Trentesimo giorno
Trattato: [257 – 265]
CAPITOLO QUINTO
(seconda parte)
"ESPRESSIONI
E IMPEGNI DELLA CONSACRAZIONE"
B. ATTEGGIAMENTI INTERIORI
Il Montfort indica quale sia il vero
spirito di questa consacrazione. Tutte le pratiche esteriori, “che non bisogna omettere, né per negligenza né per
disprezzo, per quanto lo stato e le condizioni di ciascuno lo consente”, devono
sgorgare da questi atteggiamenti interiori:
Perché l'anima si lasci veramente guidare da questo spirito di
Maria, deve compiere quanto segue.
1) “Prima dell'azione per esempio
prima della meditazione, della celebrazione o ascolto della santa Messa, prima
della comunione... bisogna rinunciare allo spirito proprio, al proprio modo
di vedere e di volere. Infatti, le tenebre del nostro spirito e la malizia
del nostro volere e operare, per quanto possano apparirci buoni, se
assecondati, frappongono ostacolo al santo spirito di Maria.
2) Bisogna consegnarsi allo spirito di
Maria, per essere mossi e guidati secondo il suo volere. Bisogna mettersi
docilmente fra le sue mani verginali, come uno strumento fra le mani
dell'operaio, come un liuto fra le mani di un abile suonatore. Bisogna perdersi
e abbandonarsi in lei, come una pietra che si getta nel mare. Ciò si fa
semplicemente e in un istante con una sola occhiata dello spirito e un lieve
movimento della volontà, o anche con una breve frase, per esempio:
“Rinuncio a me e mi dono a te, mia cara Madre”. Benché non si provi nessuna
dolcezza sensibile in tale atto di unione, esso rimane vero, cosi come rimane
vero che apparterrebbe al demonio uno che dicesse Dio non voglia! “mi do al
demonio” con la stessa sincerità, benché non avverta nessun cambiamento
sensibile.
3) Di tanto in tanto, durante e dopo le
azioni, bisogna rinnovare il medesimo atto di offerta e di unione. Tanto
più frequentemente ciò avviene e tanto più presto si giunge alla santità e
all'unione con Cristo. Tale unione segue sempre necessariamente quella con
Maria, perché lo spirito di Maria è lo spirito di Gesù.
“Bisogna compiere le proprie azioni con Maria. Bisogna cioè agire
guardando a Maria come al modello perfetto di ogni virtù e santità… In ogni
azione, dunque, dobbiamo chiederci come l'ha compiuta o la compirebbe Maria
se fosse al nostro posto. A tale scopo dobbiamo studiare e meditare tutte
le grandi virtù da lei esercitate nel corso della sua vita”. In modo
particolare la sua fede viva, l’umiltà profonda e la purezza del tutto divina”.
3. Tutto in Maria: agire intimamente uniti a Maria.
Bisogna compiere le proprie azioni in Maria. Lei è paragonabile a
un giardino divino pieno di delizie. La si chiama anche “santuario della
Divinità, il riposo della Santissima Trinità, il trono di Dio, la città di Dio,
l'altare di Dio, il tempio di Dio, il mondo di Dio. Tutti titoli ed elogi
verissimi, rispetto alle varie meraviglie e grazie operate dall'Altissimo in
Maria”. San Luigi invita a immergersi in questo luogo così santo e divino, “custodito
non già da un cherubino, come l'antico paradiso terrestre, ma dallo stesso
Spirito Santo, che ne e diventato il padrone assoluto. Di Maria egli dice:
“Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana
sigillata”. Maria e un giardino chiuso! Maria e fontana sigillata! I miseri
figli di Adamo ed Eva, cacciati dal paradiso terrestre, possono entrare in
quest'altro soltanto per una grazia speciale dello Spirito Santo che devono
meritare.
Dopo aver ottenuto con la propria fedeltà questa grazia eccezionale,
bisogna abitare nel bell'interno di Maria con compiacenza, in esso riposarsi in
pace, appoggiarsi con fiducia, nascondersi con sicurezza e perdersi senza
riserva.
Infine, bisogna compiere tutte le proprie azioni per Maria. Ciò significa lavorare per lei “come farebbe un domestico, un servo ed uno schiavo. E pone
in chiaro San Luigi, ancora una volta:
Questo non vuol dire che Maria viene
considerata come l'ultimo fine del nostro servizio. Questo fine ultimo è solo
Gesù Cristo. Si prende invece Maria come fine prossimo, ambiente misterioso e
mezzo facile per incontrarlo.
Da buon servo e schiavo, bisogna “realizzare cose grandi per
questa augusta sovrana. Bisogna sostenere i suoi privilegi quando sono contestati,
difendere la sua gloria quando viene denigrata, attirare tutti in quanto è
possibile al suo servizio e a questa vera e solida devozione. Bisogna parlare
e gridare contro coloro che abusano della sua devozione per oltraggiarle il
Figlio e nello stesso tempo, bisogna stabilire questa vera devozione. In
ricompensa di tali piccoli servizi non si deve pretendere altro che l'onore di
appartenere ad una principessa così amabile e la felicita di essere da lei
uniti a Gesù, suo Figlio, con un vincolo indissolubile nel tempo e
nell'eternità!”.
Gloria a Gesù in Maria! Gloria a Maria in Gesù! Gloria a Dio solo!
X
Pratiche di preparazione
In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.
Prima della Comunione
1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.
Nella comunione
Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.
Dopo la comunione
Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.
O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.
Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.
Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.
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