venerdì 4 aprile 2014


Nono giorno
Trattato: [78 – 89] 


Dobbiamo rivestirci dell’uomo nuovo


Terza verità: A causa del peccato originale, di solito, le nostre migliori azioni sono macchiate e corrotte dalle inclinazioni cattive che questo ha comportato nella nostra natura umana. Così, quando Dio ci da delle grazie, queste ordinariamente si macchiano a causa della ferita che il peccato ha lasciato in noi. Gesù ci ha detto come possiamo vincere le nostre cattive inclinazioni, ovvero: “Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”


Per seguire Gesù è necessario, rinnegare noi stessi, ovvero svuotarci  di quanto in noi c’è di male. Per far ciò dobbiamo essere coscienti del fatto che il peccato originale e i  peccati attuali da noi commessi, mortali o veniali che siano, anche se perdonati, hanno aumentato la nostra concupiscenza, debolezza, incostanza e corruzione, l'orgoglio e l'accecamento nello spirito, l'indurimento nel cuore, le passioni in rivolta, le malattie nel corpo. Non dobbiamo dunque meravigliarci se Gesù, ci chiede di rinnegare noi stessi, rinunciando alle cattive inclinazioni della nostra intelligenza, della nostra volontà e del nostro corpo. Gesù inoltre dice:

            “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo”

San Luigi, afferma che se non moriamo a noi stessi e se le nostre devozioni non ci portano a questa morte necessaria e feconda, non produrremo frutti che valgano: le nostre devozioni resteranno sterili e tutte le nostre buone azioni saranno contaminate dall'amor proprio. Dio non accetterà neanche i più grandi sacrifici che possiamo compiere, se non li realizziamo per amore a Lui, eliminando ogni piccola compiacenza che possiamo trovarvi. Dobbiamo scegliere tra tutte le devozioni alla santissima Vergine quella che porta di più al rinnegamento di noi stessi, essendo essa la migliore e più santificante. San Luigi rivela che la devozione che lui propone è un segreto, sconosciuto a molti, e poco praticato, ma che in realtà è un segreto soprannaturale per fare in poco tempo, con dolcezza e facilità operazioni soprannaturali che portino a riempirsi di Dio e a diventare perfetti.

La funzione materna di Maria facilita l’incontro personale con Cristo

Quarta verità: Poiché, dunque,  la nostra condizione umana tende la male, se per giungere a Dio, ci appoggiassimo solo sulle nostre forze, è certo che le nostre opere, non sarebbero tanto buone da permetterci unirci a Lui. E’ quindi cosa perfetta, perché più umile, non accostarsi da soli a Dio senza un mediatore. Dio stesso ci ha dato dei mediatori. Il primo è Gesù Cristo, che è il nostro avvocato, per mezzo di lui dobbiamo pregare con tutta la Chiesa e per mezzo di lui si accede presso la Maestà divina. Ma poiché, anche Gesù  è Dio in tutto uguale al Padre, abbiamo bisogno di un mediatore presso il Mediatore stesso. Il secondo mediatore è dunque, Maria. Se abbiamo timore di andare direttamente a Gesù Cristo a causa della nostra pochezza, o dei nostri peccati, imploriamo l'intercessione di Maria nostra Madre. Maria è così caritatevole, da non rimandare nessuno che invochi la sua intercessione, per quanto peccatore sia. Affermano i santi:

“Non si è mai inteso dire da che mondo è mondo che alcuno sia ricorso con fiducia e perseveranza alla Vergine santa e sia stato respinto”.

E’ così potente che le basta presentarsi innanzi al Figlio per pregarlo e subito questi concede, subito accoglie, perché sempre si lascia vincere amorosamente dalle preghiere della sua carissima Madre, che lo portò in grembo e allattò.

Portiamo il tesoro della grazia in vasi di creta

Quinta verità: A causa della nostra debolezza e fragilità, ci è molto difficile mantenere le grazie e i tesori ricevuti da Dio. Perché portiamo questo tesoro, in vasi di creta, ovvero in un corpo corruttibile e in un'anima debole ed incostante. Inoltre i demoni, cercano di prenderci alla sprovvista per derubarci e svaligiarci. A tal fine, spiano giorno e notte il momento favorevole, per toglierci in un momento, con un peccato, quanto abbiamo guadagnato di grazie e di meriti in parecchi anni. Dobbiamo essere molto attenti, perché anche le anime più sante sono state sorprese e derubate. Questa disgrazia è avvenuta, non perché non abbiano ricevuto la grazia necessaria, che è data a tutti, ma perché si sono fidate e appoggiate su se stesse. Se invece, avessero affidato il loro tesoro alla Vergine potente e fedele, questa l'avrebbe custodito. Oltre ai demoni abbiamo anche un altro nemico: il mondo. Questo è talmente corrotto, che è davvero una specie di miracolo se qualcuno rimane saldo senza rimanerne danneggiato. Ma la Vergine Santissima, che non è stata mai sconfitta da nessuno, proteggerà potentemente quelli e quelle che l'amano.


X
Pratiche di preparazione


1) Mettersi nella presenza di Dio. 

2) Chiedere la grazia di abbracciare con tutto il cuore il desiderio di gradire soltanto gli occhi del Signore, e di avere come fine unico delle mie scelte fondamentali la Vita Eterna.

3) Lettura: Come combattere il mondo?(tratto da Antonio Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana).

c) Quarto proposito: Calpestare il rispetto umano. Il prestare attenzione a quello che diranno gli altri sminuisce la nostra dignità di cristiani e reca offesa a Dio. Per non « disgustare» quattro esseri insignificanti, che vivono in peccato mortale, si calpesta la legge di Dio e si ha rossore di mostrarsi discepoli di Gesú Cristo. Il divino Maestro ci avverte chiaramente nel Vangelo che misconoscerà davanti al Padre colui che lo avrà rinnegato davanti agli uomini (Mat. 10,33). Occorre assumere un atteggiamento franco e deciso davanti a Gesú, perché chi non e con lui e contro di lui (Mat.12,30). S. Paolo afferma di se stesso che non sarebbe discepolo di Cristo se cercasse di piacere agli uomini (Gal. 1,10). Il cristiano desideroso di conseguire la santità non deve tenere in considerazione quanto il mondo può dice o pensare. Ed e meglio adottare fin dal primo momento una  condotta chiara e risoluta affinché nessuno sia tenuto di dubitare dei nostri veri propositi e delle nostre reali intenzioni. « Il mondo vi odierà e vi perseguiterà » ci ha detto il Maestro divino (Giov. 15,18-20); però se troverà in noi delle persone decise e irremovibili finita con il lasciarci in pace. Solo con i codardi torna continuamente alla carica per attrarli nelle sue file. Il mezzo migliore per vincere il mondo e quello di non cedere un solo passo, di affermare con forza la propria volontà, di rinunciare per sempre alle sue massime e alle sue vanità.


Un testo di San Giovanni Maria Vianney (il santo Curato d’Ars): Vi dico figli miei con San Bernardo che da qualsiasi lato lo si guardi, il rispetto umano, che è la vergogna di compiere i doveri della religione per causa del mondo, tutto dimostra in lui disprezzo di Dio, delle sue grazie e cecità dell’anima. In primo luogo, figli miei, che la vergogna di praticare il bene, per paura al disprezzo e scherni di alcuni disgraziati empi o di alcuni ignoranti, è un mirabile disprezzo che facciamo in presenza di Dio, davanti al quale siamo sempre. Per quale motivo figli miei, questi cattivi cristiani ridono di voi e mettono al ridicolo la vostra devozione? O figli miei! Io vi dirò la vera causa: è che, non avendo la virtù per fare quello che fate voi, vi guardano con antipatia, perché con la vostra condotta svegliati i rimorsi della loro coscienza; ma state bene sicuri che il loro cuori, lungi dal disprezzarvi, vi professano grande stima. Se hanno bisogno di un buon consiglio o di raggiungere da Dio qualche grazia, non crediate che accudiscano a quelli che si comportano come loro, ma a quelli stessi ai quali hanno preso in giro, al meno con la parola. Ti vergogni, amico, di servire Dio, per timore di essere disprezzato? Guarda Colui che è morto sulla croce; chiedili se Lui si è vergognato vedendosi disprezzato, e di morire del modo più umiliante in quel infame patibolo. Oh, quanto siamo ingrati verso Dio, che sembra trovare la sua gloria nel pubblicare, di generazione in generazione, che ci ha scelti per essere suoi figli! O Dio mio! Quanto è cieco di degno di disprezzo l’uomo che teme un misero “cosa diranno di me?” e non teme offendere un Dio così buono!




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