Quindicesimo giorno
Trattato: [126 -133]
2. Rinnovazione
perfetta delle promesse battesimali
Come abbiamo visto precedentemente, San
Luigi, afferma che questa forma di devozione può benissimo definirsi una
perfetta rinnovazione delle promesse del santo battesimo. Nel battesimo
infatti, ogni cristiano, con la propria bocca o per mezzo del padrino e della
madrina, ha rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni ed alle sue opere
ed ha scelto per sovrano signore Gesù Cristo, al fine di dipendere da lui in
qualità di schiavo d'amore. Tutto questo avviene nella presente devozione: si
rinuncia al demonio, al mondo, al peccato ed a se stessi e ci si dà interamente
a Gesù Cristo per le mani di Maria. Anzi si fa anche qualcosa di più, perché
mentre nel battesimo si parla, normalmente, per
bocca del padrino e della madrina, e ci si dona a Gesù Cristo per mezzo di un
rappresentante. Con questa devozione si agisce invece di persona e volontariamente. Inoltre, mentre nel
battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, né si dà a lui il
valore delle nostre buone azioni.
Con questa devozione, invece, ci si dona
esplicitamente a Nostro Signore per le mani di Maria e a lui si consacrano il
valore di tutte le proprie azioni. San Tommaso scrive che nel battesimo si fa
voto di rinunciare al diavolo e alle sue vanità”. Ma in realtà, purtroppo,
pochi rimangono fedeli a quelle promesse, perché si dimenticano degli impegni
contratti nel santo battesimo. Molti concili si sono pronunciati su questo
problema, in particolare il Concilio di Trento, che stimarono
come causa principale di tanta corruzione nei costumi, e la dimenticanza e
l’ignoranza nella quale i cristiani vivono riguardo alle promesse battesimali.
Essi non trovarono mezzo migliore per risolvere tale male, che quello di
indurre i cristiani a rinnovare i voti e le promesse del santo battesimo e a
ricordare che tramite questo sacramento, vennero consacrati
a Gesù Cristo, quali schiavi al loro Redentore e Signore.
Dato che sia i Concili che i Padri,
hanno sottolineato l’importanza di rinnovare le promesse battesimali, sarebbe
ragionevole che ciò si compia adesso in maniera perfetta, con una totale
consacrazione a Nostro Signore per mezzo della sua santa Madre. Diciamo in
maniera perfetta perché per consacrarci a Gesù si ricorre al più perfetto di
tutti i mezzi: la Vergine santissima.
3. Risposte
ad alcune obiezioni
a) Se qualcuno dice che questa forma di devozione sia
nuova, risponde dicendo che non lo è in quanto i Concili, i Padri e parecchi autori
antichi e moderni parlano di tale consacrazione a Nostro Signore o della
rinnovazione dei voti del santo battesimo. Inoltre se qualcuno dicesse che non
è un’importante devozione, risponde che, invece lo è poiché la principale
origine dei disordini dei cristiani, proviene dalla dimenticanza e
dall'indifferenza verso una tale pratica.
b) A chi invece sostiene che tale devozione ci metta
nell'impossibilità di soccorrere le anime dei nostri parenti, amici e benefattori, perché ci
fa dare a Nostro Signore, per le mani di Maria, il valore di tutte le nostre
buone opere e preghiere. Il santo risponde dando due spiegazioni: la prima è
che risulti impossibile che i nostri esseri cari, ricevano danno dal fatto che
ci siamo dedicati e consacrati senza riserva al servizio di Nostro Signore e
della sua santa Madre. Inoltre loro certamente sapranno assisterli meglio di
quanto possiamo immaginare. In secondo luogo perché, questa devozione non
impedisce che si preghi per altri, vivi o defunti, anche se l'applicazione
delle nostre buone opere dipende dal volere della Vergine santa. Ma anzi saremo
spinti a pregare più fiduciosamente come una persona ricca che avesse ceduto
tutti i suoi beni ad un gran principe in segno di particolare omaggio,
pregherebbe con maggior fiducia quel principe di fare l'elemosina ad un suo
amico che gliela avesse chiesta. Inoltre si deve dire che:
“Nostro
Signore e la Vergine santa: non si lasceranno mai sorpassare in riconoscenza”.
3) Invece a chi teme che, donando tutti i suoi meriti alla Vergine affinché li usi come vuole, poi gli toccherà soffrire in purgatorio. San
Luigi, risponde che questa obiezione, che proviene dall'amor proprio e
dall'ignoranza riguardo la generosità di Dio e di Maria, è del tutto
insufficiente, perché non è possibile che un’anima generosa con Dio, che si
dona a Lui senza riserva alcuna, possa essere punita. Anzi, con un’anima del
genere Gesù e Maria saranno generosissimi in questo mondo e nell'altro.
X
Pratiche di preparazione
1) Ci mettiamo nella presenza di Dio
2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”
3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori
Dio ci guarda sempre, perfino quando
pecchiamo
Quando una persona vuole fare qualcosa
di cattiva, cerca di nascondersi affinché non si scopra il suo male, e quando
viene smascherato il suo peccato, ne prova grande vergogna.
Il peccato è come schiaffeggiare Dio,
come sputarli in faccia. Qual suddito avrebbe mai l’arroganza di rompere la
legge innanzi al suo medesimo principe? Ma il peccatore già sa che Dio lo
vede, e con tutto ciò non si arresta di peccare innanzi al suo Dio,
facendolo testimonio del suo peccato.
Ecco perché la vita del nostro
Redentore fu così amara e penosa, perché egli, l'amante Redentore nostro, ebbe
sempre avanti gli occhi i nostri peccati. Ecco perché specialmente ancora
nell'orto di Getsemani egli sudò sangue, e patì agonia di morte, dichiarando
ch'era tanta la sua tristezza che bastava a toglierli la vita. "Tristis
est anima mea usque ad mortem", “Triste è la mia anima fino alla morte”.
Che cosa lo fece così agonizzare e sudar sangue se non la vista delle nostre
colpe?
Ah mio caro Salvatore, ecco il
temerario che in faccia vostra ha disprezzato i vostri santi precetti. Io
dunque sono quel peccatore perduto, che merito l'inferno; ma voi siete il mio
Salvatore, che siete venuto a togliere i peccati ed a salvare i perduti.
Maria, speranza mia, abbiate di me
pietà.
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