunica a chi vuole, quando
vuole, nel modo che vuole e nella misura che vuole. Poi ricopre il collo e
le mani dei suoi servi con le pelli dei capretti uccisi e scorticati, cioè li
orna dei meriti e del valore delle loro stesse azioni. Da ultimo, ella sparge
un nuovo profumo e una grazia nuova sui loro abiti e ornamenti, comunicando
loro i suoi stessi abiti, cioè i meriti e le virtù che morendo ha lasciato ad
essi in testamento. Infine il Padre celeste sente e distingue la loro voce, che
è quella del peccatore, tocca le loro mani coperte di pelli, sente il profumo
del loro abiti, mangia con gioia quello che Maria, loro Madre, gli ha
preparato. E riconoscendo in loro i meriti ed il profumo del Figlio e della sua
santa Madre, dà loro la sua doppia benedizione, li costituisce signori degli
altri fratelli, i reprobi, e benedice anche tutti coloro che li benediranno e
maledice tutti coloro che li malediranno e perseguiteranno.
X
Pratiche di preparazione
In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.
Prima della Comunione
1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.
Nella comunione
Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.
Dopo la comunione
Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.
O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.
Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.
Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.
Nessun commento:
Posta un commento